• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.5/05146 (5-05146)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05146presentato daLORENZONI Evatesto diMercoledì 9 dicembre 2020, seduta n. 440

   EVA LORENZONI, GIACCONE, CAFFARATTO, CAPARVI, DURIGON, LEGNAIOLI, MOSCHIONI e MURELLI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   secondo quanto riportato sulla stampa locale il 3 dicembre 2020 (Il Giornale di Brescia) ad alcuni lavoratori sarebbe stata negata la possibilità di accesso all'assegno pensionistico per un problema «formale-burocratico» relativo al codice aziendale non riconosciuto dall'Inps;

   nello specifico, si tratterebbe di ex dipendenti del gruppo Stefana di Montirone e Ospitaletto, lavoratori siderurgici, che non riuscirebbero a percepire il trattamento pensionistico anticipato a causa di un codice che, depositato numerosi anni fa dall'azienda, ad oggi corrisponde al codice di una fonderia e non più di una acciaieria;

   sembrerebbe che l'Inps, non trovando il codice dell'azienda di seconda fusione, l'acciaieria per l'appunto, non faccia rientrare questi lavoratori nella casistica del diritto a pensione precoce;

   l'azienda è oramai chiusa, per cui non c'è alcuna persona preposta che possa sistemare le cose; quanto al sindacato e ai patronati, neanche loro sono in grado di superare tale criticità; occorre ravvisare, invece, la presenza di numerose persone in grado di testimoniare come gli impianti di Montirone e Ospitaletto fossero siderurgici; nonostante ciò, per l'Inps, le testimonianze non sarebbero sufficienti in quanto l'unica azione utile sarebbe il cambio codice;

   stando a quanto riferito dalla camera del lavoro bresciana, parrebbe che il problema riguardi diverse aziende che, avendo iniziato l'attività diverse decine di anni orsono si ritroverebbero con un codice diverso da quello siderurgico attuale, indispensabile per l'accesso alla lista aggiornata dei lavori gravosi che consentono l'accesso alla pensione anticipata;

   il caso Stefana è certamente più complicato degli altri, trattandosi di un'azienda non più esistente; tuttavia, il problema, per le altre realtà, sembrerebbe esser dettato anche dalla ritrosia delle aziende stesse a cambiare il codice Istat, proprio per il timore di incorrere in altri problemi formali e in altri intoppi burocratici, incluso il rischio di vedersi comminare multe per dichiarazioni mendaci relative ai documenti emessi negli anni precedenti –:

   se e quali iniziative di competenza, anche di carattere normativo, il Governo intenda adottare con riguardo alle criticità esposte in premessa, al fine di semplificare tutte le procedure burocratiche in capo alle aziende e, al contempo, tutelare i singoli lavoratori nei propri diritti pensionistici.
(5-05146)