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Atto a cui si riferisce:
S.4/04598 MALAN, CANDURA, RAUTI, AIMI, IWOBI - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. - Premesso che, per quanto risulta agli interroganti: il sito internet...



Atto Senato

Risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 092
all'Interrogazione 4-04598

Risposta. - Le iniziative della cooperazione italiana nei territori palestinesi perseguono esclusivamente le finalità di sviluppo indicate dall'art. 1 della legge n. 125 del 2014 e in particolare l'eradicazione della povertà e la riduzione delle disuguaglianze, problemi che come noto affliggono da tempo quella regione del mondo.

I progetti menzionati sono nella loro totalità realizzati da organizzazioni della società civile (OSC) italiane. È importante ricordare che il nuovo quadro della cooperazione italiana disegnato dalla legge n. 125 assegna proprio alle OSC un ruolo di primo piano nell'attuazione delle politiche di sviluppo, che si estrinseca attraverso la pubblicazione di bandi dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS), disciplinati da regole precise. I finanziamenti destinati alle OSC non sono infatti erogati in modo discrezionale. Un'apposita commissione costituita presso l'AICS individua le proposte più meritevoli che ricevono poi i finanziamenti per la realizzazione delle diverse attività. La commissione effettua una valutazione tecnica che tiene conto sia della conformità delle proposte ai criteri fissati nel bando di selezione, in primo luogo la coerenza delle attività con le linee di azione prioritarie indicate nel documento triennale di programmazione e di indirizzo della cooperazione italiana, sia dell'effettiva capacità del progetto di raggiungere concretamente gli obiettivi, nel rispetto delle regole operative indicate dall'Agenzia. La rappresentanza diplomatico-consolare territorialmente competente esprime poi un parere con riguardo alle condizioni politiche e di sicurezza che possono influire sulla realizzazione dell'intervento.

Oltre ai controlli preventivi, l'AICS effettua un attento monitoraggio sul corretto impiego delle risorse attraverso l'esame delle rendicontazioni presentate dall'OSC esecutrice. L'Agenzia verifica altresì con missioni in loco che l'esecuzione dell'iniziativa si realizzi conformemente alla proposta approvata e finanziata. È quindi da escludere ogni sviamento di fondi, tanto più a favore di organizzazioni terroristiche: le risorse della cooperazione italiana sono utilizzate per le sole finalità di sviluppo e sostegno alle comunità locali, nel rispetto del diritto internazionale, dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario.

I progetti delle OSC menzionati sono iniziative realizzate o in corso di realizzazione nel quadro dei citati bandi AICS.

Nell'ambito del bando 2017, il comitato congiunto ha approvato l'iniziativa "Land and rights - Paths of social and solidarity economy in Palestine", realizzata dall'organizzazione non governativa COSPE in partenariato con l'associazione comunità Papa Giovanni XXIII onlus (APG23). Le controparti sono Arab center for agricultural development (ACAD), Palestinian youth union (PYU), Al Haq, Organizzazione internazionale del lavoro (ILO), università di Birzeit. Il costo totale dell'iniziativa ammonta a 2 milioni di euro, di cui 1,8 quale contributo AICS. Si segnala che Al Haq viene definita come una prominente organizzazione non governativa palestinese in materia di diritti umani ("a leading Palestinian non-governamental human rights organization") all'interno del rapporto del relatore speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi del 13 aprile 2017 (special rapporteur on the situation of human rights in the Palestinian territories occupied since 1967, n. doc A/HRC/34/70). L'organizzazione collabora inoltre anche con altri importanti donatori europei da cui riceve finanziamenti, quali Francia, Spagna, Danimarca, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia, Svizzera, oltre alla stessa Unione europea. L'iniziativa è ancora in corso.

Nell'ambito dello stesso bando la cooperazione italiana ha approvato un finanziamento complessivo di quasi un milione di euro (994.415 euro) per il progetto "riuso delle acque reflue trattate a scopo agricolo nel distretto di al-Mawasi" (striscia di Gaza), di cui è capofila la OSC italiana Overseas, organizzazione per lo sviluppo globale di comunità in Paesi extraeuropei, che vede come partner locale la Union of agricultural work committees (UAWC). Anche quest'ultima riceve finanziamenti da importanti donor internazionali tra cui l'Unione europea e diversi Stati membri, la FAO e altre agenzie delle Nazioni Unite (UNDP, UNWOMEN, UN OCHA). L'iniziativa è ancora in corso.

Sempre sul medesimo bando, la cooperazione italiana ha approvato un finanziamento di circa 850.000 euro (847.701) per il progetto "Green hopes Gaza - progetto di riqualificazione sociale ed ambientale nei quartieri popolari di Al Nada, Al Isba e Al Awada", di cui è capofila l'Associazione di cooperazione e solidarietà (ACS) di Padova. L'iniziativa è ancora in corso.

