• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/02325 MALAN - Al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. - Premesso che: la A4 Brescia-Verona-Vicenza-Padova è l'autostrada più redditizia d'Italia al di fuori della...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-02325 presentata da LUCIO MALAN
giovedì 4 marzo 2021, seduta n.303

MALAN - Al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. - Premesso che:

la A4 Brescia-Verona-Vicenza-Padova è l'autostrada più redditizia d'Italia al di fuori della rete di Autostrade per l'Italia S.p.A., con oltre 423 milioni di euro di ricavi nel 2018, di cui 203 di margine operativo lordo, con un risultato operativo di oltre 128 milioni, frutto anche di un aumento delle tariffe, tra il 2007 e il 2018, del 34,4 per cento, più del doppio dell'inflazione;

il lontano 12 luglio 1956 tale via di comunicazione fu affidata in concessione alla società Autostrada Brescia-Verona-Vicenza-Padova, ora conosciuta come "A4 S.p.A.";

nonostante l'articolo 3, comma 2, della legge 21 maggio 1955, n. 463, tuttora in vigore, ponga un limite massimo di 30 anni alla durata delle concessioni, con lo strumento degli atti aggiuntivi, giustificati dall'inserimento di nuovi lavori, la scadenza della concessione è stata varie volte prorogata fino a quando la convenzione del 9 luglio 2007 tra ANAS e società Autostrada Brescia-Verona-Vicenza-Padova l'ha ulteriormente prorogata al 31 dicembre 2026, "in funzione della realizzazione della Valdastico Nord" (articolo 4, comma 1), il cui completo progetto definitivo doveva essere approvato entro il 30 giugno 2013 (comma 2); ciò avveniva dopo che l'Unione europea aveva bocciato un precedente tentativo di proroga, in quanto non collegato ad alcuna nuova opera da realizzare;

con deliberazione n. 21 del 18 marzo 2013, il CIPE approvò, in linea tecnica, il solo progetto preliminare del solo 1° lotto Piovene Rocchette-Valle dell'Astico, a esclusione di vari tratti, oggetto di prescrizione localizzativa da parte del Ministro dell'ambiente; alla scadenza del 30 giugno 2013 non esisteva alcun progetto completo, né definitivo della Valdastico Nord; il fatto che nulla abbia fatto il Ministero delle infrastrutture in merito a tale inadempienza, ha fatto supporre che prima di tale data un suo atto abbia graziosamente prorogato tale scadenza, ma, nonostante i vari tentativi dell'interrogante di conoscerne gli estremi attraverso interrogazioni, accesso agli atti e accesso civico, non è mai stato possibile sapere se, da chi e come tale atto sia stato redatto;

il 21 gennaio 2019, il Consiglio di Stato, definitivamente pronunciandosi sull'appello presentato l'anno precedente dal Comune di Besenello, con sentenza 499/19 annullava la menzionata deliberazione del CIPE, condannando la società Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova S.p.A. al pagamento delle spese;

incredibilmente, il 6 aprile 2020, la Direzione generale per la vigilanza sulla concessioni autostradali del Ministero, in persona del direttore Felice Morisco, in virtù dei poteri conferitigli con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 17 aprile 2019, stipulava con la società autostradale un atto aggiuntivo alla Convenzione unica del 9 luglio 2007, in cui si conferma al 31 dicembre 2026 la durata della concessione, ritenendo assolta la condizione di cui all'articolo 4, comma 2 della Convenzione del 2007, che richiedeva il progetto definitivo dell'intera autostrada Valdastico Nord, "in funzione dell'approvazione del 1° Lotto funzionale" della medesima, "con delibera CIPE n. 21/2013";

in data 13 ottobre 2020, la Corte di cassazione dichiarava inammissibile il ricorso presentato dalla citata società Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova S.p.A. avverso la sentenza del Consiglio di Stato;

la Corte dei conti ha peraltro citato in giudizio i vertici dell'ANAS per un danno erariale di 178 milioni, per il fatto di aver autorizzato la proroga della concessione sulla base di una idea più che di un progetto fattibile, stante la contrarietà della provincia di Trento, il cui assenso era ed è indispensabile alla realizzazione della Valdastico Nord, come anche riconosciuto dalla Commissione europea,

si chiede di sapere:

quali azioni il Ministro in indirizzo intenda intraprendere a salvaguardia dell'interesse pubblico, in presenza della conferma della scadenza al 2026 della citata concessione sulla base dell'approvazione di un progetto parziale e preliminare, quando invece era richiesto il progetto definitivo completo, approvazione che è stata definitivamente annullata dal Consiglio di Stato;

se e quali provvedimenti intenda prendere rispetto al dottor Felice Morisco;

perché non siano state almeno modificate le condizioni economiche della convenzione, atteso che esse si basavano sulla realizzazione dell'autostrada Valdastico Nord, e non certo sulla presentazione di un parziale progetto preliminare;

quali provvedimenti intenda prendere per compensare gli utenti, che dal 2007 pagano per la realizzazione della nuova tratta, che non verrà mai realizzata;

per quale motivo il Parlamento, che fu chiamato ad esprimersi sulla convenzione del 2007, sia stato tenuto all'oscuro di questa sostanziale modifica, basata su una deliberazione annullata, delle condizioni in essa contenute.

(3-02325)