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Atto a cui si riferisce:
S.4/02658 RAMPI - Al Ministro dello sviluppo economico. - Premesso che: la vicenda della Mercatone Uno, ben conosciuta al Ministero dello sviluppo economico, non trova ancora una soluzione;...



Atto Senato

Risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 082
all'Interrogazione 4-02658

Risposta. - Al fine di dare una risposta, nell'ambito delle proprie competenze, ai quesiti posti, in via preliminare si ripercorrono le principali circostanze che hanno interessato il gruppo Mercatone Uno.

Con ricorso del 2 aprile 2015, il gruppo Mercatone ha presentato istanza per l'ammissione immediata alla procedura di amministrazione straordinaria. La procedura è stata aperta il 7 aprile. Dopo tale data, sono stati nominati i commissari straordinari e i membri del comitato di sorveglianza. Contestualmente, sono state ammesse in procedura 6 società. A gennaio 2016 è stato autorizzato il programma predisposto dai commissari, secondo l'indirizzo della cessione dei complessi aziendali. L'allora procedura, invero, ha riferito che la vendita delle attività aziendali di Mercatone Uno è stata particolarmente "faticosa", a causa di una debolissima risposta da parte del mercato. È stato necessario, infatti, svolgere tre successivi esperimenti di vendita che hanno impegnato la procedura di amministrazione straordinaria da giugno 2016 fino a maggio 2018.

A conclusione del terzo esperimento di vendita, i commissari hanno valutato le offerte e attribuito i relativi punteggi. Come noto, l'offerta migliore per la vendita unitaria è stata ritenuta quella della società Shernon, mentre l'offerta migliore per il perimetro residuale è stata ritenuta quella della società Cosmo. Conseguentemente, i commissari hanno proposto al comitato di sorveglianza e a questo Ministero l'accettazione della combinazione di dette offerte. A maggio 2018 è stata autorizzata la vendita e sono state avviate le consultazioni sindacali ai sensi degli artt. 63 e 47 della legge n. 428 del 1990 (legge comunitaria per il 1990). In particolare, con provvedimento del 17 maggio 2018, all'esito della positiva valutazione dell'organo commissariale, è stata autorizzata l'accettazione delle offerte che consentivano la continuità in esercizio di 68 punti vendita, di cui 55 punti di vendita rilevati, insieme alla sede ed al marchio, da Shernon, e 13 rilevati da Cosmo. La soluzione avrebbe garantito il mantenimento di 2.063 posti di lavoro, di cui 1.438 full time. In data 9 agosto 2018 i commissari hanno sottoscritto i relativi contratti di cessione.

Invero, la decisione della procedura di considerare la proposta di acquisto delle aziende da parte di Shernon è stata corroborata dalla prospettiva di coinvolgimento di altri operatori economici, sia di carattere produttivo che di carattere finanziario, i quali avrebbero dovuto sostenere Shernon nel progetto di rilancio del gruppo e quindi del marchio Mercatone Uno.

Ciò premesso, va evidenziato che la procedura aveva altresì il compito di vigilare sull'adempimento degli impegni assunti dalla società acquirente. Nel caso della società Shernon, gli obblighi contrattualmente assunti erano garantiti, quanto al pagamento del prezzo, da un pegno sulle azioni della società e dalla riserva di proprietà sui complessi aziendali ceduti, quanto alla prosecuzione dell'attività, alla stabilità occupazionale ed al piano industriale, da una clausola risolutiva espressa per il caso di mancata consegna, entro 90 giorni dalla stipula, della fideiussione di 4 milioni di euro. Tuttavia, la società Shernon si è resa inadempiente agli obblighi contrattualmente assunti con l'acquisto del complesso aziendale di Mercatone Uno.

Pertanto, constatato il mancato rispetto di alcune delle obbligazioni da parte di Shernon, i commissari hanno messo in mora la società e intimato alla stessa di adempiere, attivando i meccanismi contrattualmente previsti per avere compiuta contezza dell'andamento economico gestionale dell'azienda. A febbraio 2019 la Shernon ha informato i commissari della sottoscrizione di una lettera di intenti con tre partner industriali di primo piano, interessati ad un progetto di ricapitalizzazione della società, che avrebbero consentito la concreta realizzazione del piano industriale proposto in sede di vendita.

