• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/08123 (4-08123)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08123presentato daDE CARLO Sabrinatesto diLunedì 25 gennaio 2021, seduta n. 456

   DE CARLO e PERANTONI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   secondo un recente articolo pubblicato il 12 gennaio 2021 da Amnesty, circa 2500 migranti sono bloccati in Bosnia-Erzegovina;

   si tratta di un Paese tornato alle cronache per la chiusura, il 23 dicembre, del centro di accoglienza di Lipa in cui, ancora oggi, centinaia di migranti restano bloccati in contesti degradati, tendopoli di fortuna, privi di servizi igienici basilari;

   ciò accade nonostante i richiami da parte delle autorità dell'Unione europea, di soccorso e accoglienza, nonché l'interessamento e l'internazionalizzazione della questione migratoria che dovrebbe essere presa in carico anche dagli Stati che aspirano a fare parte dell'Unione europea;

   si rilevano le dichiarazioni della commissaria per gli affari interni dell'Unione europea, Johansson in dissenso con le autorità bosniache per le condizioni disumane dei migranti;

   le due comunità bosniache: Federazione croato-musulmana (Bh) e Republika Srpska (Rs) hanno dichiarato di non essere disponibili alla riapertura di nuovi centri di accoglienza;

   la rotta balcanica ha assunto via via una connotazione di riferimento al transito dei migranti che, dalla Turchia, risalendo verso i Paesi dell'est Europa giungono in Italia transitando in Friuli Venezia Giulia;

   nel 2020, secondo stime, la regione e stata interessata da un aumento, tra gennaio e meta novembre 2020, rispetto al 2019, del 420 per cento di migranti irregolari riammessi informalmente in Slovenia;

   da notizie acquisite il 21 gennaio 2021, a mezzo stampa, si apprende che un giudice del tribunale ordinario di Roma, pronunciandosi su un caso di respingimento avvenuto su territorio italiano, ha dichiarato le riammissioni dei migranti da parte italiana a parte slovena illegali sotto diversi aspetti: il riaccompagnamento del migrante in altro Stato è forzato, non vi sarebbe rispetto della Carta dei diritti fondamentali e infine non è possibile applicare riammissioni indistinte senza prima un approfondimento «caso per caso» cioè non si possono mai applicare nei confronti di un richiedente asilo senza prima provvedere al raccoglimento della sua domanda;

   come annunciato dalla Ministra interrogata il 13 gennaio 2021, in risposta ad una") interrogazione sul fenomeno migratorio; il 2020 ha registrato un incremento di ingressi irregolari nelle province di Gorizia e Trieste, con un incremento crescente di stranieri entrati irregolarmente dalla Slovenia: nel 2018, 1567 casi, nel 2019, 3568 casi, salendo nel 2020 a 4120;

   come enunciato dalla Ministra, le procedure di riammissione alla frontiera tutelano le categorie di stranieri vulnerabili o esposti a particolari pericoli, e risultano, dunque, non applicabili ad alcune categorie di soggetti e cioè: migranti ai quali sia stata riconosciuta una qualsiasi forma di protezione internazionale, minori, a chi presenta specifiche patologie e infine a stranieri registrati nel sistema Eurodac; come dalla Ministra ribadito, inoltre, «a tutti gli stranieri vengono fornite, con l'ausilio di mediatori culturali e linguistici, nonché mediante la consegna di appositi opuscoli, opportune informazioni sulle modalità con cui formulare istanza di protezione internazionale, la quale, ove presentata, non dà luogo alla riammissione»;

   la regione, nell'ultimo anno, ha dovuto sopperire a carenze di centri di prima accoglienza, riscontrando difficoltà a trovare nuovi centri in grado di poter fronteggiare l'accoglienza unitamente alla gestione della pandemia COVID-19 e le norme sanitarie previste. Si ricordano episodi, a Udine, di migranti accolti in bus in condizioni critiche, a causa, di oggettive carenze, così come giustificato dal prefetto, di strutture di accoglienza;

   alla luce di quanto di riportato, nonostante le recanti innovazioni normative, permane una criticità dovuta alle modalità di individuazione dei centri di prima accoglienza sul territorio a cui consegue una gestione non sostenibile del fenomeno migratorio –:

   se la Ministra interrogata sia a conoscenza di quanto esposto, e quali iniziative di competenza intenda adottare in merito all'applicazione dell'accordo bilaterale Italia-Slovenia del 1996, alla luce della recente sentenza del tribunale di Roma di cui in premessa.
(4-08123)