• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/01003 (2-01003) «Lupi, Schullian».



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01003presentato daLUPI Mauriziotesto diMartedì 10 novembre 2020, seduta n. 425

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per sapere – premesso che:

   la pandemia si sta accanendo sulle famiglie più fragili e fra queste, in modo particolare, su quelle degli oltre ottocentomila disabili iscritti nelle liste di disoccupazione ai quali gli uffici per il collocamento mirato, istituiti dalla legge n. 68 del 1999, non riescono a procurare alcun inserimento lavorativo;

   lo stato di abbandono che, da alcuni anni, ha colpito questo settore del nostro welfare è comprovato dai dati statistici che vedono ormai il tasso di occupazione dei disabili italiani (30,1 per cento) fra i più bassi d'Europa (media nell'Unione europea, 50 per cento);

   il Parlamento non dispone più neanche dei dati ufficiali per poter valutare l'efficacia dell'attività di questa componente (non marginale) del nostro sistema di welfare ed eventualmente migliorarla. Infatti, nella sezione relativa ai «Documenti parlamentari: i DOC» n. CLXXVIII, sul sito della Camera dei deputati («Relazione sullo stato di attuazione della legge recante norme per il diritto al lavoro dei disabili») non sono presenti documenti: un atto ministeriale dovuto, ai sensi dell'articolo 21 della legge n. 68 del 1999, che rimane lettera morta, al punto che gli ultimi dati di cui dispone il Parlamento, peraltro lacunosi, risalgono al 2015;

   in questo quadro scoraggiante, fra i pochi istituti previsti dalla legge n. 68 del 1999 che oggi funzionano vi è certamente il Fondo, istituito dall'articolo 13, comma 4, della legge n. 68 del 1999 presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, attraverso il quale l'Inps corrisponde incentivi ai datori di lavoro che effettuano assunzioni di lavoratori con disabilità;

   particolarmente significativa è la previsione normativa che dispone un incentivo alle imprese pari al 70 per cento della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali, della durata di 60 mesi, per i lavoratori con disabilità intellettiva e psichica che comporti una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45 per cento: questa categoria di disabili, insieme a quella delle persone affette da malattia rara, vanno a formare oggi l'area di disabilità maggiormente penalizzata sul terreno dell'inclusione lavorativa, come peraltro segnalato di recente dall'ordine del giorno in Assemblea 9/02500-AR/105 (Germanà, Lupi e altri), presentato alla Camera l'8 luglio 2020 e accolto dal Governo;

   il suddetto Fondo è stato alimentato, da ultimo, dal decreto interministeriale del 3 luglio 2019, per 19.195.353 euro;

   solo la certezza da parte delle imprese di ricevere i contributi previsti può assicurare l'efficacia dell'istituto, ma tale certezza viene a mancare laddove il Fondo non riesca a soddisfare le domande regolarmente presentate –:

   quale sia lo stato di capienza del Fondo di cui in premessa, quante siano state, per l'anno 2019, le domande pervenute all'Inps dalle imprese e quante di queste siano state evase, quali siano gli andamenti per l'anno in corso e in che data si preveda di emanare il decreto interministeriale per l'anno 2020 al fine di garantire che la capienza del Fondo sia tale da assicurare che tutte le imprese che adempiono ai requisiti richiesti dalla legge possano ricevere l'incentivo su cui hanno fatto affidamento.
(2-01003) «Lupi, Schullian».