• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/05183 (5-05183) (Presentata il 16 dicembre 2020)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05183presentato daDURIGON Claudiotesto diGiovedì 17 dicembre 2020, seduta n. 442

   DURIGON, GIACCONE, CAFFARATTO, CAPARVI, LEGNAIOLI, EVA LORENZONI, MINARDO, MOSCHIONI, MURELLI, BITONCI, CENTEMERO, CANTALAMESSA, CAVANDOLI, COVOLO, GERARDI, GUSMEROLI, ALESSANDRO PAGANO, TARANTINO e RIBOLLA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   è notizia riportata anche a mezzo stampa quella di pensionati, disoccupati e cassintegrati costretti dall'Inps a rifare la dichiarazione dei redditi;

   l'istituto ha inviato una «nuova certificazione unica 2020» precisando, nella lettera d'accompagno, che «annulla e sostituisce la precedente (...) perché le somme certificate non corrispondono a quelle effettivamente erogate o trattenute nel 2019»;

   l'errore sembra riguardi anche le precompilate: la lettera, difatti, avvisa che «qualora intenda avvalersi della dichiarazione precompilata fornita dall'Agenzia delle Entrate, dovrà, ove necessario, modificarne il contenuto sulla base della Certificazione Unica rettificata»;

   ad allarmarsi, oltre che i destinatari della missiva, vi sono anche professionisti, consulenti e Caf, che hanno fatto da intermediari nell'invio delle dichiarazioni e che ora corrono il rischio di dover provvedere alla rettifica al fine di tutelare i cittadini dalle contestazioni del fisco;

   l'Inps ha fornito la cifra degli interessati alla rettifica, ovvero 620 mila, ma non ha chiarito la tipologia dell'errore – pur essendo evidente si sia trattato di un errore di programma – limitandosi a spiegare che «la rettifica si è resa necessaria per integrare, sostituire o correggere i dati della precedente Certificazione Unica (...)»;

   oramai i termini di presentazione sono scaduti e, senza un diverso intervento riparatore del Governo, la sola strada percorribile è quella della dichiarazione tardiva tramite ravvedimento operoso, con il pagamento di una sanzione –:

   se trovi conferma il dato di 620 mila certificazioni uniche errate e l'ipotesi che si sia trattato di errore di programma e, in tal caso, come intenda far risolvere il problema all'Inps, atteso che il medesimo non deve ricadere in termini di maggiore aggravio su professionisti e consulenti, né rappresentare il rischio di un contenzioso col fisco per i contribuenti, né tantomeno tradursi in sanzioni per questi ultimi.
(5-05183)
(Presentata il 16 dicembre 2020)