• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/02088    le donne hanno pagato il prezzo più alto per questa epidemia: secondo gli ultimi dati Istat nel mese di dicembre 2020 sono stati persi 101 mila posti di lavoro, di cui 99 mila erano...



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-02088presentato daOCCHIONERO Giuseppinatesto presentato Martedì 9 marzo 2021 modificato Mercoledì 10 marzo 2021, seduta n. 466

   OCCHIONERO, NOJA, FREGOLENT, D'ALESSANDRO, GADDA, LIBRANDI e UNGARO. – Al Ministro per le pari opportunità e la famiglia . – Per sapere – premesso che:
   le donne hanno pagato il prezzo più alto per questa epidemia: secondo gli ultimi dati Istat nel mese di dicembre 2020 sono stati persi 101 mila posti di lavoro, di cui 99 mila erano occupati da donne, facendo scendere il tasso di occupazione femminile (-0,5 punti) e crescere quello di inattività (+0,4 punti);
   nelle famiglie con figli più piccoli il susseguirsi di «quarantene» e «zone rosse» ha comportato la chiusura delle scuole in presenza e sulle donne è indubbiamente ricaduto il carico familiare maggiore, con l'aggravarsi anche della precarietà delle condizioni di lavoro;
   la legge di bilancio per il 2021 ha prorogato il congedo obbligatorio per il padre lavoratore dipendente fino a dieci giorni, più un altro in accordo con la madre, e lo ha esteso anche ai casi di morte perinatale. Tali misure risultano efficaci per una situazione a regime e non per far fronte ad un'ulteriore emergenza COVID-19, per la quale è necessaria la predisposizione di misure ad hoc;
   il decreto-legge «ristori bis» prevedeva, entro il 31 dicembre 2020, la possibilità di fruire di un congedo straordinario legato all'emergenza COVID-19 con il riconoscimento di un'indennità pari al 50 per cento della retribuzione mensile per i genitori lavoratori dipendenti laddove non fosse possibile lo smart working, trasformato in congedo gratuito per i genitori con figli tra i 14 e i 16 anni. Tale possibilità non è ancora stata prorogata per il 2021;
   in alternativa al congedo straordinario, il decreto-legge «Cura Italia» aveva introdotto per le famiglie con figli minorenni al di sotto dei 12 anni di età, la possibilità di usufruire di un bonus per servizi di baby sitting, nel limite massimo di 600 euro, in misura più elevata per i dipendenti del settore sanitario pubblico e privato accreditato, appartenenti alla categoria di medici, infermieri, tecnici di laboratorio biomedico, tecnici di radiologia medica e operatori socio sanitari, e per il personale del comparto della pubblica sicurezza, difesa e soccorso pubblico impiegato per le esigenze connesse all'emergenza COVID-19;
   l'accesso al « bonus baby sitter» va previsto almeno per i lavoratori autonomi sia iscritti alla gestione separata sia alle gestioni speciali, poiché al momento nessuna misura è destinata ad essi per far fronte alle esigenze di cura dei figli determinate dall'emergenza epidemiologica –:
   quali iniziative di competenza intenda adottare con particolare riguardo al ripristino delle misure già sperimentate durante l'emergenza COVID-19, sia per i lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato sia per i liberi professionisti.
(3-02088)