• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/07357 (4-07357)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07357presentato daD'ORSO Valentinatesto diLunedì 2 novembre 2020, seduta n. 420

   D'ORSO, ALAIMO, CANCELLERI, CASA, GIARRIZZO, SODANO, MARTINCIGLIO e PAPIRO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   nei giorni 28 e 29 ottobre 2020 il Giornale di Sicilia, storica testata diffusa nella regione Sicilia, non è stato nelle edicole per uno sciopero proclamato dal comitato di redazione;

   in una nota del comitato di redazione si legge così: «Da settimane siamo impegnati in un duro braccio di ferro con l'azienda che ha chiesto un incremento della riduzione dell'orario di lavoro portando gli esuberi di personale a 17 su un organico di 34. Una decisione terribile, un atto di macelleria sociale, non giustificabile nemmeno in questo momento di crisi che comunque tocca tutte le altre aziende editoriali. Ma solo la Ses, controllata dalla fondazione Bonino Pulejo, che ha acquistato il pacchetto di maggioranza del quotidiano palermitano tre anni fa, chiede sacrifici così imponenti e inaccettabili alla redazione. Rifiutando ogni altra soluzione che pure esiste: piani di prepensionamento, esodi incentivati, trasferimento alla redazione del sito internet inspiegabilmente ancora affidato a un service esterno, in controtendenza con tutti gli altri giornali italiani e siciliani»;

   è fallita, infatti, la consultazione sindacale in sede nazionale, vista la proposta della parte datoriale di decurtazione dello stipendio del 41 per cento, alla quale si accompagna il licenziamento di 17 giornalisti, ossia 17 padri e madri di famiglia che, ogni giorno, contribuiscono con i loro sacrifici e la loro professionalità a elaborare un quotidiano con una storia lunga e gloriosa;

   il Giornale di Sicilia proprio quest'anno ha tagliato il traguardo dei 160 anni, ma rischia di essere irrimediabilmente compromesso, dopo essere già stato impoverito negli ultimi anni dai tagli che hanno colpito i poligrafici;

   il comitato di redazione nonostante ciò – auspicando un intervento da parte del governo regionale e di quello nazionale – ribadisce che continuerà a fare sentire le proprie ragioni ovunque sia necessario, rimanendo sempre disponibile a riprendere il dialogo, purché su basi che non compromettano la sopravvivenza del giornale e delle famiglie dei dipendenti;

   appare francamente irragionevole la politica aziendale portata avanti dalla Ses, controllata dalla fondazione Bonino Pulejo, che ha acquistato il pacchetto di maggioranza del quotidiano palermitano appena tre anni fa, che rifiuta di mettere in campo un ventaglio di soluzioni possibili (piani di prepensionamento, esodi incentivati, trasferimento alla redazione del sito internet inspiegabilmente ancora affidato a un service esterno), preferendo piuttosto attuare un piano espulsivo in controtendenza non solo rispetto a tutti gli altri giornali italiani e siciliani, ma anche rispetto alle scelte del Governo che sta lavorando ad un ambizioso piano di rilancio del settore dell'editoria ed ha preannunciato che risorse del Recovery Fund verranno utilizzate anche per sostenere gli editori e tutelare i lavoratori di questo fondamentale comparto –:

   se il Governo sia a conoscenza dei fatti sopra esposti e quali iniziative di competenza ritenga opportuno adottare (anche attraverso la convocazione di un tavolo con le parti aziendali e sindacali interessate) per addivenire al più presto ad una soluzione che possa salvaguardare i livelli occupazionali del Giornale di Sicilia.
(4-07357)