• Testo RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
S.6/00172 premesso che: dall'inizio della pandemia ad oggi il nuovo coronavirus, SARS-CoV-2, ha ucciso in Italia più di 96.000 persone, ponendo il nostro Paese primo per numero dei decessi ogni...



Atto Senato

Risoluzione in Assemblea 6-00172 presentata da FRANCESCO ZAFFINI
mercoledì 24 febbraio 2021, seduta n.299

Il Senato,
premesso che:
dall'inizio della pandemia ad oggi il nuovo coronavirus, SARS-CoV-2, ha ucciso in Italia più di 96.000 persone, ponendo il nostro Paese primo per numero dei decessi ogni 100.000 abitanti e terzo per tasso di letalità;
proprio in questi giorni si sta palesando la terza ondata del virus, e la lotta contro le varianti sta mettendo a dura prova ancora una volta il Sistema sanitario nazionale, con otto Regioni che sono di nuovo al limite della capienza ospedaliera;
anche l'attuazione del Piano nazionale di vaccinazione sta incontrando difficoltà e rallentamenti, cominciati con gli errori della gestione commissariale Arcuri sull'acquisto delle siringhe, e del Ministero della salute, nella persona del ministro pro tempore Speranza, nella strategia di approvvigionamento vaccinale che, come già evidenziato oltre un anno fa dal Gruppo di Fratelli d'Italia, doveva prevedere per l'industria farmaceutica privata italiana e per l'Istituto chimico farmaceutico pubblico di Firenze incentivi legati alla produzione in Italia di vaccini;
tale strategia avrebbe permesso all'Italia di non dipendere unicamente dalla fornitura di vaccini da parte di altri Stati, che ci espone ai tagli delle forniture annunciati, da ultimo, proprio stamattina da Pfizer;
nonostante a tal fine siano stati stanziati oltre 200 milioni di euro nel quadriennio 2018-2021 non si registrano progressi significativi in ordine al completamento del processo di digitalizzazione in ambito sanitario tramite l'utilizzo del Fascicolo sanitario elettronico e della telemedicina, che pure appare di importanza fondamentale nella situazione attuale, il primo per implementare le procedure vaccinali e il secondo per gestire le patologie non derivanti dal Covid;
la pandemia ha avuto un impatto fortissimo sul settore economico e produttivo, con interi comparti messi in ginocchio non solo dall'emergenza sanitaria ma dal susseguirsi di decisioni sbagliate e talvolta bizzarre prese dal governo Conte;
nel 2020 il prodotto interno lordo ha registrato un calo di quasi il nove per cento, e settori come il turismo, la ristorazione e lo sport, solo per citarne alcuni, stanno registrando perdite di fatturato di miliardi;
sin qui l'Italia ha scontato la gestione caotica e approssimativa avuta dal governo Conte sin dal primo giorno della pandemia, fatta di decisioni confusionarie, ritardi ed errori, e la profonda incompetenza che non è riuscita né a prevenire né ad affrontare la seconda ondata, nonostante fosse largamente attesa e prevista;
approssimazione e improvvisazione hanno pregiudicato l'efficacia non solo delle strategie di contenimento da un punto di vista sanitario ma anche delle misure di sostegno per le imprese e i lavoratori in difficoltà, elaborate secondo il modello dei codici ATECO invece che, più semplicemente, sulla base della perdita di fatturato registrata;
la situazione di caos generalizzato non ha risparmiato neppure il mondo della scuola, con il Governo che, dall'inizio della pandemia ad oggi, ha investito le risorse disponibili in strumenti incomprensibili, inutili e costosi come i "monopattini" o i "banchi a rotelle", mentre non si è adoperato per prevedere efficaci sistemi di potenziamento dei trasporti, anche attraverso l'impiego di taxi, NCC e bus turistici a supporto del trasporto scolastico, aerazione delle classi, allargamento delle aule, installazione di termoscanner e distribuzione dei tamponi rapidi da far effettuare con cadenza settimanale o quindicinale a tutta la popolazione scolastica;
con la dichiarazione dello stato di emergenza e le successive proroghe, il Governo ha gravemente menomato le attribuzioni del Parlamento, relegandolo al ruolo di mero spettatore di provvedimenti improvvisati e caotici, alle volte neppure comprensibili, comunicati all'ultimo secondo a mezzo stampa (o diretta social) e solo successivamente, tempo permettendo, alle Camere parlamentari;
in questo senso nulla sembra cambiato con l'avvento del nuovo Esecutivo, vista la tempistica con la quale è stata adottata l'ordinanza del ministro della salute Speranza che ha rinviato per l'ennesima volta l'apertura degli impianti da sci, emanata a meno di 24 ore dalla prevista apertura e non comunicata agli operatori, che hanno dovuto apprenderne notizia da un comunicato stampa;
tale provvedimento si colloca all'interno di un lungo elenco di decisioni che hanno dimostrato di non tenere in alcuna considerazione gli sforzi dei titolari degli impianti di rispettare e adattare le proprie strutture ai nuovi protocolli di sicurezza, come già successo con palestre e impianti sportivi e purtroppo in altri numerosi casi;
