Testo della risposta
Atto a cui si riferisce:
C.5/05045 (5-05045)
Atto Camera
Risposta scritta pubblicata Giovedì 19 novembre 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-05045
La rete diplomatico-consolare deve essere rafforzata con personale di tutte le categorie e con riferimento all'intera sfera di attività. Dalla cura dei rapporti politici alla promozione economico-commerciale, passando per i servizi ai connazionali e i rapporti culturali.
Il personale di ruolo della Farnesina è oggi composto da 3.557 unità, di cui 1.062 tra diplomatici e dirigenti e 2.495 qualifiche funzionali. Dopo la conclusione dei concorsi in fase di svolgimento – ovvero quelli per Terze Aree e diplomatici – e dei concorsi programmati – mi riferisco a quelli per informatici e Seconde Aree – l'organico dovrebbe aumentare di circa 880 unità (32 diplomatici, circa 260 Terze Aree, 27 funzionari informatici e 200 Seconde Aree). Il personale di ruolo dovrebbe quindi raggiungere le 4.438 unità. Si tratta di un aumento di quasi il 25 per cento, un incremento molto significativo e il primo di questa entità da lungo tempo. Questo compenserà, pur solo parzialmente, la riduzione di personale sofferta negli ultimi anni.
Questo sforzo va ad aggiungersi, nell'organico di Ambasciate e Consolati, alle 2.920 unità di personale a contratto. La Farnesina ritiene assolutamente essenziale il loro contributo all'efficienza della rete di Uffici all'estero. Per questo abbiamo sempre posto la massima attenzione alle problematiche da loro rappresentate. La considerazione dell'Amministrazione per il personale a contratto è dimostrata anzitutto dalle reiterate richieste di aumento del contingente presentate negli ultimi anni, in occasione della predisposizione della legge di bilancio o per ragioni particolari, come nel caso della Brexit. La Farnesina rimane pronta a dialogare con il Parlamento in vista di ulteriori incrementi, al fine di continuare a sostenere l'internazionalizzazione delle imprese e migliorare i servizi ai connazionali.
Fattori quali lo sblocco del turnover, i concorsi in via di finalizzazione e di prossimo bando e le recenti autorizzazioni all'incremento del personale a contratto dovrebbero consentire, nei prossimi due anni, di coprire parte dei posti attualmente vacanti all'estero richiamati dall'interrogante. Sarà comunque opportuno definire un ulteriore piano di assunzioni per i prossimi anni che consenta di dare continuità al graduale «ripopolamento» degli organici del personale di ruolo, ad un livello adeguato al peso e alla presenza dell'Italia nel mondo.
Gli obiettivi principali sono di consentire una sempre più efficiente erogazione di servizi ai connazionali e di intensificare la nostra attività a favore dell'internazionalizzazione del sistema produttivo.
L'obiettivo di incrementare il numero di presenze all'estero del personale di ruolo non potrà essere realizzato in assenza di un adeguato rifinanziamento del Capitolo 1276, relativo al trattamento economico percepito fuori dal Paese. A causa dell'aumento del costo della vita, in particolare degli affitti, e del peggioramento dei fattori di rischio e disagio dovuto al sensibile deterioramento della congiuntura internazionale, in un numero crescente di Sedi le indennità versate risultano infatti insufficienti a garantire pur limitati incentivi economici, a compensazione dei disagi, personali e familiari, derivanti da un prolungato trasferimento all'estero. Risulta ormai improcrastinabile una revisione dei coefficienti relativi al costo, al rischio e al disagio.
Per potenziare i servizi consolari, a maggio la Farnesina ha avviato un progetto che consente al personale in servizio presso 25 tra Ambasciate e Consolati, a favore di un bacino di circa un milione e mezzo di residenti, di accedere da remoto ai principali portali informatici. Un progetto in corso di ampliamento in queste settimane in modo da arrivare a coprire ulteriori Uffici all'estero e raggiungere un bacino di circa 2 milioni di residenti, con benefici immediati anche per gli imprenditori impegnati nell'internazionalizzazione delle nostre imprese.