• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/04532 GRANATO, ABATE, ANGRISANI, CAMPAGNA, CASTELLONE, CORRADO, DE LUCIA, GALLICCHIO, GIANNUZZI, LA MURA, LANNUTTI, LOREFICE, MARINELLO, MOLLAME, RICCIARDI, ROMANO, RUSSO, TRENTACOSTE - Ai...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-04532 presentata da BIANCA LAURA GRANATO
giovedì 26 novembre 2020, seduta n.278

GRANATO, ABATE, ANGRISANI, CAMPAGNA, CASTELLONE, CORRADO, DE LUCIA, GALLICCHIO, GIANNUZZI, LA MURA, LANNUTTI, LOREFICE, MARINELLO, MOLLAME, RICCIARDI, ROMANO, RUSSO, TRENTACOSTE - Ai Ministri per il Sud e la coesione territoriale, per gli affari regionali e le autonomie e delle infrastrutture e dei trasporti. - Premesso che:

l'articolo 7-bis del decreto-legge n. 243 del 2016, recante "Interventi urgenti per la coesione sociale e territoriale, con particolare riferimento a situazioni critiche in alcune aree del Mezzogiorno", reca princìpi per il riequilibrio territoriale;

nel particolare, la norma di cui al comma 2, come modificata dalla legge di bilancio per il 2019 e dalla legge di bilancio per il 2020, si pone lo scopo di ridurre i divari territoriali, stabilendo che il riparto delle risorse dei programmi di spesa in conto capitale finalizzati alla crescita o al sostegno degli investimenti che non abbiano criteri o indicatori di attribuzione da assegnare sull'intero territorio nazionale debba essere disposto in conformità all'obiettivo di destinare agli interventi nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna) "un volume complessivo di stanziamenti ordinari in conto capitale almeno proporzionale alla popolazione residente" (ossia il 34 per cento);

in attuazione di quanto disposto dalla norma è stato emanato il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 10 maggio 2019, che è andato a sostituire il precedente decreto 7 agosto 2018 (recante "Modalità di verifica, a decorrere dalla legge di bilancio 2018, se, e, in quale misura, le amministrazioni centrali si siano conformate all'obiettivo di destinare agli interventi nel territorio composto dalle Regioni Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna un volume complessivo annuale di stanziamenti ordinari in conto capitale");

il nuovo decreto dunque, ai sensi dell'articolo 2, si applica, con riferimento agli stanziamenti ordinari in conto capitale iscritti nei bilanci di previsione dello Stato e della Presidenza del Consiglio dei ministri relativi all'anno finanziario di competenza e al triennio di riferimento del bilancio pluriennale, "a decorrere dal bilancio per l'anno 2019 e dal bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021";

nello specifico, il decreto disciplina nel dettaglio l'individuazione dei programmi di spesa in conto capitale (art. 3) e le modalità di verifica e monitoraggio dell'obiettivo (art. 4) programmato;

considerato che:

la clausola sulla quota di risorse pubbliche destinata agli investimenti prevista nel decreto Mezzogiorno del 2016 è, di fatto, rimasta fino ad oggi inattuata e solamente con le più recenti modifiche introdotte nella legge di bilancio per il 2020 è stato disposto l'obbligo per le amministrazioni centrali statali di individuare ex ante tale quota, in conformità all'obiettivo del riequilibrio territoriale;

in tale contesto, dunque, è da rilevare come nel PNR 2020 (sezione III del DEF) trovi spazio il Piano per il Sud 2030 - Sviluppo e coesione per l'Italia, uno strumento elaborato per un'azione coordinata di rilancio degli investimenti nel Mezzogiorno e di riprogrammazione delle risorse ordinarie ed aggiuntive destinate alla coesione (ivi compresa l'interconnessione con i fondi europei), con l'obiettivo di incrementare gli investimenti pubblici nel Mezzogiorno anche mediante il riequilibrio della spesa ordinaria in conto capitale, per mezzo dell'effettiva applicazione della clausola del 34 per cento;

dunque, relativamente a tale clausola, secondo il Piano per il Sud 2030, si ritiene necessario recuperare il gap creato in questi anni tra quota di spesa ordinaria in conto capitale al Sud e target del 34 per cento, con un impegno finanziario addizionale di circa 5,6 miliardi di euro nell'intero triennio 2020-2022 rispetto al triennio 2016-2018, nel corso del quale lo Stato ha destinato al Sud poco meno del 20 per cento delle risorse ordinarie destinate alla spesa per investimenti (pari annualmente a circa 13 miliardi di euro);

per quanto riguarda, specificamente, l'applicazione della clausola del 34 per cento alle risorse stanziate dalla legge di bilancio per il 2020, nel Piano si precisa che il finanziamento di spesa in conto capitale aggiuntiva per il triennio 2020-22 ammonta a quasi 6,8 miliardi di euro, di cui circa 6 non hanno una destinazione determinata ex lege; pertanto, applicando la clausola del 34 per cento alle risorse stanziate dalla legge di bilancio per il triennio 2020-22, si otterrebbe una maggiore spesa per investimenti al Sud di oltre 2 miliardi di euro nel prossimo triennio, che andrebbero ad aggiungersi a quelli già programmati: complessivamente, con l'effettiva attuazione della nuova clausola del 34 per cento (secondo il Piano per il Sud) emergerebbero nel triennio 2020-22 maggiori risorse per investimenti al Sud per almeno 7,6 miliardi di euro;

considerato, inoltre, che ai sensi dell'art 7-bis, comma 2-bis, del decreto-legge n. 243 del 2016 entro il 30 giugno di ogni anno le amministrazioni centrali trasmettono al Ministro per il Sud e la coesione territoriale e al Ministro dell'economia e delle finanze, con apposita comunicazione, l'elenco dei programmi di spesa ordinaria in conto capitale nel rispetto della clausola del 34 per cento ed entro il 30 aprile 2020 con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per il Sud e la coesione territoriale, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con l'autorità politica delegata per il coordinamento della politica economica e la programmazione degli investimenti pubblici di interesse nazionale, sono stabilite le modalità per la verifica puntuale del rispetto di tale prescrizione (ossia l'effettiva applicazione della clausola del 34 per cento);

valutato, infine, che secondo la normativa vigente (articolo 7-bis, comma 2-ter, del decreto-legge n. 243 del 2016), inoltre, i contratti di programma tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e Anas S.p.A. e quelli tra il medesimo Dicastero e Rete ferroviaria italiana S.p.A. sono predisposti in conformità all'obiettivo della riduzione del divario territoriale, ragion per cui appare indispensabile intervenire quanto più rapidamente possibile in merito all'attuazione delle iniziative per investire una quota delle risorse per l'infrastrutturazione nel Mezzogiorno d'Italia,

si chiede di sapere:

se, per l'anno 2020, la disposizione di cui all'articolo 7-bis, comma 2-bis, del decreto-legge n. 243 del 2016 sia stata rispettata;

secondo quali modalità i Ministri in indirizzo intendano dare seguito ai contenuti del Piano per il Sud per il 2030, attraverso il recupero dei ritardi nell'applicazione della clausola del 34 per cento, ossia la quota di spesa ordinaria destinata per gli investimenti nel Mezzogiorno;

in quale modo si intenda garantire l'effettiva applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 7-bis, comma 2-ter, del decreto-legge n. 243 del 2016.

(4-04532)