• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/02138 DE BONIS, LONARDO, GIARRUSSO, BUCCARELLA - Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. - Premesso che: è di pochi giorni fa la notizia dell'intesa sottoscritta da AGEA,...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-02138 presentata da SAVERIO DE BONIS
mercoledì 25 novembre 2020, seduta n.277

DE BONIS, LONARDO, GIARRUSSO, BUCCARELLA - Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. - Premesso che:

è di pochi giorni fa la notizia dell'intesa sottoscritta da AGEA, l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura, e il CAA della Coldiretti per snellire i procedimenti, valorizzare l'occupazione in un momento di crisi e, soprattutto, ridurre la burocrazia per evitare all'Italia di perdere fondi europei, con 682 milioni di euro che rischiano di essere restituiti a causa delle difficoltà ad utilizzarli e farli arrivare alle aziende agricole, sarebbe questo l'obiettivo dell'intesa;

le risorse pubbliche a rischio di disimpegno, scrive l'agenzia ANSA del 20 novembre 2020, sono in molte regioni e riguardano, nell'ordine secondo l'analisi della Coldiretti, Puglia (256,6 milioni di euro), Sicilia (140,4 milioni), Campania (72,6 milioni), Basilicata (45,8 milioni), Lombardia (44,6 milioni di euro), Abruzzo (36 milioni), Liguria (28 milioni), Marche (26,5 milioni) e Toscana (15 milioni di euro);

l'intesa punterebbe ad un ulteriore miglioramento della qualità dei servizi offerti dimezzando il rapporto tra operatori e fascicoli e rendendo così più snelle le attività di costituzione, aggiornamento e verifica. Secondo la Coldiretti, tra le motivazioni del ritardo ci sono soprattutto l'eccesso di burocrazia, problemi informatici, ricorsi al TAR e la strutturazione dei bandi, e si rischierebbe di perdere importanti risorse finalizzate, tra l'altro, all'ammodernamento delle imprese agricole, ai progetti di filiera, al biologico, alla difesa della biodiversità, alla forestazione e all'insediamento dei giovani agricoltori in un momento in cui cresce l'attrattività della campagna e si riducono le opportunità di lavoro nelle città;

considerato che, per quanto risulta all'interrogante:

più che un'intesa volta a snellire la burocrazia ed evitare il disimpegno di fondi europei per 682 milioni di euro, l'intesa sembra essere fatta apposta per consolidare posizioni dominanti, da un lato, e probabili conflitti d'interessi, dall'altro. Infatti ci si chiede perché AGEA, ente pubblico vigilato dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, proponga questi patti esclusivamente ad un'associazione di categoria ignorando tutte le altre;

non è pensabile che sia stata l'Europa a suggerire ad AGEA di stipulare un patto anti burocrazia solo con Coldiretti per evitare all'Italia di perdere fondi europei. Del resto, le vicende della Puglia, anche giudiziarie, di cui l'Europa è a conoscenza attraverso l'OLAF (Ufficio europeo per la lotta antifrode), dimostrano che proprio quando questi patti si fanno troppo stretti sorgono problemi, soprattutto laddove ci si affida a tecnici, più o meno legati a organizzazioni specifiche, nella gestione dei PSR (piani sviluppo rurale). Sorprende che AGEA non abbia tenuto conto di questi aspetti;

in Puglia l'operazione "Grande carro" condotta dai Carabinieri del ROS riguarda organizzazioni criminali ma anche funzionari regionali. In essa emerge lo studio Cassandro, "re" del PSR, specializzato nei finanziamenti europei. La "Gazzetta del Mezzogiorno" del 27 ottobre 2020 riporta, infatti, tra gli arrestati, il nome di un certo Manlio Cassandro, agronomo di 61 anni, titolare dell'omonimo studio di Barletta a cui faceva capo il maggior numero di domande presentate in Regione (oltre 1.000) sul piano di sviluppo rurale, che negli anni passati è stato protagonista di un aspro scontro con Coldiretti. Ma poi, in seguito, è stato (con una lettera a sua firma) uno degli ispiratori delle modifiche al PSR;

da notizie di stampa si apprende che Cassandro è stato accusato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai fondi comunitari, secondo la Procura di Bari, e avrebbe sottoscritto una relazione che avallava le sovrafatturazioni presentate dagli imprenditori arrestati. Probabilmente, il fatto che si dica nell'articolo che "In anni passati fu protagonista di un aspro scontro con Coldiretti" vorrebbe essere un tentativo della medesima associazione per dichiarare che "noi [Coldiretti] non abbiamo più nessun rapporto con lui". Sta di fatto che, contrariamente a quanto asserito da Coldiretti, all'epoca dei fatti il rapporto era ancora in vigore, tanto è vero che le notizie narrano che l'illecita acquisizione di fondi comunitari è riferita alle programmazioni delle precedenti amministrazioni, 2000-2006 e 2007-2013, in cui Cassandro era ancora in buoni rapporti con Coldiretti;

inoltre, notoriamente, Cassandro è stato sempre il tecnico della Coldiretti e tale rapporto è durato diversi decenni sin da quando Bellomo, direttore della Coldiretti Puglia, divenne prima assessore per l'agricoltura della Puglia e successivamente presidente. E, poiché sussistono prove che almeno sino al 2016 lavorava con Coldiretti (come si evince da un "comunicato urgente" del 15 gennaio 2016 dello studio Cassandro, nel quale "Si comunica che il servizio di consulenza dello Studio Cassandro, effettuato in precedenza presso la sede della Coldiretti di Foggia verrà svolto da martedì 19 gennaio 2016 c/o la sede di Foggia della Cassandro s.r.l."), è ipotizzabile che egli si sia occupato anche dei progetti PSR 2014-2020 dei soci Coldiretti (oggetto di proroga per altri due anni e su cui ci sono altre inchieste in corso). Inoltre, anche il TAR si è pronunciato sui PSR 2014-2020 annullando tutte le graduatorie;

probabilmente, il "modello Cassandro" nella gestione dei fondi comunitari è stato esportato anche in altre regioni. Infatti, in un'intervista video di Telesveva a Manlio Cassandro del maggio 2019, egli asserisce che "anche in Molise ha fatto spendere tutti i soldi perché suggeriva lui i requisiti e i criteri dei progetti ricevibili", entrando, così, nella gestione di tantissimi progetti e pianificando sia i PSR che tanti altri strumenti di programmazione e finanza pubblica,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo voglia spiegare perché l'AGEA continui a fidarsi ciecamente di Coldiretti, suggellando con essa un rapporto privilegiato e ignorando i recenti (e passati) fatti giudiziari evidenziati dal TAR, dall'OLAF e dalla Procura di Bari che indagano sull'illecita acquisizione di fondi comunitari nel periodo 2000-2006, 2007-2013 e 2014-2020;

al fine di fugare l'esistenza di un cartello sui progetti e sull'intera gestione dei fondi comunitari in Puglia e in altre regioni, se non ritenga di dover verificare se vi sia una correlazione tra progetti approvati e iscrizioni alla Coldiretti, ovvero se i beneficiari dei progetti, oggetto di contestazione, siano in prevalenza associati Coldiretti;

se non ritenga che per rendere più efficiente la "macchina" ed evitare così la dissipazione dei fondi, AGEA avrebbe dovuto incoraggiare la presenza di persone competenti nel mondo dell'assistenza agricola, favorendone il pluralismo anziché un sistema imposto da altri.

(3-02138)