Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE
Atto a cui si riferisce:
S.3/02285 CASTELLONE, L'ABBATE, DELL'OLIO, NATURALE, DONNO, PIARULLI, ACCOTO, MONTEVECCHI, CROATTI, MAUTONE, PRESUTTO, LANNUTTI, GAUDIANO, QUARTO, ANGRISANI, MATRISCIANO, RUSSO, VANIN, GALLICCHIO,...
Atto Senato
Interrogazione a risposta orale 3-02285 presentata da MARIA DOMENICA CASTELLONE
mercoledì 24 febbraio 2021, seduta n.299
CASTELLONE, L'ABBATE, DELL'OLIO, NATURALE, DONNO, PIARULLI, ACCOTO, MONTEVECCHI, CROATTI, MAUTONE, PRESUTTO, LANNUTTI, GAUDIANO, QUARTO, ANGRISANI, MATRISCIANO, RUSSO, VANIN, GALLICCHIO, ROMANO - Ai Ministri della salute e per gli affari regionali e le autonomie. - Premesso che:
nel 2018 è stato indetto un concorso unico per 2.445 posti in tutta la regione Puglia per il reclutamento di operatori sociosanitari (OSS) e la graduatoria è stata definitivamente approvata con determinazione dirigenziale n. 1962 del 17 giugno 2020 dell'azienda ospedaliera universitaria "Ospedali riuniti" di Foggia, avente per oggetto "Concorso pubblico regionale, per titoli ed esami, per la copertura di n. 2445 posti di Operatore Socio Sanitario. Recepimento atti della Commissione Esaminatrice e presa d'atto della relativa graduatoria di merito: Riforma e conseguenti determinazioni a seguito delle certificazioni prodotte dai candidati";
nelle more dello svolgimento della procedura nelle diverse aziende sanitarie pugliesi, hanno prestato servizio per far fronte all'emergenza COVID numerosi OSS con contratti a tempo determinato. Alcune ASL, infatti, avevano graduatorie proprie di OSS per assunzioni a termine, da cui hanno attinto per fronteggiare la forte emergenza pandemica;
attualmente la graduatoria attinente al concorso diventa il riferimento preferenziale per le assunzioni e se, da un lato, le ASL non possono non tenerne conto, sussiste tuttavia un vulnus riguardante una platea di 804 lavoratori e lavoratrici, che non rientrano nella graduatoria del concorso ma che sono in servizio. Una platea che merita rispetto e considerazione, soprattutto in virtù del ruolo fondamentale svolto negli ultimi mesi, mettendo a rischio la propria salute, e che versa in una situazione di incertezza, essendo i relativi contratti di lavoro in scadenza o scaduti in data 31 gennaio 2021 e non avendo neppure maturato i requisiti per la stabilizzazione;
così come riportato da un articolo su "brindisioggi" del 1° febbraio 2021, nonostante le direttive regionali che prevedono di assumere dalla graduatoria del "concorsone OSS" di Foggia solo personale a tempo indeterminato per evitare di generare altro precariato nelle aziende sanitarie, si sta reclutando in questi giorni anche personale a tempo determinato per solo 4 mesi in spregio alla citata disposizione regionale e ad ogni principio di "buona fede e buon governo" della pubblica amministrazione;
considerato che:
la situazione di precariato che coinvolge questi operatori sanitari è in essere da diversi anni, con tutte le drammatiche conseguenze per gli stessi e le loro famiglie;
tali operatori sociosanitari hanno garantito la tenuta del servizio sanitario nazionale in questi mesi di emergenza pandemica, mettendo a rischio la propria stessa vita per tutelare la salute pubblica;
non risulta che le ASL abbiano fornito un chiaro quadro dei fabbisogni di personale OSS, il che ha determinato che si lasciasse sospesa un'eventualità sia di proroga, che di stabilizzazione;
nonostante la disponibilità del dipartimento salute della Regione Puglia a prorogare i contratti oltre la data di scadenza del 31 dicembre 2020, alcune direzioni generali delle ASL hanno comunicato scelte in controtendenza;
la cessazione di detti rapporti di lavoro crea una situazione di stallo ed occorre dunque assumere determinazioni atte a garantire il corretto espletamento dei servizi assistenziali da parte delle strutture, in primis fornendo linee di indirizzo che siano uniformi per tutte e 10 le aziende sanitarie pugliesi;
tutti i sindaci, ovvero la conferenza dei sindaci, hanno comunicato formalmente al presidente della Regione, in quanto responsabili della salute pubblica, la loro preoccupazione poiché l'avversato provvedimento aziendale non garantisce i livelli essenziali di assistenza in un momento particolarmente delicato, a causa di un'emergenza sanitaria che rischia di portare al collasso l'intero sistema sanitario pubblico;
a parere degli interroganti non è accettabile che sia un ente pubblico a favorire precariato, oltretutto in un settore come quello sanitario che si è rivelato di vitale importanza per fronteggiare i devastanti effetti della pandemia, così come non è accettabile che si contrappongano precari e vincitori di concorso, entrambi con diritti da salvaguardare, nel completo rispetto delle norme;
considerato inoltre che, a quanto risulta agli interroganti:
c'è stato un confronto tra rappresentanze sindacali, Dipartimento salute e ASL territoriali che ha portato alla decisione di concedere una proroga dei contratti fino al 31 marzo 2021, al fine di avviare una reale ricognizione sui fabbisogni professionali di ogni singola struttura;
è necessario altresì tener conto di tutte le possibilità concesse dalla normativa nazionale vigente, ivi incluse quelle di cui al recente decreto-legge 31 dicembre 2020, n. 183 (cosiddetto milleproroghe), in attesa di conversione, che definisce la possibilità di stabilizzazione per chi, su tutto il territorio nazionale, abbia svolto attività di servizio sanitario ed abbia maturato i 36 mesi necessari entro il 31 dicembre 2021,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo, considerando anche l'eventuale prospettiva di dover fronteggiare una nuova ondata pandemica dovuta ad una variante di SARS-Cov-2 più contagiosa, che pare diffondersi molto più velocemente, non ritenga che il licenziamento degli OSS precari in questo momento di estrema carenza di personale e di emergenza sanitaria metta a rischio la salute pubblica e sia sintomo di un'evidente incapacità organizzativa e di gestione;
se intenda attivarsi nelle sedi di competenza affinché la Regione Puglia si adoperi per rendere effettiva la suddetta proroga dei contratti degli operatori sociosanitari in maniera uniforme su tutto il territorio regionale, garantendo continuità socio-assistenziale nel corso dell'emergenza COVID e, comunque, se voglia intervenire perché le disposizioni previste dal decreto "milleproroghe" per la stabilizzazione del personale sanitario precario siano applicate;
se, infine, non intenda intervenire con risoluta politica di governo in direzione di una governance delle stabilizzazioni che rimedi all'atavico problema del precariato, al fine di tutelare la qualità dei servizi sanitari offerti ai cittadini.
(3-02285)