• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/05501 (5-05501)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05501presentato daTESTAMENTO Rosa Albatesto diVenerdì 12 marzo 2021, seduta n. 468

   TESTAMENTO, TRANO, MANIERO, SPESSOTTO, CABRAS e COLLETTI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   il 2 dicembre 2020 sono state presentate le linee guida del Piano strategico per vaccinazione anti Covid-19. Per la fase 1 la priorità ha riguardato operatori sanitari e socio sanitari, personale e ospiti delle residenze per anziani e anziani over 80, precisando che «con l'aumento delle dosi di vaccino si inizierà a somministrare la vaccinazione a insegnanti, personale scolastico, forze dell'ordine, personale delle carceri e luoghi di comunità». Tuttavia, in molte regioni, soprattutto del Centro-sud, si è molto lontani dall'intera copertura di tali categorie;

   nonostante il ritardo di cui sopra, l'8 febbraio 2021. Il documento è stato aggiornato. Molti studi hanno evidenziato che età e presenza di condizioni patologiche pregresse sono le variabili principali di correlazione con la mortalità per COVID-19 e partendo da questi due elementi, dopo la fase 1, si è stabilito di procedere secondo le seguenti priorità: a) persone estremamente vulnerabili, affette da condizioni che, per danno d'organo pre-esistente o compromissione della risposta immunitaria al COVID-19, hanno un rischio elevato di sviluppare forme gravi o letali di COVID-19 a partire dai 16 anni d'età; b) le persone di età compresa tra 75 e 79 anni; c) le persone di età compresa tra i 70 e i 74 anni; d) le persone con aumentato rischio clinico se infettate da Sars-CoV-2 a partire dai 16 anni di età fino ai 69 anni di età; e) le persone di età compresa tra i 55 e i 69 anni senza condizioni che aumentano il rischio clinico; f) le persone di età compresa tra i 18 e 54 anni senza condizioni che aumentano il rischio clinico;

   fonti di stampa hanno però denunciato situazioni di somministrazione dei vaccini a categorie di soggetti non rientranti tra quelle prioritarie. Sul sito di Domani dell'8 marzo 2021, ad esempio, è stata riportata la notizia che tecnici, operatori e giornalisti, dipendenti o collaboratori della struttura privata accreditata Neuromed, di proprietà del parlamentare europeo di Forza Italia Aldo Patriciello, hanno ricevuto il vaccino pur non svolgendo l'attività medica e sanitaria;

   in un ulteriore articolo (Primo Numero – 4 marzo 2021) si riportava che «le dosi di Pfizer e AstraZeneca sono arrivate nella disponibilità del gruppo Neuromed perché l'istituto, in quanto soggetto privato accreditato, ne ha fatto richiesta». Tuttavia Neuromed poi le ha smistate su tutti i suoi dipendenti, anche a chi non ricopre ruoli medico-sanitari;

   nonostante la somministrazione del vaccino a più persone possibili rappresenti un dovere civile oltre che l'unica speranza per acquisire la tanto agognata immunità, quanto descritto suscita dubbi da un punto di vista etico, a fronte dei gravi problemi del sistema sanitario molisana: il collasso degli ospedali, la mancanza di posti letto, la non attivazione dei posti aggiuntivi di terapia intensiva previsti nel decreto-legge «Rilancio» per fronteggiare l'emergenza pandemica, la carenza di personale e le drammatiche condizioni in cui opera quello presente, nonché i ritardi che si riscontrano nell'approvvigionamento dei vaccini e nella loro somministrazione alle persone più a rischio, ad esempio anziani, disabili, diabetici, cardiopati –:

   se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti e quali iniziative di competenza intenda adottare per fare chiarezza su quanto accaduto in riferimento a Neuromed, verificando se il personale medico preposto alle vaccinazioni abbia rispettato le priorità di cui in premessa e nel caso contrario quali iniziative si intendano adottare;

   quali urgenti iniziative intenda altresì adottare per implementare il piano strategico di vaccinazione anti COVID-19 per i soggetti con patologie pregresse e più a rischio, al fine di garantire in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale, la copertura vaccinale ai soggetti maggiormente fragili.
(5-05501)