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Atto a cui si riferisce:
C.5/05105 (5-05105)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 2 dicembre 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-05105

  Con riferimento alle questioni poste, inerenti la prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico sul territorio nazionale, si rappresenta che sono state previste, nel recente periodo e per quanto di competenza del Ministero dell'ambiente, una serie di attività. Al riguardo, si segnala, innanzitutto, l'articolo 55 del cosiddetto Collegato Ambientale che ha istituito, presso il Ministero il «Fondo progettazione», diretto a favorire l'efficace avanzamento delle attività progettuali delle opere di mitigazione del rischio idrogeologico e provvedere a rendere le stesse immediatamente cantierabili. Nel Fondo, come previsto dall'articolo 1, comma 2, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 luglio 2016, affluiscono 100 milioni di euro assegnati dal CIPE con delibera n. 32/2015, al fine di garantire l'avanzamento della progettazione fino al livello esecutivo di interventi contro il dissesto.
  Si ricorda, inoltre, il Piano Nazionale per la Mitigazione del Rischio Idrogeologico, il Ripristino e la Tutela della Risorsa Ambientale, adottato con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 20 febbraio 2019. L'articolo 2, comma 1, di detto decreto del Presidente del Consiglio dei ministri prevede che, ai fini di un tempestivo avvio ed elevazione di livello di operatività, le competenti amministrazioni predispongono e sottopongono alla Presidenza del Consiglio dei ministri – Cabina di Regia Strategia Italia anche in coordinamento con la Struttura di missione Investitalia, ed al CIPE, un Piano stralcio 2019 recante elenchi settoriali di progetti e interventi immediatamente eseguibili già nel 2019, aventi carattere di urgenza e indifferibilità.
  A ciò si aggiunga che, in applicazione dell'articolo 54, comma 2, del decreto-legge n. 76 del 2020, convertito con legge n. 120 del 2020, è in corso la definizione del Piano stralcio 2020 degli interventi di mitigazione del dissesto idrogeologico rapidamente attivabili, a valere su risorse di bilancio del Ministero dell'ambiente.
  Si ricorda, infine, con specifico riferimento alle iniziative normative finalizzate alla semplificazione delle procedure per velocizzare l'attuazione dei programmi di intervento, che nel «decreto semplificazioni» è stata introdotta una norma apposita diretta ad estendere ai Commissari per il dissesto le modalità e le deroghe già previste per i Commissari straordinari, per gli interventi infrastrutturali di particolare complessità progettuale o difficoltà attuativa, nonché la possibilità di avvalersi di assistenza tecnica, con oneri ricompresi nel quadro economico dell'opera. Con il medesimo decreto, si è esteso il ricorso alle Conferenze dei servizi anche alla programmazione 2020 delle risorse per il dissesto. Inoltre, come già noto, nella proposta di Collegato ambientale è stato incluso un Capo dedicato a delineare il quadro normativo in tema di tutela del suolo anche al fine di porre termini certi per le attività endoprocedimentali dirette alla formazione dei Piani per il dissesto, nonché ulteriori misure acceleratorie e di rafforzamento delle Strutture Commissariali.
  Si rappresenta, altresì, che il Ministero dell'ambiente è attualmente impegnato, di concerto con il Ministero delle infrastrutture, nell'aggiornamento del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 28 maggio 2015, concernente l'individuazione dei criteri e delle modalità per stabilire le priorità di attribuzione delle risorse agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. Da tale attività di revisione normativa scaturiranno ulteriori semplificazioni procedurali che contribuiranno a velocizzare l'attuazione dei programmi d'intervento.
  Da ultimo, per quanto attiene alle risorse che potranno essere rese disponibili tramite il Recovery Fund, il Ministero dell'ambiente si è prontamente attivato redigendo, nell'ambito del Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza (PNRR), delle proposte preliminari di interventi per la messa in sicurezza degli abitati e dei bacini idrografici esposti a dissesto idrogeologico e di contrasto al cambiamento climatico, che prevedono il finanziamento di opere ricadenti in tutto il territorio nazionale. Complessivamente, la proposta avanzata, ora al vaglio della Cabina di regia nazionale, ammonta a circa 12 miliardi di euro.
  Al contempo stiamo predisponendo come Ministero dell'Ambiente un decreto-legge sul dissesto che approderà in Consiglio dei ministri nei prossimi giorni dopo il concerto con gli altri ministeri cointeressati.
  Si prenda l'ultimo tragico evento avvenuto nel comune di Bitti in Sardegna sul quale ho chiesto di avviare un chiarimento in sede ministeriale a fronte del fatto che dall'ottobre 2017, sono trascorsi oltre due anni dalla sottoscrizione di una Convenzione tra il Commissario per gli interventi della Regione Sardegna e la società di Servizi Sogesid per arrivare alla pubblicazione del bando di gara per la progettazione di interventi pari a venticinque milioni di Euro finanziati dal Ministero per l'Ambiente e dalla Regione Sardegna.
  Bitti ci richiama ad una drammatica realtà. È un'ulteriore conferma delle lentezze di un sistema operativo troppo dilatato. Per questo serve un decreto-legge che agisce in tre direzioni: netto sfoltimento delle procedure amministrative per varare gli interventi, semplificazione e chiarezza delle responsabilità, potenziamento delle strutture tecnico-operative del Ministero, degli Enti locali e delle Autorità Distrettuali. La lotta al dissesto non si fa discutendo all'infinito di modelli organizzativi. Non può essere materia di visibilità politica di questo o quel partito. Occorre invece rendere veloce ed efficiente il sistema operativo.
  Mi auguro che il Parlamento accompagni attivamente l'indirizzo del Governo e si arrivi ad approvare presto misure urgenti di lotta al dissesto che innovino rispetto a quelle esistenti.