ugualmente invariata appare la prassi di non coinvolgere in alcun modo il Parlamento in decisioni che pure incidono in maniera gravosa sul tessuto produttivo e imprenditoriale del Paese oltre che sulla vita dei cittadini;
anche laddove sono stati emanati decreti-legge per disciplinare le misure relative allo stato di emergenza si è verificato con preoccupante frequenza il mancato esame compiuto dagli stessi per la prassi di lasciar decadere i medesimi decreti, "infilando" le relative norme in maniera confusa in altri provvedimenti già all'esame del Parlamento, come da ultimo verificatosi nel corso dell'esame del decreto-legge milleproroghe, all'interno del quale sono state trasfuse le disposizioni di ben tre decreti precedentemente emanati;
la confusione non solo negli atti normativi di rango primario ma anche nei decreti del Presidente del Consiglio dei ministri ha sin qui "paralizzato" il Paese, creando una situazione nella quale è diventato davvero impossibile fare previsioni su una ripresa o meno di qualsiasi attività, e alquanto difficile raccapezzarsi tra divieti e permessi, sia per le imprese che per i cittadini;
l'accorpamento dei provvedimenti d'urgenza è stato reiterato nonostante i richiami del Comitato per la legislazione della Camera che, nei suoi pareri, aveva già segnalato l'opportunità di evitare forme di intreccio tra gli stessi, atteso che la confluenza in un unico testo di più articolati attualmente vigenti - che originano da distinte delibere del Consiglio dei ministri e distinti decreti del Presidente della Repubblica - determina "un'alterazione del lineare svolgimento della procedura parlamentare di esame dei disegni di conversione dei decreti-legge";
tale situazione è ulteriormente aggravata dal fatto che, come riportato da alcuni quotidiani, per l'attuazione degli interventi anti-pandemia previsti a partire dal decreto Cura Italia sono necessari 504 decreti attuativi, 358 dei quali non sono ancora stati approvati, come anche manca il 60 per cento dei provvedimenti attuativi delle riforme economiche adottate dai due governi Conte;
tramite l'iniziativa di parlamentari di Fratelli d'Italia finalizzata proprio a ottenere la massima trasparenza possibile da parte dei decisori politici, il TAR del Lazio, Sezione terza quater, con sentenza n. 879 del 2021, ha ordinato al Ministero della salute di procedere all'ostensione di documenti ai quali il Governo aveva negato l'accesso, riconoscendo la sussistenza del diritto dei cittadini di acquisire qualsiasi documento in possesso di pubbliche amministrazioni;
la trasparenza non rappresenta una mera opzione metodologica per il Governo, ma costituisce un vincolo discendente dalla regolamentazione sanitaria internazionale, come stabilita dall'Organizzazione mondiale della sanità, nonché dalla decisione n. 1082/2013/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 ottobre 2013 relativa alle gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero;
la medesima decisione 1082/2013/UE afferma altresì che la "valutazione dei rischi per la sanità pubblica dovrebbe essere sviluppata tramite un processo interamente trasparente e basarsi sui principi di eccellenza, indipendenza, imparzialità e trasparenza" derivandone, anche in ossequio alle linee guida sulla comunicazione del rischio rilasciate dall'Organizzazione mondiale della sanità nel maggio 2017, il pieno coinvolgimento della popolazione al fine di rendere la medesima il primo partner nel contrasto alla diffusione del virus;
questa previsione rende evidente come sia necessario attuare con la popolazione una condivisione piena, trasparente, effettiva di tutti gli elementi a disposizione del Governo nell'adozione dei processi decisionali, attuando una comunicazione tempestiva mediante la quale minimizzare le conseguenze dell'impatto sanitario, sociale ed economico derivante dalla pandemia;
tra poco più di una settimana scadranno le disposizioni contenute nel DPCM del 16 gennaio,
impegna il Governo:
1) ad adottare iniziative per consentire quanto prima, compatibilmente con l'evoluzione del quadro epidemiologico e mantenendo la massima sicurezza, l'apertura delle attività e degli esercizi che hanno investito nell'implementazione delle misure di sicurezza e che rispettano i relativi protocolli, come ad esempio, bar, ristoranti, palestre, palestre one to one con personal trainer, piscine e centri natatori, anche riabilitativi e terapeutici, impianti sportivi, comprensori sciistici, cinema, teatri ecc., scongiurando l'applicazione di ulteriori limitazioni ingiustificate che ne potrebbero mettere seriamente a rischio la relativa sopravvivenza;
2) a improntare la propria azione ai principi di trasparenza della regolamentazione sanitaria internazionale così come definita dall'Organizzazione mondiale della sanità, nonché al pieno rispetto dei vincoli derivanti dalla decisione 1082/2013/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 ottobre 2013 relativa alle gravi minacce alla salute a carattere transfrontaliero, derivandone l'obbligo di garantire un processo decisionale interamente trasparente, basato sull'effettivo rispetto dei principi di eccellenza, indipendenza, imparzialità e trasparenza, anche con riguardo alla tempestiva ed efficace comunicazione alla popolazione delle informazioni su cui si fondano le decisioni del Governo;
