Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA
Atto a cui si riferisce:
C.9/02828/071 premesso che:
il decreto-legge n. 137 del 2020 (decreto cosiddetto ristori) in esame, prevede «Ulteriori misure urgenti connesse all'emergenza epidemiologica da...
Atto Camera
Ordine del Giorno 9/02828/071presentato daTRIPODI Elisatesto diVenerdì 18 dicembre 2020, seduta n. 443
La Camera,
premesso che:
il decreto-legge n. 137 del 2020 (decreto cosiddetto ristori) in esame, prevede «Ulteriori misure urgenti connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19»;
le misure di sostegno alla liquidità e allo sviluppo delle imprese e delle attività economiche colpite dalla pandemia, rivestono un ruolo primario in questa direzione;
ci sono settori, tuttavia, che sono stati maggiormente colpiti dall'emergenza sanitaria in atto e che non hanno ottenuto adeguati ristori rispetto al danno economico subito;
in particolare, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 3 dicembre 2020 ha previsto la chiusura degli impianti nei comprensori sciistici fatta eccezione per gli atleti professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI),- e dal Comitato italiano paralimpico (CIP) e/o dalle rispettive federazioni per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali e internazionali o lo svolgimento di tali competizioni;
l'applicazione della predetta disposizione ha portato, come conseguenza, il mancato avvio della stagione sciistica per i territori alpini e delle zone degli Appennini la cui economica ha subito un ingente danno economico;
le regioni e le province alpine hanno calcolato in almeno 20 miliardi di euro la perdita per l'indotto, una cifra vicina all'1 per cento del PIL nazionale; questo è il danno stimato che la montagna legata all'industria dello sci è costretta a subire senza l'avvio della stagione invernale;
in una nota trasmessa al governo, gli assessori delle regioni delle Alpi hanno evidenziato che: «Non è corretto parlare solo di sci considerato che, attorno alla stagione invernale, ci sono intere economie di montagna e alcune centinaia di migliaia di posti di lavoro, per lo più stagionali; alle perdite dirette per gli impianti a fune bisogna, infatti, aggiungere i noleggi, le scuole di sci, i ristoranti, i rifugi, gli alberghi, i bar, i negozi e tutte le altre attività economiche legate, dall'artigianato alla filiera alimentare, senza dimenticare il settore dei trasporti privati, dei servizi, della moda, dei carburanti e così via»;
nel perdurare dell'attuale condizione emergenziale, si ritiene necessario che il Governo possa considerare con la massima attenzione tutte le attività direttamente e indirettamente coinvolte nel settore del turismo di montagna che hanno subito un significativo danno economico,
impegna il Governo
a valutare l'opportunità di prevedere, per quanto di competenza, nel prossimo provvedimento legislativo utile, lo stanziamento di risorse finanziarie destinate ad indennizzare in modo adeguato tutte le categorie produttive che contribuiscono direttamente e indirettamente allo sviluppo del settore del turismo di montagna e che sono state le più penalizzate dalle restrizioni imposte per fronteggiare la pandemia.
9/2828/71. (Testo modificato nel corso della seduta) Elisa Tripodi, Sut.