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Atto a cui si riferisce:
C.5/05103 (5-05103)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 2 dicembre 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-05103

  Con riferimento alle questioni poste, occorre premettere, in via generale, che la Sardegna risulta essere sottoposta a pericolosità da frana di grado «elevato» e «molto elevato» per una superficie complessiva di circa 1500 kmq pari al 6,2 per cento del territorio regionale. La stessa Regione risulta essere sottoposta a pericolosità da alluvione di grado «elevato» e «molto elevato» per una superficie complessiva di oltre 857 kmq pari al 3,6 per cento del territorio regionale.
  Per tali ragioni, il Ministero dell'Ambiente e la Regione Sardegna hanno siglato, il 23 dicembre 2010, un Accordo di Programma finalizzato alla programmazione e al finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico. Sono stati successivamente siglati rispettivamente in data 4 settembre 2013, 3 dicembre 2013, 29 maggio 2015, 10 maggio 2018 e 4 novembre 2020 cinque Atti integrativi al predetto Accordo. Per l'attuazione degli interventi finanziati è stato individuato, quale Commissario straordinario delegato, il Presidente della Regione, ai sensi dell'articolo 10, comma 1, della legge n. 116 del 2014.
  Per quanto attiene, nello specifico, il Comune di Bitti, si segnala che, già a seguito dell'evento calamitoso del 18 novembre 2013 che aveva interessato, tra l'altro, i centri abitati di Olbia e Bitti, sono stati finanziati, con il 2° Atto integrativo all'AdP 2010, interventi di mitigazione del rischio idraulico nelle predette città, con fondi di bilancio del Ministero dell'ambiente, per un importo di euro 5.998.000,00. Successivamente, con il IV atto integrativo all'AdP del 2010, tale intervento è stato suddiviso in lotti, separando gli interventi relativi ai due Comuni interessati ed integrando la dotazione finanziaria con euro 14.400.000,00 di provenienza regionale, con il parere positivo della competente Autorità di Distretto e del Dipartimento di Protezione Civile.
  Si fa presente, inoltre, che, al fine di favorire l'efficace avanzamento delle attività progettuali esecutive delle opere di mitigazione del rischio idrogeologico e provvedere così a rendere le stesse immediatamente cantierabili, l'articolo 55 del cosiddetto Collegato Ambientale ha istituito, presso il Ministero dell'Ambiente, il «Fondo progettazione». A valere sulle risorse del suddetto Fondo è stata finanziata con Decreto Direttoriale del 22 novembre 2017 la progettazione fino al livello esecutivo dell'intervento di messa in sicurezza del centro abitato di Bitti. Tale progettazione esecutiva finanziata si riferisce ad un primo lotto, per un importo di euro 32.405.060, relativo all'intervento complessivo finanziato per un importo pari ad euro 52.403.060.
  A ciò si aggiunga che il 14 dicembre 2016 è stata sottoscritta la Convenzione Quadro tra il Ministero dell'Ambiente, il Commissario di Governo per il dissesto idrogeologico nella Regione Sardegna e Sogesid per l'affidamento a quest'ultima delle attività inerenti la realizzazione degli interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico. Successivamente, in data 17 ottobre 2017, è stata sottoscritta la Convenzione attuativa tra la Regione e la Sogesid che prevede l'attuazione, in stretto coordinamento con il Commissario Straordinario, dei seguenti interventi: a) Realizzazione di sovralzi arginali e interventi di pulitura e risagomatura alveo del fiume Cedrino; b) Interventi per la mitigazione del rischio idraulico del bacino del Rio Posada a valle della diga Maccheronis; c) Interventi di mitigazione del rischio idraulico nel Comune di Bitti; d) Opere di mitigazione del rischio idraulico nel territorio comunale di Olbia; e) Interventi di sistemazione dei rii San Nicola e Seligheddu. Per quel che riguarda il Comune di Bitti, la Sogesid, nell'ambito delle attività previste dalla predetta Convenzione, ha bandito il 3 settembre 2020 una gara europea da euro 2.876.700,89 per la progettazione degli interventi necessari a mitigare il rischio idrogeologico nel territorio del predetto Comune. Nel Disciplinare di Gara è specificato che gli interventi aventi ad oggetto le attività bandite sono finanziati per:

   euro 3.998.000,00 a valere sulle risorse regionali dell'Accordo di Programma tra il Ministero dell'Ambiente e la Regione Autonoma della Sardegna, per la realizzazione degli «Interventi di mitigazione del rischio idraulico nel Comune di Bitti»;

