• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/01938 (3-01938)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01938presentato daMOLINARI Riccardotesto diMartedì 24 novembre 2020, seduta n. 431

   MOLINARI, ANDREUZZA, BADOLE, BASINI, BAZZARO, BELLACHIOMA, BELOTTI, BENVENUTO, BIANCHI, BILLI, BINELLI, BISA, BITONCI, BOLDI, BONIARDI, BORDONALI, CLAUDIO BORGHI, BUBISUTTI, CAFFARATTO, CANTALAMESSA, CAPARVI, CAPITANIO, CARRARA, CASTIELLO, VANESSA CATTOI, CAVANDOLI, CECCHETTI, CENTEMERO, CESTARI, COIN, COLLA, COLMELLERE, COMAROLI, COMENCINI, COVOLO, ANDREA CRIPPA, DARA, DE ANGELIS, DE MARTINI, D'ERAMO, DI MURO, DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA, DONINA, DURIGON, FANTUZ, FERRARI, FIORINI, FOGLIANI, LORENZO FONTANA, FORMENTINI, FOSCOLO, FRASSINI, FURGIUELE, GALLI, GARAVAGLIA, GASTALDI, GAVA, GERARDI, GIACCONE, GIACOMETTI, GIGLIO VIGNA, GIORGETTI, GOBBATO, GOLINELLI, GRIMOLDI, GUIDESI, GUSMEROLI, IEZZI, INVERNIZZI, LAZZARINI, LEGNAIOLI, LIUNI, LOCATELLI, LOLINI, EVA LORENZONI, LOSS, LUCCHINI, LUCENTINI, MACCANTI, MAGGIONI, MANZATO, MARCHETTI, MATURI, MINARDO, MOLTENI, MORELLI, MORRONE, MOSCHIONI, MURELLI, ALESSANDRO PAGANO, PANIZZUT, PAOLIN, PAOLINI, PAROLO, PATASSINI, PATELLI, PATERNOSTER, PETTAZZI, PIASTRA, PICCHI, PICCOLO, POTENTI, PRETTO, RACCHELLA, RAFFAELLI, RAVETTO, RIBOLLA, RIXI, SALTAMARTINI, SASSO, STEFANI, SUTTO, TARANTINO, TATEO, TIRAMANI, TOCCALINI, TOMASI, TOMBOLATO, TONELLI, TURRI, VALBUSA, VALLOTTO, VINCI, VIVIANI, RAFFAELE VOLPI, ZANELLA, ZICCHIERI, ZIELLO, ZOFFILI e ZORDAN. — Al Ministro per gli affari regionali e le autonomie . — Per sapere – premesso che:

   con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 3 novembre 2020 e la conseguente suddivisione delle regioni per colore, ad avviso degli interroganti il Governo sembra abbia avviato una «partita a risiko», persistendo in una gestione casuale e avventata dell'emergenza epidemiologica, poco lungimirante e priva di alcun piano strategico di medio-lungo periodo;

   infatti, in base a ben 21 parametri, attraverso un misterioso «algoritmo» che combina tra loro gli indicatori, il Governo classifica ogni settimana le regioni italiane in gialle, arancioni e rosse, dove i colori corrispondono alle tre diverse intensità delle restrizioni introdotte per mitigare il rischio del contagio da COVID-19: alto nelle zone rosse, medio nelle zone arancioni e basso nelle zone gialle;

   ne consegue che il venerdì – finora è accaduto sempre così – il Ministro della salute, d'intesa con le regioni – le quali però lamentano che l'intesa è solo sulla carta, visto che la notizia arriva dalla stampa o dai canali social, invece che nelle sedi istituzionali – emette un'ordinanza che entra in vigore la domenica, con la quale prevede il cambiamento di colore delle regioni, senza ponderare le conseguenze di un siffatto cambiamento a stretto giro, come la chiusura delle scuole, delle attività commerciali, compresi bar e ristoranti, nonché la necessità di approntare tutti i controlli nelle strade e nelle piazze per accertare il rispetto del divieto di spostamenti;

   questo perdurante modo di procedere lede secondo gli interroganti ogni basilare principio costituzionale e va ben oltre la necessità di agire tempestivamente e con urgenza, in quanto i provvedimenti adottati nell'arco delle 48 ore, peraltro a ridosso del fine settimana, compromettono ulteriormente l'economia del Paese; si pensi, ad esempio, ai ristoratori che il venerdì prendono prenotazioni per la domenica e acquistano la merce necessaria che poi diventa inutilizzabile;

   i presidenti delle regioni, la scorsa settimana, hanno proposto di semplificare il sistema che fa scattare in automatico restrizioni e chiusure, riducendo i 21 parametri a 5: una proposta tecnica del gruppo di lavoro dei dipartimenti di prevenzione della Conferenza delle regioni, in modo che ci sia maggiore trasparenza nella definizione di quali regioni finiscano in zona rossa, piuttosto che in quella arancione o restino in quella gialla –:

   se, in vista dell'annunciato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 4 dicembre 2020, si intenda dar seguito alla proposta avanzata dalle regioni, volta a superare l'attuale sistema di automatismo nelle restrizioni e chiusure, in modo da rendere il meccanismo utilizzato maggiormente trasparente e più afferente alle realtà territoriali.
(3-01938)