• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/02005 (3-02005)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-02005presentato daTOCCAFONDI Gabrieletesto diMartedì 12 gennaio 2021, seduta n. 449

   TOCCAFONDI, ANZALDI, NOBILI, FREGOLENT e D'ALESSANDRO. — Al Ministro dell'istruzione . — Per sapere – premesso che:

   secondo il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 3 dicembre 2020, efficace fino al 15 gennaio 2021, l'attività didattica in presenza per seconda e terza media e per le superiori sarebbe dovuta riprendere il 7 gennaio 2021 sull'intero territorio nazionale per il 75 per cento degli studenti;

   il 4 gennaio 2021 il Consiglio dei ministri ha stabilito di rinviare dal 7 all'11 gennaio 2021 l'apertura delle scuole, con la riduzione della presenza al 50 per cento, decisione che in sostanza viene letteralmente travolta dalle ordinanze delle regioni: solo il Trentino-Alto Adige ha riaperto regolarmente il 7 gennaio 2021, mentre l'11 gennaio 2021 le lezioni sono ricominciate esclusivamente in Toscana e Valle D'Aosta. Nelle altre regioni si procederà ad una riapertura in ordine sparso: Lazio e Liguria il 18 gennaio 2021, Emilia-Romagna e Umbria il 25 gennaio 2021, Sicilia il 30 gennaio 2021, solo per citarne alcune;

   una decisione, quella del rinvio per le lezioni in presenza, seguita all'intesa tra Governo e gli enti locali del 23 dicembre 2020 che prevedeva la riapertura il 7 gennaio 2021, con l'aumento dei mezzi pubblici in ingresso ed uscita da scuola, lo scaglionamento degli orari, una corsia preferenziale per i tamponi e il tracciamento dei contagi anche attraverso l'ausilio dei militari. A tale decisione era seguita la convocazione dei tavoli provinciali da parte dei prefetti per fornire indicazioni compiute area per aerea;

   la presenza degli studenti nelle aule dall'inizio di settembre 2020 si è limitata a poche settimane, dopo la lunga chiusura dello scorso anno scolastico. Una situazione che incide ed inciderà gravemente sulla crescita delle nuove generazioni ed aumenta il gap educativo tra gli studenti, con particolare riguardo delle famiglie più svantaggiate. È una condizione che si ripercuote anche sul fenomeno dell'abbandono scolastico che, secondo una ricerca dell'Ipsos, interesserebbe 34 mila studenti che a fine anno, a causa della pandemia, potrebbero aggiungersi al numero dei ragazzi annualmente cronicamente dispersi;

   la decisione di rinviare l'apertura delle scuole avviene in assenza di dati scientifici certi, dato che il 30 dicembre 2020 l'Istituto superiore di sanità ha pubblicato uno studio secondo il quale solo il 2 per cento dei focolai documentabili sarebbe chiaramente riconducibile all'ambito scolastico;

   dall'inizio dello stato di emergenza ad oggi ben poco è stato fatto per predisporre la reperibilità di dati certi sull'andamento e sulle eventuali modalità del contagio negli edifici scolastici, condizione necessaria per garantire la didattica in presenza –:

   quali iniziative intenda adottare, in riferimento a quanto esposto in premessa, affinché sia garantita in maniera tempestiva ed in sicurezza la riapertura delle scuole, anche prevedendo una campagna vaccinale straordinaria ed urgente che interessi il personale scolastico.
(3-02005)