   euro 14.400.000 a valere sul mutuo di cui alla Legge Regionale 9 marzo 2015, n. 5, a copertura delle spese destinate alla realizzazione di opere e infrastrutture di competenza ed interesse regionale (il cosiddetto Piano regionale delle infrastrutture) stanziate con deliberazione di Giunta regionale n. 39/12 del 9 agosto 2017;

   euro 1.079.436,62 a valere sul «Fondo per la progettazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico» istituito, presso il Ministero dell'ambiente, con l'art. 55 della legge 28 dicembre 2015, n. 221, in virtù del Decreto Direttoriale del 22 novembre 2017. Il termine per la presentazione delle offerte è scaduto lo scorso 26 ottobre.

  Si segnala, infine, con specifico riferimento alle iniziative normative finalizzate alla semplificazione delle procedure per velocizzare l'attuazione dei programmi di intervento, che nel «decreto semplificazioni» è stata introdotta una norma apposita diretta ad estendere ai Commissari per il dissesto le modalità e le deroghe già previste per i Commissari straordinari, per gli interventi infrastrutturali di particolare complessità progettuale o difficoltà attuativa, nonché la possibilità di avvalersi di assistenza tecnica, con oneri ricompresi nel quadro economico dell'opera. Con il medesimo decreto, si è esteso il ricorso alle Conferenze dei servizi anche alla programmazione 2020 delle risorse per il dissesto. Il Ministero dell'ambiente si è, altresì, attivato affinché anche i soggetti attuatori delegati potessero avvalersi di ulteriori soggetti: dalle analisi e dai monitoraggi effettuati è emerso, infatti, che in alcune Regioni i Comuni assumono il ruolo di soggetti attuatori e, non disponendo degli strumenti messi a disposizione dai Commissari, possono incontrare difficoltà attuative. Inoltre, nella proposta di Collegato ambientale è stato incluso un Capo dedicato a delineare il quadro normativo in tema di tutela del suolo anche al fine di porre termini certi per le attività endoprocedimentali dirette alla formazione dei Piani per il dissesto, nonché ulteriori misure acceleratorie e di rafforzamento delle Strutture Commissariali.
  Si rappresenta, da ultimo, che il Ministero dell'ambiente è attualmente impegnato, di concerto con il Ministero delle infrastrutture, nell'aggiornamento del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 28 maggio 2015, concernente l'individuazione dei criteri e delle modalità per stabilire le priorità di attribuzione delle risorse agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. Da tale attività di revisione normativa scaturiranno ulteriori semplificazioni procedurali che contribuiranno a velocizzare l'attuazione dei programmi d'intervento.
  Infine e non certo per ordine di importanza segnaliamo che stiamo predisponendo come Ministero dell'Ambiente un decreto-legge sul dissesto che approderà in Consiglio dei ministri nei prossimi giorni dopo il concerto con gli altri ministeri cointeressati.
  È oltremodo necessario. Ci sono lungaggini nelle procedure che risultano incompatibili con l'esigenza di intervenire con urgenza sul dissesto. L'ultimo caso è avvenuto a Bitti. Ho chiesto di avviare un chiarimento in sede ministeriale a fronte del fatto che dall'ottobre 2017, sono trascorsi oltre due anni dalla sottoscrizione di una Convenzione tra il Commissario per gli interventi della Regione Sardegna e la società di Servizi Sogesid per arrivare alla pubblicazione del bando di gara per la progettazione di interventi pari a venticinque milioni di euro finanziati dal Ministero per l'Ambiente e dalla Regione Sardegna.
  Bitti ci richiama ad una drammatica realtà. È un'ulteriore conferma delle lentezze di un sistema operativo troppo dilatato. Per questo serve un decreto-legge che agisce in tre direzioni: netto sfoltimento delle procedure amministrative per varare gli interventi, semplificazione e chiarezza delle responsabilità, potenziamento delle strutture tecnico-operative del Ministero, degli Enti locali e delle Autorità Distrettuali. La lotta al dissesto non si fa discutendo all'infinito di modelli organizzativi. Non può essere materia di visibilità politica di questo o quel partito. Occorre invece rendere veloce ed efficiente il sistema operativo.
  Mi auguro che il Parlamento accompagni attivamente l'indirizzo del Governo e si arrivi ad approvare presto misure urgenti di lotta al dissesto che innovino rispetto a quelle esistenti.