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Atto a cui si riferisce:
C.5/04879 (5-04879)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 5 novembre 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione II (Giustizia)
5-04879

  L'aggravarsi della situazione sanitaria, che ha indotto il Presidente del Consiglio ad emanare il nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, suggerisce di rinviare anche l'espletamento delle prove scritte degli esami d'avvocato programmate per il 15-16-17 dicembre.
  Si tratta di una scelta per molti aspetti obbligata, dovuta all'evoluzione del quadro epidemiologico, supportata anche dal Ministero della Salute.
  Non possiamo rischiare di trasformare la selezione per l'accesso all'avvocatura in un potenziale focolaio epidemiologico, in presenza di un quadro critico come quello che stiamo vivendo.
  Purtroppo, occorre adeguare gli eventi già programmati alla situazione contingente, mantenendo sempre prioritario l'obiettivo di tutelare la salute dei candidati e di proteggere dall'esposizione al rischio di contagio tutti coloro che sono coinvolti nella macchina organizzativa della procedura in questione.
  Le esigenze logistiche e organizzative, del resto, non ci consentono di attendere oltre, e anche l'esigenza di programmazione di chi deve sostenere l'esame ci sollecita una decisione rapida.
  La proposta di sostenere la prova di accesso alla professione forense con modalità differenti da quelle finora vigenti e, «in particolare, attraverso l'eliminazione delle prove scritte» e l'introduzione di una sola prova orale abilitante, non appare idonea a garantire, con certezza, maggiore celerità, sicurezza e, al contempo, quella qualità della selezione che è necessario assicurare.
  L'avvocato è chiamato a svolgere un ruolo molto delicato e importante: ed è difficile non convenire sulla necessità di garantire che il relativo esame, sebbene in una situazione di emergenza come quella attuale, mantenga comunque criteri che assicurino la qualità della selezione e i presupposti che ne governano le regole di accesso.
  A breve indicheremo la nuova data dell'esame: al momento, sembra ragionevole ipotizzare che la prova si possa tenere nella primavera del 2021.
  Il Ministero, confrontandosi con gli altri interlocutori coinvolti, valuterà ogni soluzione per ridurre i tempi della procedura e accelerare la correzione delle prove scritte, in modo da neutralizzare, o comunque diminuire quanto più possibile, gli effetti di questo rinvio.
  Il Ministero, voglio inoltre sottolineare, è impegnato a garantire il completamento della procedura d'esame orale per coloro che hanno superato gli scritti nel 2019, con modalità che garantiscano la sicurezza e la salute dei candidati e dei membri delle commissioni.