• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/07787 (4-07787)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07787presentato daFIORINI Benedettatesto diGiovedì 17 dicembre 2020, seduta n. 442

   FIORINI, MURELLI, VINCI e CAVANDOLI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   durante il primo weekend di dicembre 2020 l'Italia si è ritrovata nella morsa del maltempo. Gravemente colpite sono state le regioni del Nord, tra cui anche l'Emilia-Romagna dove si sono verificati allagamenti, esondazioni e frane. Le immagini trasmesse dalle emittenti televisive hanno evidenziato la gravità degli eventi che le previsioni meteorologiche avevano previsto;

   in poche ore sono stati centinaia gli interventi dei vigili del fuoco e della Protezione civile impegnati a soccorrere la popolazione, rimuovere detriti e alberi, arginare frane e intervenire a supporto di abitazioni, ma anche di negozi e aziende travolte dal fango e già duramente colpite dai danni economici della pandemia;

   ad aggravare la già complicata situazione dei soccorsi non sono mancate le complicazioni legate al COVID-19, infatti, i soccorritori hanno dovuto porre maggiore attenzione ai positivi e quarantenati da isolare rispetto agli altri sfollati;

   al momento, è ancora presto per stimare i danni ma secondo Coldiretti Modena, da una prima conta, sono stati coinvolti 4 mila ettari di campagne e 200 aziende agricole per la rottura dell'argine del Panaro nei pressi di Gaggio;

   infatti, la mattina del 6 dicembre 2020, la falla ha provocato l'inondazione del territorio che da Castelfranco Emilia arriva a Nonantola e alle porte di Modena;

   la voragine di 55 metri è stata tamponata in emergenza in attesa di un intervento risolutivo. La zona della rottura è vicina a quella di un analogo evento verificatosi il 19 gennaio 2014 che ha alluvionato Bastiglia e Bomporto. La relazione tecnica post alluvione segnalava che i rischi erano dovuti alle tane scavate dagli animali;

   tecnici, esperti e comitati negli anni hanno evidenziato i rischi del nodo idraulico nel modenese ma sono rimasti inascoltati, vista la situazione attuale;

   da quanto riportato da organi di stampa, le casse di espansione del Panaro, a cui manca ancora il collaudo dopo circa 40 anni dalla costruzione, non sarebbero state attivate pienamente per alleggerire la pressione sull'argine spezzato;

   la prima firmataria del presente atto di sindacato ispettivo ha presentato atti di sindacato ispettivo per evidenziare la carenza della messa in sicurezza di ponti e fiumi, in previsione delle stagioni invernali, per evitare danni a persone e a cose;

   alla popolazione colpita, sia famiglie che attività produttive, oltre al supporto momentaneo, servono risarcimenti immediati per tornare quanto prima nelle abitazioni e riprendere le attività lavorative –:

   quali iniziative siano state intraprese per affrontare la grave situazione di dissesto idrogeologico delle zone alluvionate e se, in seguito all'allerta, siano stati effettuati sopralluoghi nell'area coinvolta;

   se l'entità dei danni causati dalla rottura dell'argine sarebbe stata inferiore con il pieno utilizzo delle casse di espansione e quale sia lo stato del procedimento di collaudo, i motivi del ritardo, il cronoprogramma e i costi, considerando anche gli eventuali ammodernamenti e adeguamenti necessari dalla progettazione ad oggi;

   se le abitazioni e gli insediamenti produttivi vicini alle casse di espansione siano al sicuro da rischi di alluvione con l'utilizzo a pieno dell'opera come progettata;

   se sia veritiero che siano stati alcuni cittadini castelfranchesi, trovatisi allagati al mattino, ad aver allertato le autorità e quali siano le procedure di alert verso i residenti nelle adiacenze di via Tronco a Castelfranco Emilia e a chi siano affidate;

   se e quali controlli siano stati eseguiti per il controllo della fauna selvatica (nutrie e istrici) in attuazione delle norme vigenti;

   se non si convenga sulla necessità di provvedere tempestivamente con interventi strutturali e periodici sui ponti e fiumi della zona, oltre che di adottare iniziative, per quanto di competenza, in ordine alle responsabilità di questo disastro che era già annunciato;

   se e quali iniziative urgenti di ristoro siano state previste per le popolazioni e le attività colpite dagli eventi in premessa.
(4-07787)