3) a dare piena attuazione ai richiamati obblighi di natura internazionale e comunitaria in materia di trasparenza, anche al fine di garantire agli operatori economici la predisposizione di tutte le azioni necessarie utili a mitigare gli effetti negativi delle decisioni assunte sulle proprie attività;
4) ad adottare iniziative per garantire che i nuovi indicatori per l'analisi del rischio epidemico si fondino su valide e solide basi scientifiche che garantiscano omogeneità nella valutazione dei dati a livello nazionale e non pregiudichino ingiustamente le Regioni più virtuose in cui vengono effettuati e conteggiati un più elevato numero di tamponi;
5) ad adottare tutte le iniziative necessarie a garantire l'effettuazione di un congruo numero di tamponi, almeno cinque volte superiori a quelli attualmente effettuati;
6) a incrementare le forniture di vaccini destinate alle Regioni che vedono la presenza nei loro territori di zone rosse o arancioni, provvedendo anche ad individuare specifici ristori per le attività colpite dai relativi provvedimenti di chiusura regionali o comunali, verificando l'effettivo rispetto dei criteri di priorità nella somministrazione, e garantendo alle Regioni anche forniture di siringhe, personale e altro materiale sanitario in quantità e, soprattutto, qualità adeguata, al fine di scongiurare eventuali sprechi di dosi e rallentamenti nella tabella di marcia;
7) a sottoporre alle competenti autorità sanitarie europee e nazionali (EMA ed AIFA) tutti i vaccini attualmente inoculati negli Stati non europei al fine di effettuare la valutazione scientifica dei requisiti di qualità, sicurezza ed efficacia del vaccino;
8) ad adottare iniziative per ampliare ulteriormente la platea dei professionisti sanitari coinvolti nel processo di somministrazione dei vaccini anti-SARS-CoV-2 e abilitati alla somministrazione degli stessi, anche in vista della futura disponibilità di nuovi vaccini, attualmente in corso di approvazione, al fine di consentirne la distribuzione capillare sul territorio e conseguire velocemente la maggiore copertura vaccinale possibile;
9) a prevedere l'autorizzazione per il personale infermieristico dipendente delle strutture ed enti del Servizio sanitario nazionale a svolgere le attività di tracciamento del Sars-CoV-2 nonché di supporto alla corretta somministrazione dei vaccini Covid, anche effettuati nelle farmacie o altri luoghi previsti dalla normativa vigente, stanziando risorse per le prestazioni aggiuntive rese dagli stessi;
10) a prevedere ulteriori e più consistenti misure di ristoro per le attività penalizzate sul piano economico in conseguenza dell'applicazione delle misure di contenimento disposte a livello nazionale, regionale o comunale;
11) ad adottare le iniziative necessarie per garantire il regolare svolgimento delle attività scolastiche in sicurezza, anche eseguendo interventi diretti sui plessi e distribuendo test rapidi a tutta la popolazione scolastica, così da ridurre il rischio di contagio;
12) a superare il modello di gestione caotica e schizofrenica della pandemia, inaugurando una pianificazione di interventi e misure di medio e lungo termine, condivisa e concertata con Regioni e Parlamento, assicurando il loro coinvolgimento effettivo con congruo anticipo rispetto all'adozione delle misure, al fine di evitare il persistere di chiusure arbitrarie, generalizzate e soprattutto improvvisate come quelle disposte dagli ultimi decreti-legge e decreti del Presidente del Consiglio dei ministri;
13) a garantire che la conversione dei futuri provvedimenti d'urgenza avvenga in maniera ordinata e lineare, evitando forme di intreccio e di accorpamento postumo tra i provvedimenti stessi, in coerenza con i pareri espressi in questo senso dal Comitato per la legislazione;
14) a monitorare e riferire con informative al Parlamento, almeno quindicinali, sullo stato di avanzamento delle effettive somministrazioni previste dall'attuale piano strategico dell'Italia per la vaccinazione anti-SARS-CoV-2, con particolare attenzione ai medici, agli odontoiatri, ai farmacisti, ai biologi e agli altri esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie di cui alla legge n. 3 del 2018 che svolgono l'attività in regime privato (liberi professionisti), ai relativi assistenti e personale di studio, tenuto conto dell'esigenza di proteggere i suddetti professionisti e i soggetti che a loro si rivolgono per l'erogazione delle rispettive prestazioni sanitarie, al personale scolastico di ogni ordine e grado, alle persone con disabilità indipendentemente dal loro dato anagrafico;
15) a completare celermente la realizzazione del FSE e la digitalizzazione dei dati sanitari, anche a supporto delle strategie vaccinali;
16) a garantire che le future consultazioni elettorali si volgano in sicurezza e nel rispetto delle scadenze previste.
(6-00172)
Zaffini, Ciriani, Rauti, Balboni, Barbaro, Calandrini, de Bertoldi, De Carlo, Fazzolari, Garnero Santanchè, Iannone, La Russa, Maffoni, Nastri, Petrenga, Ruspandini, Totaro.