• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/02135 GIARRUSSO, PARAGONE, DE BONIS, DE FALCO, DRAGO - Al Ministro dell'interno. - Premesso che, per quanto risulta agli interroganti: in data 16 giugno 2020, i carabinieri del nucleo...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-02135 presentata da MARIO MICHELE GIARRUSSO
mercoledì 25 novembre 2020, seduta n.277

GIARRUSSO, PARAGONE, DE BONIS, DE FALCO, DRAGO - Al Ministro dell'interno. - Premesso che, per quanto risulta agli interroganti:

in data 16 giugno 2020, i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Trapani, nel corso dell'operazione denominata "Cutrara", hanno eseguito 14 ordinanze di custodia cautelare, emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo, a carico di esponenti alla famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo, per associazione di tipo mafioso, estorsione, furto, favoreggiamento, violazione della sorveglianza speciale e altro, tutti reati aggravati dal metodo mafioso;

tra gli arrestati spicca il nome del capo della famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo Francesco Domingo, soprannominato "Tempesta", vicinissimo a Matteo Messina Denaro e già condannato a 19 anni di carcere per associazione di tipo mafioso, tornato in libertà nel marzo 2015;

a Francesco Domingo sarebbe stata imputata, da parte dei pubblici ministeri, l'accusa di aver promosso ed organizzato la famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo, impartendo direttive, presiedendo riunioni e incontri con altri associati e gestendo tutte le relative attività e affari illeciti, assicurando il collegamento con altre articolazioni territoriali di "Cosa nostra";

nel corso dell'operazione sarebbero tati scoperti, inoltre, i legami con esponenti delle famiglie mafiose americane, in particolare quelli appartenenti alla famiglia dei Bonanno di New York. I boss d'America, come è stato documentato, in più occasioni hanno fatto visita a Domingo aggiornandolo sulle dinamiche mafiose d'oltreoceano e chiedendo l'autorizzazione ad interfacciarsi con altri esponenti del mandamento di Alcamo;

si apprende da fonti di stampa, inoltre, che le indagini dei Carabinieri avrebbero dimostrato la ripresa del ruolo di capo famiglia di Domingo sin dalla sua scarcerazione ed il riconoscimento di Cosa nostra con al vertice Francesco Virga del mandamento mafioso di Trapani, arrestato nel 2019 nell'ambito dell'operazione dei carabinieri denominata "Scrigno", e raggiunto da una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione mafiosa ed estorsione, per costringere, insieme a Diego Angileri, un imprenditore agricolo di Castellammare del Golfo a cedere un vasto appezzamento di terreno che conduceva nelle contrade di Marsala;

dalle indagini verrebbe fuori anche il ruolo della famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo nel controllo sulle attività economiche, mediante atti intimidatori ed estorsive la cui gestione era affidata a Camillo Domingo, Salvatore Mercadante, Sebastiano Stabile e Carlo Valenti;

sembrerebbe che nel mirino delle estorsioni ci sarebbero anche alcuni imprenditori agricoli ed edili, costretti sempre con minacce e violenze a versare somme di denaro destinate al soddisfacimento dei bisogni e delle esigenze dell'organizzazione mafiosa;

inizialmente, nell'ambito dell'operazione "Cutrara", sarebbe stato indagato per concorso esterno in associazione mafiosa anche il sindaco di Castellammare del Golfo Nicola Rizzo;

sembrerebbe, secondo gli inquirenti, che il sindaco avrebbe aiutato Francesco Domingo (socio di fatto) nella gestione della comunità alloggio "Madre Teresa", intestata formalmente a Lilla Di Bartolo e Nicola Di Bartolo;

in particolare, secondo l'accusa, il sindaco Rizzo li avrebbe aiutati a trovare un nuovo immobile per continuare la loro attività e conseguirne i profitti illeciti, ed inoltre affinché Francesco Domingo potesse controllare le attività economiche su quel territorio;

considerando che:

in data 2 ottobre 2020, i pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, Paolo Guido, Gianluca De Leo e Francesca Dessì, avrebbero concluso le indagini dell'operazione "Cutrara", confermando le accuse a carico di 21 indagati per associazione di tipo mafioso, estorsione, furto, favoreggiamento, violazione della sorveglianza speciale e altro, tutti reati aggravati dal metodo mafioso;

inoltre, per il sindaco di Castellammare del Golfo Nicola Rizzo sarebbe caduta l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, ma egli rimarrebbe indagato per favoreggiamento reale con l'aggravante di cui all'art. 416-bis 1 del codice penale e cioè di aver favorito l'associazione mafiosa,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e quali provvedimenti di propria competenza intenda adottare al riguardo;

se non intenda valutare i presupposti per attivare la procedura, di cui agli articoli 141 e seguenti del testo unico sugli enti locali (decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267), al fine di verificare la sussistenza di violazioni di legge, nonché di fenomeni di infiltrazione mafiosa o elementi di condizionamento dell'amministrazione da parte di Cosa nostra e l'immediato scioglimento del Consiglio comunale di Castellammare del Golfo (Trapani).

(3-02135)