• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/08115 (4-08115)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08115presentato daFIANO Emanueletesto diLunedì 25 gennaio 2021, seduta n. 456

   FIANO, SERRACCHIANI, GRIBAUDO, FASSINO, BONOMO, QUARTAPELLE PROCOPIO, RACITI, BAZOLI, VISCOMI, CARNEVALI, BOLDRINI e FRAILIS. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   nei giorni scorsi è scoppiata una rivolta presso l'ex caserma Cavarzerani di Udine che ospita oltre 400 migranti;

   ad innescare le violente proteste è stata la decisione, adottata dal sindaco, di prolungare il periodo di quarantena;

   il provvedimento è stato giustificato dal fatto che, nella caserma – che avrebbe una capienza massima di 300 persone – sono stati sistemati (in una roulotte, per evitare il contagio) tre persone positive al Covid-19 e ciò ha reso necessario sottoporre tutti gli altri ospiti a 15 giorni di isolamento;

   alla scadenza del primo periodo di quarantena, il sindaco ha deciso di prorogarla fino al 16 agosto, decisione che ha condotto alle violente proteste;

   si apprende da notizie di stampa che il responsabile della Protezione civile di Grado, Giuliano Felluga, per sedare la rivolta scoppiata all'interno dell'ex caserma Cavarzerani di Udine, avrebbe suggerito, con un post su un social network, l'organizzazione di «squadroni della morte» grazie ai quali «nel giro di due giorni riportiamo la normalità...», «Quattro taniche di benzina e si accende il forno crematorio, così non rompono più»;

   si tratta di frasi deliranti, gravissime, e inaccettabili, soprattutto se a pronunciarle è un rappresentante delle istituzioni;

   tali frasi sembrerebbero violare la cosiddetta «legge Mancino», adesso ricondotta nel codice penale, che prevede il delitto di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa (articolo 604-bis) e la relativa aggravante (articolo 604-ter), che aumenta la pena fino alla metà per i reati punibili con pena diversa da quella dell'ergastolo commessi per finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso, ovvero al fine di agevolare l'attività di organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi che hanno tra i loro scopi le medesime finalità;

   pare in ogni caso evidente, a parere degli interroganti, l'inidoneità a ricoprire il ruolo di responsabile della protezione civile, di un soggetto che istiga alla violenza e diffonde odio –:

   di quali elementi informativi dispongano in relazione a quanto esposto e se intendano assumere iniziative di competenza volte a implementare il sistema sanzionatorio nei riguardi di pubblici funzionari e amministratori che si rendano responsabili di esternazioni apertamente xenofobe, razziste e istigatrici all'odio e alla violenza.
(4-08115)