• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
C.9/02828/100    premesso che:     il provvedimento in esame (cosiddetto «Ristori»), integrato dai decreti legge n. 149 (cosiddetto «Ristori-bis»), n. 154 (cosiddetto «Ristori-ter»)...



Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02828/100presentato daMAGI Riccardotesto diVenerdì 18 dicembre 2020, seduta n. 443

   La Camera,
   premesso che:
    il provvedimento in esame (cosiddetto «Ristori»), integrato dai decreti legge n. 149 (cosiddetto «Ristori-bis»), n. 154 (cosiddetto «Ristori-ter») e n. 157 (cosiddetto «Ristori-quater»), prevede una spesa aggiuntiva di 13 miliardi di euro; nello specifico i decreti-legge n. 137, 149 e 154 (Ristori, Ristori-bis e Ristori-ter) hanno fatto ricorso ai risparmi inutilizzati delle prime tre autorizzazioni allo scostamento, mentre le coperture finanziarie delle misure contenute nel decreto-legge n. 157, cosiddetto ristori-quater, sono state reperite facendo ricorso alla quarta autorizzazione allo scostamento votata dal Parlamento il 26 novembre, per un importo pari a circa 8 miliardi di euro;
    il provvedimento reca un complesso di disposizioni volte principalmente, anche attraverso la creazione di appositi fondi, a sostenere i settori economici più colpiti dall'aggravamento dall'emergenza sanitaria da COVID-19 (in particolare, con riferimento alla cosiddetta seconda ondata);
    le risorse e i fondi stanziati dal decreto Ristori devono contribuire ad affrontare la sfida che attende il nostro Paese che ora tuttavia non è solo quella di recuperare il terreno perduto con la crisi pandemica, ma anche quella di recuperare i gap che da oltre 20 anni non le consentono di tenere il passo delle altre economie avanzate, in termini di crescita del prodotto, della produttività e quindi del benessere dei suoi cittadini, tutte risorse da gestire in un'unica strategia coordinata;
    a tal fine sarà dirimente l'utilizzo dei fondi stanziati fino ad oggi e anche di quelli del Dispositivo Europeo di Ripresa e Resilienza (RRF), che finanzia il Piano di Ripresa e Resilienza dell'Italia, grazie ai quali il nostro Paese nel periodo 2021-26 potrà accedere a circa 65,4 miliardi di euro di sovvenzioni e 127,6 miliardi di euro di prestiti, ovvero 193 miliardi complessivamente;
    come affermato dallo stesso Governo, un meccanismo efficiente di organizzazione e gestione del piano e quindi la costruzione di una adeguata governance è il presupposto per la realizzazione dell'intero piano e parte integrante del piano stesso;
    nella bozza di PNRR si prevede che sulla sua attuazione vigilerà con compiti di indirizzo, coordinamento e controllo un Comitato esecutivo, composto da Presidente del Consiglio, Ministro dell'economia e delle finanze e Ministro dello sviluppo economico. Viene inoltre individuato il Ministro per gli affari europei – di intesa con il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale per quanto di competenza – quale referente unico con la Commissione Europea per tutte le attività legate all'attuazione del Piano; sono inoltre nominati sei Responsabili di missione che operano all'interno di una struttura di missione costituita con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Comitato esecutivo, cui è attribuito un contingente di personale di dimensione ancora imprecisata (si è parlato inizialmente di 300 persone, poi 90), anche estraneo alla pubblica amministrazione;
    il coordinamento delle attività e delle azioni della struttura è affidato poi alla Conferenza dei Responsabili di missione, nel cui ambito è nominato un Coordinatore, mentre la gestione amministrativa e operativa della struttura è affidata a un direttore amministrativo; vi è infine un Comitato di responsabilità sociale, composto da rappresentanti delle categorie produttive, del sistema dell'università e della ricerca;
    nella bozza si precisa che i Ministri «esercitano in modo pieno le proprie ordinarie competenze» e che alla competente Autorità politica «resta pur sempre demandata, in ultima istanza, l'attività di verifica circa la corretta attuazione del piano»;
    un modello di « governance di secondo grado» che lascia molti dubbi sulla capacità di effettivo collegamento con la struttura ministeriale responsabile della realizzazione delle politiche del governo, e una frammentazione dei centri di responsabilità che rischia di amplificare le lentezze e le inefficienze che già caratterizzano il nostro apparato burocratico;
    appare quindi preferibile e più rispettoso del nostro sistema costituzionale costruire, nel rispetto delle competenze dei Ministri, una governance snella ed efficace per la programmazione e l'uso delle risorse del PNRR che utilizzi le migliori professionalità già esistenti all'interno della pubblica amministrazione,

impegna il Governo

a istituire un'unità di missione presso la Presidenza del Consiglio dei ministri con poteri straordinari e con competenze tecniche interne ed esterne alla pubblica amministrazione per supportare i Ministri nello svolgimento delle loro funzioni, rafforzando al contempo i Ministeri nella programmazione e gestione delle risorse stanziate dal decreto in esame, dai provvedimenti approvati finora e dai fondi provenienti dal Dispositivo europeo di ripresa e resilienza (RRF).
9/2828/100. Magi, Costa, Angiola, Frate.