• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/08505 (4-08505)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08505presentato daCARDINALE Danielatesto diMercoledì 10 marzo 2021, seduta n. 466

   CARDINALE. — Al Ministro dell'istruzione. — Per sapere – premesso che:

   con decreto ministeriale n. 374 del 1° giugno 2017, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, ha riaperto le graduatorie di istituto del personale docente ed educativo per l'aggiornamento della seconda e terza fascia della scuola di I e II grado. A tal proposito, è stato riconosciuto valido, ai fini della graduatoria, il servizio svolto presso i centri di formazione professionale accreditati dalle regioni, limitatamente ai percorsi in obbligo scolastico (IeFP);

   con successivo decreto ministeriale 640 del 30 agosto 2017 lo stesso Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ha disposto l'aggiornamento delle graduatorie scolastiche di circolo e di istituto (di terza fascia), ai sensi dell'articolo 5 del regolamento approvato con decreto ministeriale 430 del 13 dicembre 2000, al fine di reclutare personale Ata per il triennio 2017/2020;

   il riconoscimento del servizio svolto presso i centri di formazione professionale IeFP, entro i limiti di cui al primo paragrafo, ha tuttavia riguardato esclusivamente il personale docente ed educativo, escludendo di fatti il personale Ata, pur laddove lo stesso risultasse in possesso dei medesimi requisiti;

   quanto descritto palesa l'esistenza di una problematica che si protrae oramai da diverso tempo e crea un'effettiva disparità di trattamento tra il personale docente/educativo ed il personale Ata: per quest'ultimo, infatti, viene riconosciuta valida esclusivamente l'attività svolta in scuole statali di ogni ordine e grado, in scuole non statali paritarie, in scuole non statali dell'infanzia riconosciute ed autorizzate, in scuole parificate, convenzionate, sussidiarie o sussidiate, nonché in istituti di istruzione secondaria o artistica non statali pareggiati e legalmente riconosciuti, escludendo invece l'attività svolta negli enti di formazione professionale accreditati dalle regioni italiane;

   è opportuno ribadire che i centri di formazione professionale costituiscono un canale parallelo agli istituti statali, al fine dell'assolvimento dell'obbligo d'istruzione. Risulta dunque evidente come il servizio prestato presso tali enti da parte del personale Ata debba essere valutato al pari di quello prestato presso gli istituti statali;

   diverse sono state le iniziative legali attivate in favore del personale Ata che abbia prestato servizio presso i centri di formazione professionale e nei cui confronti non sia stato correttamente valutato, in occasione della presentazione della domanda d'inserimento nella terza fascia delle graduatorie di circolo e d'istituto, il servizio svolto. Un servizio al quale è stato attribuito difatti un punteggio pari a 0;

   risulterebbe pertanto necessario ed urgente, in particolar modo in questo momento di emergenza sanitaria, economica e sociale, un intervento immediato da parte del legislatore per colmare questa disparità, con opportune modifiche del regolamento delle supplenze Ata di cui al decreto ministeriale 430 del 13 dicembre 2000, che possa essere un segno tangibile della sensibilità delle istituzioni, affinché le stesse possano dimostrarsi vicine ai lavoratori in stato di precarietà in questo particolare momento storico;

   nonostante infatti fra i più recenti interventi per fronteggiare l'emergenza COVID-19, mirati a stabilizzare il personale docente ed il personale Ata in stato di precarietà, siano state adottate misure con riferimento al personale Ata volte a incrementare le dotazioni organiche (si pensi al riaffidamento dei servizi di pulizia e ausiliari nelle scuole statali esclusivamente a personale dipendente appartenente al profilo di collaboratore scolastico o alla previsione di inserimento stabile di assistenti tecnici nelle scuole dell'infanzia e del primo ciclo dall'anno scolastico 2021/2022) non risulta ancora essere stata affrontata la problematica relativa alla revisione del regolamento del decreto ministeriale n. 430 del 2000 sopra citato –:

   quali iniziative il Ministro interrogato intenda intraprendere al fine di sanare la situazione di cui in premessa, tenendo conto altresì delle numerose segnalazioni giunte presso il Ministero dell'istruzione negli ultimi anni, soprattutto alla luce del particolare momento storico che l'intero sistema educativo deve affrontare in questi mesi.
(4-08505)