• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.4/08596 (4-08596)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08596presentato daGASTALDI Flaviotesto presentato Martedì 16 marzo 2021 modificato Mercoledì 17 marzo 2021, seduta n. 470

   GASTALDI. — Al Ministro della transizione ecologica, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   la specie lupo, che dal 1994 ha iniziato a ricolonizzare le Alpi, ha raggiunto oggi una consistente presenza; in particolare, nella regione Piemonte, la popolazione del selvatico è prossima al raggiungimento di un buon stato di conservazione;

   nella regione Piemonte, nonostante in questi ultimi mesi si siano messe in atto importanti misure di prevenzione, si registra un forte disappunto da parte dei pastori e delle loro associazioni di categoria che chiedono una gestione della specie che ha occupato lo spazio alpino e che ha colonizzato le aree di collina e pianura, interagendo sempre più frequentemente con quelle urbane;

   il Mattm nel 2015 ha presentato il Piano nazionale per la conservazione del lupo che non risulta ancora approvato, generando forte disagio e disorientamento nella gestione della specie;

   nelle Alpi ed in particolare nelle regioni Liguria, Piemonte e Friuli, oltre la presenza di lupi in purezza di razza, è stata accerta anche quella di esemplari ibridi (cane-lupo), con fenotipi altamente alterati (lupi neri e lupi biondi), i quali stanno creando problemi in quanto sembrano avere una particolare indole e possano rappresentare un reale pericolo per l'uomo;

   l'area faunistica di Saint Martine Vesubie (Francia), a pochi chilometri dal confine italiano, a causa della tempesta Alex, è stata distrutta e lupi canadesi (neri) e lupi artici (chiari) sono fuggiti; solo una parte è stata recuperata rimanendo in libertà 2 lupi canadesi;

   vista la prossimità dal confine italiano, vi è la concreta possibilità che questi animali (di taglia maggiore rispetto a lupo italiano), entrino in Italia, rappresentando un rischio di ibridazione, oltre a un pericolo per l'uomo in relazione al loro precedente stato di cattivazione;

   in Italia non risulta totalmente chiarito lo status degli ibridi e vi è un vuoto legislativo, non essendo considerati né lupi e né cani domestici; questi rappresentano inoltre un enorme problema per la conservazione della specie selvatica nelle Alpi;

   a livello italiano, non risulta una mappatura delle aree che mantengono in cattività lupi e non esiste nessuna linea guida per la gestione delle stesse aree e della popolazione in cattività;

   sono necessari immediati provvedimenti al fine di garantire che le attività della pastorizia trovino una tranquilla coesistenza con la specie lupo e siano adottate normative al fine di evitare problematiche legate alla presenza di ibridi che potrebbero rappresentare un reale pericolo per l'uomo –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative intendano assumere, per quanto di competenza, anche normative, per:

    a) arrivare, nel più breve tempo possibile, all'approvazione del Piano di conservazione e gestione del lupo, in corso di definizione dal 2015 e mai approvato e, nelle more della sua approvazione, definire linee guida immediatamente applicabili per gli interventi previsti dal decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997;

    b) definire, nel più breve tempo possibile, la situazione degli ibridi cane-lupo, fornendo precisi indirizzi per la loro gestione, in particolare per i fenotipi altamente alterati, stante l'enorme difficoltà nella cattura connessa ad insostenibili costi, a tutela delle attività pastorali, nonché per la diminuzione delle problematiche connesse alla loro presenza in natura, nonché per la conservazione della specie lupo in purezza;

    c) mettere in atto un monitoraggio delle aree faunistiche, in cui, a livello italiano, sono mantenuti in cattività dei lupi, costituendo uno specifico gruppo di lavoro, guidato dal Ministro della transizione ecologica, e nel quale siano presenti i responsabili delle aree al fine di un coordinamento e un controllo della gestione della popolazione presente in cattività, onde evitare rilasci in natura, anche accidentali;

    d) interloquire con le competenti autorità francesi affinché siano migliorate le condizioni di sicurezza per le riserve destinate al contenimento di animali particolarmente aggressivi al fine di scongiurare, in futuro, il ripetersi di episodi simili.
(4-08596)