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Atto a cui si riferisce:
S.4/02237 LANNUTTI, PIRRO, LEONE, PRESUTTO, ACCOTO, CAMPAGNA, FERRARA, COLTORTI, FEDE - Ai Ministri dell'interno e della salute. - Premesso che: Bruno Bonfà è un imprenditore agricolo della...



Atto Senato

Risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 080
all'Interrogazione 4-02237

Risposta. - Il signor Bruno Bonfà, titolare di un'impresa agricola in provincia di Reggio Calabria ha, nel tempo, presentato numerose denunce per atti di "vandalismo", "furto", "danneggiamento", "pascolo abusivo di animali allo stato brado e privi di contrassegni identificativi", compiuti per danneggiare la sua azienda e indurlo alla vendita. Tali tentativi di coercizione sarebbero stati effettuati ricorrendo all'utilizzo delle "vacche sacre", animali privi di contrassegno identificativo, gestiti dalla criminalità organizzata locale al fine di distruggere i raccolti dei suoi terreni, nell'ambito di attività di minacce o di intimidazione rivolte ai proprietari. Si evidenzia che, a seguito delle ricordate denunce, le autorità giudiziarie ordinaria e distrettuale hanno conferito alle forze dell'ordine articolate deleghe di indagini, per accertare la veridicità dei fatti denunciati, con particolare riferimento alla presenza delle "vacche sacre" nei terreni di proprietà del signor Bonfà, anche al fine di verificare i denunciati danneggiamenti, nonché per chiarirne la matrice. In tali attività è stato impegnato personale del commissariato di Polizia di Stato di Bovalino, dei Carabinieri di Caraffa del Bianco, di Sarno, di Bianco, dei Carabinieri forestali. Da ultimo, è stata redatta un'informativa riepilogativa da parte di un gruppo interforze composto da personale della Questura (commissariato di Cittanova) dei Carabinieri (compagnia di Bianco) e della Guardia di finanza (compagnia Melito Porto Salvo).

Complessivamente, nel corso degli anni, in particolare dal 2013 in poi, sono stati svolti dalle forze di polizia numerosi sopralluoghi e specifici accessi presso l'azienda agricola, su richiesta dell'interessato o di iniziativa. Dai dati acquisiti, sono emersi limitati e sporadici elementi di riscontro circa il passaggio di animali sui terreni dell'azienda, comunque in zone incolte e distanti dalle aree coltivate; in alcuni di tali casi, gli animali erano marchiati e riconducibili a vicine aziende zootecniche. In numerosi casi, al contrario, non è emerso alcun riscontro di tali passaggi.

Al riguardo, appare opportuno evidenziare come il contrasto al fenomeno degli animali vaganti, riconducibile al fenomeno delle "vacche sacre", sia da tempo all'attenzione della Prefettura di Reggio Calabria, che ha avviato una costante attività di controllo e di repressione. Con tale obiettivo, è stato definito ed è tuttora in atto uno specifico piano d'azione, coordinato dalla Prefettura, con il supporto ed il concorso di più enti ed organismi pubblici, tra cui le forze di polizia, i servizi veterinari dell'azienda sanitaria provinciale, i vigili del fuoco, esperti nella cattura degli animali, messi a disposizione dal parco nazionale di Aspromonte e le amministrazioni locali. Le attività sono coordinate, sul piano operativo, dal questore di Reggio Calabria, che ha istituito un tavolo tecnico cui partecipano anche i rappresentanti dei Comuni interessati.

In ordine all'esistenza di misure a protezione dell'incolumità del signor Bonfà, si evidenzia come, sin dal settembre 2016, sia stata attivata la misura della vigilanza generica radiocollegata presso l'abitazione. Nel gennaio 2017 è stato disposto l'avvio del servizio di vigilanza dinamica dedicata, in occasione della presenza dell'imprenditore a Samo. Nell'agosto 2017 è stato disposto l'avvio del dispositivo di quarto livello, "tutela su auto non protetta". In data 11 aprile 2019, non ritenendo sussistenti i presupposti che avevano dato origine all'adozione del dispositivo tutorio, ne è stata proposta la revoca. Allo stato, il signor Bonfà risulta destinatario di vigilanza generica radiocollegata presso l'abitazione di residenza, e presso i terreni della propria azienda.

In relazione al fenomeno della macellazione clandestina di capi di bestiame si evidenzia che i reparti territoriali dell'Arma dei Carabinieri svolgono, congiuntamente al gruppo Carabinieri forestali di Reggio Calabria e con l'ausilio del servizio veterinario della ASL, periodici controlli delle aziende zootecniche, al fine di verificare il rispetto della normativa di settore.

Si assicura, infine, che questa amministrazione continuerà a mantenere elevata l'attenzione su questi fenomeni e queste vicende.

MAURI MATTEO Vice ministro dell'interno

29/09/2020