• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/01133 (2-01133) «Lupi, Pella, Colucci, Sangregorio, Sgarbi, Tondo, Germanà, Angelucci, Aprea, Baratto, Bartolozzi, Biancofiore, Calabria, Cannizzaro, Cappellacci, Casciello, Casino, Cassinelli,...



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01133presentato daLUPI Mauriziotesto presentato Martedì 16 marzo 2021 modificato Mercoledì 17 marzo 2021, seduta n. 470

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della salute, il Ministro dello sviluppo economico, per sapere – premesso che:

   la casa ha assunto un ruolo centrale per prevenire e contrastare la diffusione del Covid-19, in quanto luogo dove è possibile svolgere diverse attività, tipiche di altre sedi, oltre che mantenere in isolamento le persone. Ne consegue che le esigenze abitative sono fortemente cambiate a causa dell'emergenza Covid-19, richiedendo adattamenti degli spazi abitativi e dell'arredamento per contemperare le nuove esigenze. Nessuno di noi prima di questa esperienza aveva vissuto in contemporanea con tutti gli altri membri della famiglia, facendo simultaneamente, ciascuno attività diverse, per intere giornate e per più mesi. Da qui la necessità e l'urgenza, per molte fasce della popolazione, di rivedere il layout e di integrare o modificare gli arredi delle case per rispondere, in primis, alle esigenze della didattica a distanza dei familiari conviventi, ovvero per lo svolgimento dell'attività lavorativa in forma di lavoro agile, come pure ad altre necessità. Quanto sopra precisato ha fatto sì che i beni venduti dai negozi di arredamento abbiano assunto, in questa fase storica di emergenza, la connotazione di beni essenziali, dei quali deve essere garantito l'approvvigionamento e la fornitura anche in caso di lockdown parziale o totale. Si consideri, inoltre, che la vendita di mobili è anche un'attività in grado di garantire alti livelli di sicurezza sia per i lavoratori sia per i clienti, in quanto tali negozi hanno delle caratteristiche intrinseche, in gran parte legate alla natura stessa del bene e del processo di vendita, tali da garantire il distanziamento interpersonale e hanno la possibilità di accogliere i clienti anche solo su appuntamento. Tutto ciò rende evidente che la condizione degli esercizi deputati al commercio al dettaglio di mobili è sostanzialmente assimilabile a quella delle concessionarie d'auto –:

   se non ritengano di adottare le iniziative di competenza per sanare la disparità ingiustificata di trattamento prevista per gli esercizi di commercio al dettaglio di mobili rispetto alle concessionarie d'auto, che, come noto sono incluse nell'allegato 23 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 2 marzo 2021, consentendo che nelle «zone rosse» l'attività dei negozi di mobili sia permessa con la modalità di accesso del pubblico su appuntamento.
(2-01133) «Lupi, Pella, Colucci, Sangregorio, Sgarbi, Tondo, Germanà, Angelucci, Aprea, Baratto, Bartolozzi, Biancofiore, Calabria, Cannizzaro, Cappellacci, Casciello, Casino, Cassinelli, Cattaneo, Cortelazzo, Cristina, Fasano, Fascina, Fatuzzo, Gregorio Fontana, Giacomoni, Mandelli, Milanato, Fitzgerald Nissoli, Occhiuto».