Nel 2016 la cooperazione italiana ha stanziato 878.000 euro (878.117) per l'iniziativa triennale "riabilitazione e reintegrazione dei bambini palestinesi ex detenuti nelle loro famiglie e comunità in West Bank e Gerusalemme Est", il cui ente realizzatore è Save the children e coinvolge come partner locali la East Jerusalem young men's christian association (EJ-YMCA) e la Defence for children international - Palestine section (DCI-PS). L'iniziativa è ormai conclusa.

Risale invece al 2014 il finanziamento, per poco più di 1,5 milioni di euro, del progetto triennale "EDU-PA-RE - Potenziamento e messa in rete dei servizi educativi e di supporto psicosociale rivolti a minori e donne nelle aree marginali della Cisgiordania, della Striscia di Gaza e di Gerusalemme est". L'ente realizzatore del progetto è l'italiana CISS, Cooperazione internazionale Sud-Sud, in collaborazione con Vento di terra e, quali controparti locali, i palestinesi Remedial education center e il Bisan center for research and development. L'iniziativa è ormai conclusa.

Non risulta un finanziamento diretto nell'ambito dei bandi AICS a favore del Norwegian refugee council. L'Italia contribuisce invece al West bank protectium consortium, meccanismo di coordinamento e schema di risposta collettiva per aumentare l'efficacia degli aiuti e agire sulla minaccia di trasferimento forzato della popolazione palestinese, che opera anche attraverso il Norwegian refugee council. Aderiscono a tale iniziativa, oltre all'Italia, Finlandia, Belgio, Spagna, Francia, Lussemburgo, Irlanda, Danimarca, Svezia, Regno Unito ed ECHO, il Dipartimento per la protezione civile e le operazioni di aiuto umanitario della Commissione europea.

Non risultano finanziamenti AICS per progetti realizzati dall'organizzazione non governativa Un Ponte Per, mentre per quel che concerne ActionAid, a cui fa riferimento l'interrogazione, si specifica che anch'essa risulta assegnataria di un progetto finanziato nell'ambito del bando OSC 2017. Il progetto si intitola "innovazione sociale per combattere la disoccupazione giovanile e aumentare la resilienza economica delle comunità dell'Area C della Cisgiordania" ed è stato approvato con delibera del comitato direzionale nel dicembre 2017 per un importo totale di 2 milioni di euro, di cui 1,8 di contributo AICS. Gli obiettivi specifici del progetto sono: contribuire alla riduzione del tasso di disoccupazione giovanile e al rafforzamento della resilienza economica nella Cisgiordania meridionale; migliorare le opportunità economiche dei giovani, in particolare delle donne, in 8 comunità dei Governatorati di Hebron e Betlemme. L'iniziativa è ancora in corso.

Per completezza, si segnala che ActionAid ha ricevuto un contributo di 725.616 euro per il progetto "Empowerment di donne e giovani in Area C della Cisgiordania e aumento della resilienza di comunità vulnerabili" finanziato nell'ambito del bando OSC 2015 e ormai concluso.

Questa la panoramica delle iniziative. Nel ricordare che AICS finanzia direttamente solo le organizzazioni della società civile italiane, che possono avvalersi per determinati compiti del contributo di organizzazioni non governative locali, si può in ogni caso assicurare che nessuna delle organizzazioni partner locali dei progetti di cooperazione citati risulta inserita nelle liste delle organizzazioni terroristiche predisposte dalle Nazioni Unite e dall'Unione europea, né in quelle USA. Si tratta peraltro di organizzazioni che in alcuni casi intrattengono già rapporti di collaborazione consolidata con altri Paesi europei e più in generale con la comunità dei donatori presente in Palestina.

L'AICS ha inoltre recentemente introdotto nuove procedure generali per la concessione di contributi, la gestione e la rendicontazione di iniziative promosse da soggetti di cooperazione di cui al capo VI della legge n. 125 del 2014. Queste prevedono esplicitamente che il soggetto proponente non intraprenda partenariati con soggetti presenti nella lista europea "EU restrictive measures", proprio al fine di rafforzare ulteriormente la prevenzione di possibili sviamenti di risorse a favore di organizzazioni riconducibili ad attività terroristiche. Si tiene al riguardo a sottolineare che l'ultimo bando 2020 per le OSC, approvato dal comitato congiunto del 15 dicembre, incorpora già tale misura precauzionale.

Si assicuro che, pur in un quadro di controlli già rigorosi, il vice ministro Del Re ha chiesto all'AICS e al consolato generale italiano a Gerusalemme di proseguire l'attività di regolare consultazione con le OSC italiane operanti in Palestina, anche in un'ottica di prevenzione, controllo e sensibilizzazione sulla selezione dei partner locali dei progetti e per evitare il rischio di sostegni indiretti e inconsapevoli a movimenti terroristici.

DEL RE EMANUELA CLAUDIA Vice ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale

22/12/2020