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Atto a cui si riferisce:
C.5/04901 (5-04901)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 9 dicembre 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-04901

  Passo ad illustrare l'atto concernente le condizioni di lavoro dei dipendenti dei call center, in particolare nel territorio della provincia di Taranto.
  Al riguardo, voglio preliminarmente ricordare che la salute e la sicurezza sul lavoro costituisce un tema di importanza fondamentale che il nuovo Governo, sin dal suo insediamento, ha inserito tra le priorità da affrontare. A testimonianza di ciò – presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali – è stato avviato un confronto sui temi della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro con l'obiettivo di avviare un dialogo costruttivo tra i diversi attori coinvolti finalizzato alla individuazione di proposte condivise in ordine al rafforzamento e all'eventuale aggiornamento del quadro di tutele e di misure di prevenzione, già disciplinate in maniera organica dal decreto legislativo n. 81 del 2008.
  Ricordo, inoltre – anche in vista della ricostituzione della Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro – sono stati avviati tavoli tecnici di confronto con le Parti sociali nell'ambito dei quali sono stati effettuati i primi approfondimenti su alcune tematiche ritenute prioritarie.
  Nello specifico, evidenzio altresì che l'attenzione da parte del Governo sul comparto call center è massima. Specifici incontri si sono svolti sul tema durante i quali sono stati affrontati tutte le criticità del settore.
  Ciò posto, in relazione ai fatti ed alle questioni segnalate dall'Onorevole Interrogante, sulla base dell'informativa richiesta al competente Ispettorato territoriale del lavoro, risulta essere pervenuta una segnalazione da parte di SLc CGIL in merito alle imprese esercenti attività di call center nei comuni di Massafra e Crispiano. Dal relativo incontro in sede è emerso che le problematiche di presunta interposizione illecita sarebbero state affrontate dalle stesse imprese esercenti call center direttamente con la TIM, società per la quale venivano stipulati i contratti per procacciare contratti di telefonia per il pubblico, e che erano allora in corso trattative per l'assunzione degli operatori addetti a tali compiti alle dipendenze di TIM o di aziende create ad hoc dalla stessa.
  Conseguentemente, non sono state attivate ispezioni onde non interferire in alcun modo nelle dinamiche delle relazioni tra le parti.
  Infine, ferma primaria la competenza prefettizia, si rappresenta che l'ispettorato territoriale del lavoro di Taranto non ha svolto controlli per il rispetto dei protocolli anti contagio non avendo avuto specifiche segnalazioni in merito.
  Concludo sottolineando che anche in considerazione dell'attuale fase emergenziale – è ferma intenzione del Governo accrescere i livelli di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori attraverso il graduale potenziamento dell'organico tecnico dell'Ispettorato nazionale del lavoro (INL). Segnalo, comunque, che nel DDL Bilancio è stato previsto all'articolo 48 il rifinanziamento di 20 milioni di euro per i lavoratori del settore dei call center.
  L'obiettivo del Governo va, pertanto, nella direzione di rivolgere al tema dei controlli la necessaria attenzione, anche attraverso un più efficace coordinamento dell'azione di controllo, al fine di accrescere i livelli di tutela della salute e della sicurezza e la prevenzione nei luoghi di lavoro, con particolare riferimento ai settori a più alto rischio infortunistico.