• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
C.9/02779/018    premesso che:     il provvedimento in esame estende fino al 31 gennaio 2021 la possibilità di adottare misure di contrasto dell'epidemia da COVID-19 nell'ambito dello stato...



Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02779/018presentato daMAMMÌ Stefaniatesto diMartedì 24 novembre 2020, seduta n. 431

   La Camera,
   premesso che:
    il provvedimento in esame estende fino al 31 gennaio 2021 la possibilità di adottare misure di contrasto dell'epidemia da COVID-19 nell'ambito dello stato di emergenza anch'esso prorogato al 31 gennaio;
    la pandemia ha portato ad una grave interruzione dei servizi ospedalieri di routine, come le visite specialistiche ambulatoriali e anche gli interventi chirurgici non indifferibili;
    tale riduzione sta avendo e proseguirà ad avere un impatto sostanziale e cumulativo sui pazienti, portando ad un inevitabile deterioramento della salute e un peggioramento della qualità di vita, soprattutto tra i malati cronici;
    indubbiamente la presente pandemia ha causato una serie di alterazioni nel comportamento corretto nella cura delle patologie croniche, come la fibromialgia, con inevitabili ricadute sullo stato di salute fisico e psichico dei soggetti affetti da questa malattia;
   considerato che:
    la fibromialgia è una malattia reumatica complessa cronica altamente invalidante, provocata da un'alterazione dei neurotrasmettitori a livello del sistema nervoso centrale, caratterizzata da dolore muscolo-scheletrico diffuso e astenia;
    in base alle più recenti stime le persone affette da questa patologia in Italia sarebbero quasi quattro milioni;
    i sintomi principali della sindrome fibromialgica, quali dolore costante diffuso nel corpo e astenia cronica, compromettono seriamente la vita lavorativa e sociale delle persone che ne vengono colpite, le quali lamentano di frequente ulteriori disturbi associati alla malattia, altrettanto lesivi, quali rigidità muscolare, formicolii e diminuzione della sensibilità, disturbi del sonno, cefalea, alterazioni dell'equilibrio, acufeni, tachicardia, disturbi cognitivi, allergie, disturbi d'ansia e depressione;
    nel corso degli anni è stata esclusa l'origine psicosomatica della patologia grazie a numerosi studi che hanno dimostrato come attraverso un approccio multidisciplinare caratterizzato da terapie farmacologiche e trattamenti meno convenzionali, sia possibile curare la malattia con effetti soddisfacenti;
    tuttavia, nonostante che la fibromialgia sia stata riconosciuta come patologia nel 1992 dall'organizzazione Mondiale della Sanità, prevedendone l'inserimento nel Manuale di classificazione internazionale delle malattie e sebbene altre organizzazioni mediche di carattere internazionale l'abbiano anch'esse considerata una malattia cronica, solo parte dei Paesi europei ha condiviso tali posizioni e tra questi non rientra l'Italia, dove non è stata ancora riconosciuta dal Servizio Sanitario Nazionale, con la conseguenza che le spese sanitarie restano a carico dei malati;
   rilevato ancora che:
    seppur in ambito nazionale siano state avanzate alcune iniziative legislative tese a riconoscere la fibromialgia come malattia invalidante e la stessa proponente il presente atto abbia presentato a prima firma un'apposita proposta di legge per chiederne il riconoscimento; sebbene anche a livello regionale siano state avanzate numerose proposte tese all'inclusione di tale patologia nell'elenco delle patologie croniche e dunque nei Lea (livelli essenziali di assistenza); in particolare, si segnala l'approvazione di una mozione presso il Consiglio Regionale della Lombardia avente ad oggetto la richiesta di inserimento delle prestazioni mediche relative alla diagnosi e alla cura della fibromialgia all'interno dei livelli essenziali di assistenza (LEA); sebbene anche il Consiglio superiore della sanità ha recentemente espresso un parere favorevole quanto all'inserimento della fibromialgia nell'elenco delle malattie croniche invalidanti meritevoli di esenzione dai ticket;
    nonostante ciò, ad oggi la fibromialgia risulta ancora assente dal nomenclatore del Ministero della Salute e non è prevista alcuna forma di esenzione alla partecipazione di spesa, pertanto,

impegna il Governo:

   a valutare l'opportunità di porre in essere azioni volte all'inserimento delle prestazioni mediche relative alla diagnosi e alla cura della fibromialgia all'interno dei livelli essenziali di assistenza (LEA);
   a garantire il pieno riconoscimento della fibromialgia tra le malattie croniche e invalidanti che danno diritto all'esenzione del ticket sanitario.
9/2779/18. Mammì.