• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/05217 (5-05217)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05217presentato daCENNI Susannatesto diMercoledì 23 dicembre 2020, seduta n. 445

   CENNI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro dell'interno, al Ministro per il sud e la coesione territoriale. — Per sapere – premesso che:

   con la legge 29 ottobre 2016, n. 199, recante «Disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo» sono state introdotte norme per garantire una maggiore efficacia all'azione di prevenzione e contrasto, con significative modifiche al quadro vigente, prevedendo la repressione penale del caporalato e la tutela delle vittime e dei lavoratori agricoli;

   nonostante tale impianto normativo, continuano comunque ad essere riscontrati periodicamente nel nostro Paese episodi di caporalato e di sfruttamento del lavoro nero in agricoltura: solo nelle ultime settimane si sono registrati casi in Emilia Romagna, Veneto, Lazio, Calabria, Toscana;

   secondo l'ultimo rapporto «Agromafie e caporalato» realizzato dall'Osservatorio Placido Rizzotto della Flai-Cgil sono circa 200 mila i «vulnerabili» in agricoltura, in mano a caporali e imprenditori sfruttatori. E più di 400 mila gli irregolari tra immigrati e italiani. Si tratta di numeri in crescita: basti pensare che i «vulnerabili» erano 140 mila nel 2017 e 160 mila nel 2018;

   sono stati numerose anche le vittime registrate nel nostro Paese a causa del caporalato e della mancanza di diritti e tutele: ultima in ordine di tempo l'incidente in cui ha perso la vita a Gioia Tauro Gassama Gora, investito e ucciso nei giorni scorsi mentre rincasava a bordo di una bici dopo una giornata di lavoro senza essere neppure soccorso;

   per denunciare questo ennesimo episodio, i braccianti irregolari hanno manifestato segnalando alle autorità come per la loro comunità di migranti «non ci sono mai stati e continuano a non esserci alloggi decenti, contratti regolari, certezza e celerità nel rinnovo dei documenti. Vogliamo casa, diritti, documenti e lavoro regolare, vogliamo vivere una vita dignitosa come ogni essere umano meriterebbe». I migranti hanno inoltre ribadito il loro stato di disagio per le condizioni di vita in cui sono costretti e per il fatto che, nei loro spostamenti dalle abitazioni ai luoghi di lavoro e viceversa, siano costretti ad utilizzare mezzi non idonei per la mancanza di mezzi di trasporto pubblico locale;

   appare quindi evidente e urgente che il Governo metta in campo uno sforzo straordinario per intervenire a tutela di questa categoria di lavoratori, riconoscendo anche pienamente l'importanza del loro apporto al sistema agro-alimentare: i braccianti agricoli, in gran parte extracomunitari, rappresentano infatti una forza lavoro indispensabile per poter garantire l'approvvigionamento di prodotti per l'intera filiera e la continuità della distribuzione di moltissimi alimenti nei punti vendita dell'intera nazione;

   il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova ha recentemente sottolineato come la legge sul caporalato vada applicata interamente e non soltanto per l'aspetto repressivo, ma anche per la salvaguardia della dignità e dei diritti delle persone;

   Pietro Simonetti (del Tavolo nazionale anticaporalato – Ministero del lavoro e delle politiche sociali) ha dichiarato il 21 dicembre 2020 che è necessario «definire le misure per garantire i servizi per 45 mila lavoratori agricoli per combattere anche il caporalato e lo sfruttamento lavorativo. Il Tavolo Nazionale Anticaporalato vede presente anche il Ministero dei trasporti e infrastrutture ed ha iniziato da tempo il lavoro di mappatura delle esigenze, le modalità dei servizi necessari oltre alla bigliettazione e agli abbonamenti agevolati»;

   sul tema del caporalato sono state presentate dall'interrogante, ultimamente, tre interrogazioni ancora senza risposta: l'interrogazione n. 5-03779, presentata il 30 marzo 2020; l'interrogazione n. 3-01602, presentata il 15 giugno 2020; l'interrogazione n. 5-04591, presentata il 10 settembre 2020 –:

   se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative urgenti intenda assumere al fine di rafforzare l'attuale quadro normativo per contrastare il lavoro nero e il caporalato e per salvaguardare i diritti, le tutele, la salute e la sicurezza dei braccianti agricoli.
(5-05217)