• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
S.0/02045/007/ ... Il Senato, in sede di esame del disegno di legge recante: «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 10 novembre 2020, n. 150, recante misure urgenti per il rilancio...



Atto Senato

Ordine del Giorno 0/2045/7/12 presentato da GELSOMINA VONO
giovedì 17 dicembre 2020, seduta n. 190


Il Senato,

in sede di esame del disegno di legge recante: «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 10 novembre 2020, n. 150, recante misure urgenti per il rilancio del servizio sanitario della regione Calabria e per il rinnovo degli organi elettivi delle regioni a statuto ordinario»;

premesso che:

l'articolo 1 del provvedimento all'esame prevede che il Commissario ad acta, oltre ad assicurare l'attuazione delle misure previste dal provvedimento all'esame e degli obiettivi previsti nel piano di rientro regionale, deve, ove delegato, dare attuazione al piano di riorganizzazione della rete ospedaliera per il potenziamento delle terapie intensive previsto dal cosiddetto «decreto rilancio»:
il Commissario ad acta dovrà attuare gli obiettivi per il rientro dai disavanzi del Servizio sanitario regionale, adottare specifici piani di riorganizzazione per far fronte all'emergenza sanitaria in atto, e definire il Piano di edilizia sanitaria e di ammodernamento tecnologico;

l'articolo 3 del provvedimento all'esame prevede che il Commissario ad acta, provveda, in via esclusiva, (eventualmente delegando anche i Commissari degli enti del Ssr), all'espletamento delle procedure per l'affidamento di appalti di lavori, servizi e forniture, sopra soglia comunitaria avvalendosi di CONSIP S.p.A. ovvero, previa convenzione, della centrale di committenza della regione Calabria o di centrali di committenza delle regioni limitrofe, strumentali all'esercizio delle proprie funzioni, superiori alle soglie di rilevanza comunitaria, e fa salva, in ogni caso, la facoltà di avvalersi del Provveditorato interregionale per le opere pubbliche per la Sicilia-Calabria;

il Commissario ad acta oltre ad adottare, nel termine di sessanta giorni, il programma operativo COVID previsto dall'articolo 18 del cosiddetto «decreto Cura Italia» dovrà definire entro gli stessi termini il Piano triennale straordinario di edilizia sanitaria e di adeguamento tecnologico della rete di emergenza, della rete ospedaliera e della rete territoriale della Regione, già previsto dal precedente Decreto Calabria;

il Commissario straordinario per l'emergenza Covid (nominato ai sensi dell'articolo 122 del Cura Italia) dovrà invece provvedere all'attuazione dei progetti di edilizia sanitaria ivi compresi, gli interventi già inseriti nel Piano triennale straordinario di edilizia sanitaria e di adeguamento tecnologico della rete di emergenza, della rete ospedaliera e della rete territoriale, comprensivo del Programma di ammodernamento tecnologico, già previsto dal precedente decreto Calabria, e gli interventi inseriti negli accordi di programma pregressi e già sottoscritti, eventualmente modificabili e integrabili dal medesimo Commissario per l'emergenza Covid in relazione a mutate circostanze di fatto e di diritto; dette modifiche o integrazioni, adeguatamente motivate, si intendono accolte in assenza di motivato diniego da parte dei medesimi soggetti sottoscrittori degli Accordi nel termine di venti giorni dalla ricezione delle stesse;

considerato che:

dopo undici anni di commissariamento, l'offerta sanitaria regionale non è in condizione di garantire ai cittadini calabresi almeno l'erogazione dei LEA;

in Calabria c'è bisogno di rafforzare le strutture e i presìdi sanitari, così come il personale sanitario, da anni la mobilità sanitaria passiva è elevatissima;

numerosi ospedali della regione risultano chiusi o fortemente ridimensionati, a causa dei passati tagli operati dalla cosiddetta spending review, ma in parte dotati di requisiti strutturali in grado di supportare le emergenze sanitarie dei singoli territori, essendo presìdi ospedalieri dismessi o ridimensionati che potrebbero invece, qualora riaperti o riattivati nelle funzioni anche in parte, diventare nuovi centri Covid, per il ricovero di pazienti in via di guarigione;

la chiusura e il ridimensionamento di molti ospedali della regione ha prodotto una conseguente concentrazione di prestazioni negli ospedali di maggiori dimensioni, causando serie difficoltà agli stessi ospedali maggiori in seguito all'elevata diffusione del coronavirus,

risulta altresì indispensabile intervenire a favore del Presidio ospedaliero Praia a Mare: dopo una sentenza negativa del TAR Calabria del 2013, infatti, il Consiglio di Stato con la sentenza del 2014 ha annullato il Decreto del Commissario SSR Calabria n.18/2010 che aveva trasformato il Presidio Ospedaliero di Praia a Mare in CAPT. Successivamente, è stato proposto un nuovo ricorso al Consiglio di Stato per chiedere l'ottemperanza di quella precedente sentenza laddove la corte ha nominato il dottor Eugenio Sciabica, dirigente del Ministero della Salute, in materia di riorganizzazione ospedaliera;

è da evidenziare, infine, che i comuni di Praia a Mare e Tortora, già in data 17.03.2020, 27.03.2020 e 17.06.2020 hanno fornito anche disponibilità ad acquistare strumentazione di supporto per la cura del Covid-19 quale fase post terapia intensiva di almeno 20 posti letto;

impegna il Governo:

nell'ambito dell'attuazione dei progetti di edilizia sanitaria e di adeguamento tecnologico della rete di emergenza, della rete ospedaliera e della rete territoriale di cui all'articolo 3 del provvedimento all'esame:

a indirizzare il commissario ad acta a riattivare i presìdi sanitari e ospedalieri dismessi e ridimensionati della Regione Calabria nelle funzioni e operatività;

a verificare la situazione in cui verte il Presidio Ospedaliero di Praia a Mare (cs), che per decenni ha fornito servizi sanitari alle regioni Calabria, Basilicata e Campania, trattandosi di struttura sita ai confini delle tre Regioni;

a definire la destinazione della struttura sanitaria di Scalea (CS), che dal 1966 ad oggi, dopo un notevole dispendio di risorse pubbliche, risulta notevolmente sottodimensionata a causa del funzionamento al solo piano terra, dei cinque piani complessivi, del Poliambulatorio dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, ed essendo altresì a rischio chiusura a seguito del riscontro, da parte del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, di deficit strutturali e conseguentemente di sicurezza, rischiando di determinare entro sei mesi il trasferimento del predetto poliambulatorio, circostanza che priverebbe la popolazione del territorio di servizi sanitari necessari;

in una logica di pianificazione, a destinare finalmente questa ennesima opera incompiuta a servizi sanitari di eccellenza, centro di ricerca scientifica, biotecnologie, Rsa a gestione pubblico/privata, centro di convegnistica scientifica e di ricerca, ecc., anche al fine di favorire sviluppo e occupazione.
(0/2045/7/12)
Vono, Magorno, Bonifazi, Carbone, Comincini, Conzatti, Cucca, Faraone, Garavini, Ginetti, Grimani, Marino, Nencini, Parente, Sbrollini, Sudano