• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/04618 FREGOLENT, DORIA, CANTU', CANDURA, TOSATO, PERGREFFI, NISINI, PIANASSO, BERGESIO, ZULIANI, RICCARDI, LUNESU, SAPONARA, BAGNAI, ALESSANDRINI, BRIZIARELLI, PISANI Pietro - Al Ministro della...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-04618 presentata da SONIA FREGOLENT
lunedì 14 dicembre 2020, seduta n.281

FREGOLENT, DORIA, CANTU', CANDURA, TOSATO, PERGREFFI, NISINI, PIANASSO, BERGESIO, ZULIANI, RICCARDI, LUNESU, SAPONARA, BAGNAI, ALESSANDRINI, BRIZIARELLI, PISANI Pietro - Al Ministro della salute. - Premesso che:

oltre 100.000 cittadini italiani sono affetti da gravi patologie polmonari e respiratorie, come la fibrosi polmonare, per le quali sono obbligati ad una costante ossigenoterapia che li rende dipendenti da bombole di ossigeno;

la riduzione della capacità respiratoria è altamente limitante specialmente per la mobilità esterna alla propria abitazione, in quanto i pazienti sono obbligati ad affidarsi a bombole di ossigeno portatili (stroller) normalmente fornite per l'ossigenoterapia domiciliare;

l'uso degli stroller consente ai pazienti di conquistare una certa libertà, ma per periodi molto limitati, ovvero non oltre le 2-3 ore, in quanto la bombola necessita di ricarica che, per motivi tecnici, può essere effettuata unicamente attraverso l'unità di base, ovvero la bombola in dotazione domiciliare;

agli interroganti infatti non risulta esistere altro luogo sul territorio nazionale, quali ospedali, farmacie, presidi sanitari locali, ove poter ricaricare gli stroller e questa condizione limita oltretutto il paziente nel recarsi presso i centri di riferimento per gli indispensabili trattamenti e controlli sanitari;

tali condizioni non consentono ai pazienti ossigeno-dipendenti di avere autonomia nella loro quotidianità, né di avere una tranquillità psicologica per potersi allontanare dal proprio domicilio, ovvero dalla propria unità di base, per più di poche ore al giorno;

il fattore psicologico, legato all'ansia di restare senza ossigeno, l'angoscia, l'assuefazione ad una quotidianità ristretta alla propria abitazione, l'isolamento e la consapevolezza di dover convivere per il resto della propria vita con tali limitazioni, possono giocare un ruolo rilevante nell'aggravio della malattia;

un'alternativa possibile è rappresentata dall'utilizzo di un concentratore di ossigeno, in largo uso in quasi tutti i Paesi europei e negli Stati Uniti, in grado di rendere l'ossigenoterapia più agevole e sicura, perché conferisce al paziente una mobilità molto superiore rispetto a quella offerta dall'ossigeno liquido dello stroller, in quanto è dotato di batteria che consente una facile ricarica e perché, a differenza dello stroller per l'ossigeno liquido, ne è consentito l'utilizzo su mezzi di trasporto, quali treni e aerei;

agli interroganti risulta che il concentratore di ossigeno sia reperibile in commercio ad un costo piuttosto elevato e che in Italia solo alcune regioni forniscano gratuitamente a domicilio tali apparecchiature e comunque ad un numero limitato di soggetti beneficiari;

appare evidente quanto questa situazione comporti a livello regionale una profonda disparità di trattamento tra malati della stessa patologia, in contrasto con il principio costituzionale di diritto alla salute,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno intervenire con urgenza affinché qualunque pronto soccorso ospedaliero, farmacia o presidio sanitario a livello nazionale sia attrezzato per consentire a ciascun paziente di ricaricare lo stroller per l'ossigeno liquido;

quali azioni urgenti intenda porre in essere per rendere gratuite su tutto il territorio nazionale le forniture di tecnologie essenziali per i malati affetti da patologie polmonari e respiratorie gravi, quali i concentratori di ossigeno, al fine di ridurre le disuguaglianze attualmente esistenti a livello regionale, e garantire a tutti i malati un livello quantomeno accettabile di qualità di vita.

(4-04618)