• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/05058 PETRENGA, FAZZOLARI, BALBONI, GARNERO SANTANCHE', LA PIETRA, TOTARO, ZAFFINI - Al Ministro della salute. - Premesso che: in linea generale le reazioni anafilattiche causate dalla...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-05058 presentata da GIOVANNA PETRENGA
mercoledì 10 marzo 2021, seduta n.305

PETRENGA, FAZZOLARI, BALBONI, GARNERO SANTANCHE', LA PIETRA, TOTARO, ZAFFINI - Al Ministro della salute. - Premesso che:

in linea generale le reazioni anafilattiche causate dalla somministrazione di un qualsiasi vaccino sono rare e nell'ordine di 1,31 casi per milione di dosi;

per quanto riguarda la vaccinazione contro il COVID-19, le reazioni sistemiche che si sono verificate dopo la somministrazione del vaccino Pfizer-Biontech e Moderna nel Regno Unito e negli Stati Uniti, molto enfatizzate dai media, hanno alimentato, anche nel nostro Paese, l'allarme diffuso tra numerose persone, soprattutto quelle affette da allergie, nonché il timore di incorrere in gravi reazioni;

a parere degli interroganti, una corretta gestione clinica nella somministrazione dei vaccini nei riguardi dei soggetti allergici consentirebbe di evitare il rischio che una fascia considerevole di popolazione, coerentemente al principio di volontarietà della somministrazione, decida di non vaccinarsi, oppure di vaccinarsi solo dopo aver valutato nel tempo i risultati relativi alla tollerabilità ed efficacia del vaccino da parte dei soggetti allergici, rischiando così di concorrere al già conclamato ritardo nell'avanzamento della campagna vaccinale e nel tardivo raggiungimento della "soglia di immunità di gregge", o restando comunque ingiustamente escluse dalla campagna vaccinale per mancanza di protocolli adeguati alla gestione dei rischi connessi alla loro condizione clinica;

nel recente rapporto AIFA sulla sorveglianza dei vaccini COVID-19, relativo al periodo 27 dicembre 2020-26 gennaio 2021, in un mese sono stati riportati 13 casi di anafilassi o shock anafilattico al vaccino Pfizer-Biontech, di cui 12 casi tra le donne e il caso di un uomo, con un'età media di circa 45 anni: tutti sono stati rapidamente assistiti e trattati presso il centro vaccinale dove è avvenuta la vaccinazione o immediatamente trasferiti in pronto soccorso;

alla luce di tali primi esiti del monitoraggio dell'andamento della campagna vaccinale, è evidente che con la graduale e auspicabilmente rapida implementazione della campagna vaccinale e l'adesione alla vaccinazione della quasi totalità della popolazione nazionale, e il conseguente futuro incremento esponenziale delle vaccinazioni, le autorità sanitarie e i presidi preposti dovranno essere in grado di valutare attentamente tutti gli aspetti e le problematiche relativi alla somministrazione di ogni tipo di vaccino disponibile e in fase di somministrazione, attuando un piano sanitario di prevenzione, proprio al fine di monitorare le casistiche e le tendenze emerse nei casi di eventi o reazioni avverse ed adottare adeguati protocolli di intervento nel casi di insorgenza di allergie;

il protocollo attualmente attuato presso i presidi sanitari che stanno somministrando i vaccini Pfizer-Biontech e Astrazeneca prevedono principalmente: all'accettazione, la compilazione da parte del paziente di una scheda in cui dichiara il suo stato di salute e le eventuali patologie da cui è affetto, la previa valutazione della scheda clinica da parte del medico che decide la somministrazione del vaccino in assenza di controindicazioni, e, dopo la somministrazione, un'osservazione clinica del paziente per almeno 15 minuti, al fine di fronteggiare un'improvvisa emergenza;

tale protocollo, secondo alcune valutazioni che gli interroganti considerano rilevanti e non trascurabili, non risulterebbe adeguato o sufficiente a garantire la somministrazione in sicurezza dei vaccini ai pazienti affetti da grave patologia immuno-allergica, oppure con anamnesi positiva per pregressa grave reazione sistemica allergica o per shock anafilattico da qualsiasi causa, dovendo per loro invece essere attuato un diverso e più specifico protocollo di vaccinazione che persegua la finalità di una somministrazione sicura per i pazienti a rischio;

tale obiettivo può essere perseguito, a parere degli interroganti, avvalendosi del supporto di un tavolo di lavoro che preveda anche la presenza di specialisti in allergologia e immunologia clinica, al fine di apportare un contributo a una programmazione di un piano vaccinale inclusivo e adeguato anche alle casistiche di tutti i soggetti a rischio di gravi reazioni sistemiche e allergiche,

si chiede di sapere quali interventi il Ministro in indirizzo abbia adottato o ritenga di adottare al fine di garantire, anche attraverso protocolli sanitari adeguati, la sicurezza nella somministrazione dei vaccini anche in favore dei soggetti allergici e se, al fine di favorire la più ampia adesione da parte della popolazione alla campagna vaccinale in condizioni di sicurezza, non ritenga necessario avvalersi del supporto di un tavolo di lavoro che si occupi di contribuire alla programmazione di un piano vaccinale adeguato alla gestione dei rischi di gravi reazioni sistemiche e allergiche.

(4-05058)