Ad aprile 2019 la Shernon ha riferito dell'intenzione di presentare immediatamente, al Tribunale di Milano, domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo, ai sensi dell'art. 161, comma 6, della legge fallimentare, segnalando che il ricorso alla stessa si era reso necessario per preservare la continuità aziendale di fronte all'avvio di iniziative monitorie ed esecutive da parte di alcuni creditori, nonché al fine di concedere ai potenziali investitori il tempo necessario a terminare le proprie valutazioni. A fronte di tale richiesta, il Tribunale di Milano ha concesso alla Shernon Holding termine sino al 10 giugno 2019 per la presentazione di una proposta definitiva di concordato preventivo o di una domanda di omologa di accordi di ristrutturazione dei debiti. La procedura di amministrazione straordinaria rimaneva tuttavia estranea a tale procedimento.

Con sentenza del 23 maggio 2019, il Tribunale di Milano ha dichiarato il fallimento della Shernon e autorizzato il curatore a sciogliersi dal contratto di cessione (che prevedeva, come detto, la riserva di proprietà) al fine di procedere alla restituzione ai commissari del gruppo Mercatone Uno dei complessi aziendali.

Nel prendere atto di tale situazione il 27 maggio 2019, il Ministro dello sviluppo economico pro tempore ha convocato un tavolo di confronto presso il Ministero, che ha visto la partecipazione dei commissari straordinari, del commissario giudiziale, dei rappresentanti delle Regioni coinvolte e dei sindacati. Ad apertura del tavolo, il Ministro ha chiarito come l'obiettivo prioritario della riunione fosse quello di definire la tabella di marcia per riattivare l'attività commerciale e salvaguardare i 1.800 lavoratori. La tutela degli stipendi e dei posti di lavoro è stata, dunque, il proposito principale del tavolo.

Durante l'incontro, i commissari straordinari e il commissario giudiziale hanno illustrato la situazione finanziaria che ha portato il Tribunale di Milano a dichiarare il fallimento dell'azienda, in considerazione dell'enorme passivo maturato dalla Shernon in un lasso di tempo brevissimo e delle ingenti perdite gestionali mensili quantificate in via di approssimazione in 5 o 6 milioni di euro. Per cercare di risolvere questa situazione, il tavolo ha convenuto che la procedura di amministrazione straordinaria dovesse avanzare richiesta di autorizzazione al Tribunale di Bologna a riprendere l'esercizio provvisorio dell'attività, così da consentire di ricorrere agli ammortizzatori sociali, far partire la fase della reindustrializzazione e pensare alla cessione dell'attività aziendale con un bando che contempli varie possibilità.

Inoltre, nel corso del tavolo si è dovuto affrontare un altro problema urgente: quello relativo ai fornitori e ai creditori della società. Il 30 maggio 2019 è stata dunque istituita, presso il Ministero, una sede di confronto permanente, al fine di individuare soluzioni per venire incontro alle esigenze dei fornitori e dei creditori, che in questi ultimi 5 anni hanno dovuto sopportare una situazione di estrema criticità a causa delle difficoltà operative, finanziarie e gestionali in cui si è trovato il gruppo Mercatone Uno.

A seguito dello scioglimento da parte del curatore del fallimento Shernon dal contratto di cessione, la procedura di amministrazione straordinaria è rientrata nella titolarità dei complessi aziendali ceduti alla Shernon medesima. Tale circostanza ha reso possibile chiedere ed ottenere dal Tribunale di Bologna la revoca dei provvedimenti di cessazione dell'esercizio d'impresa per le società del gruppo Mercatone Uno, a suo tempo emessi, subordinandone l'efficacia alla concessione della proroga del programma di cessione da parte del Ministero.

Con decreto del Ministro del 14 giugno 2019, è stata quindi disposta la proroga al 31 dicembre 2019 del termine di esecuzione del programma di cessione dei complessi aziendali del gruppo Mercatone Uno. In particolare, è stata disposta una riassunzione formale dell'attività d'impresa, ossia senza riapertura al pubblico dei punti di vendita, al fine di consentire il ricorso agli ammortizzatori sociali per circa 1.800 dipendenti, senza soluzione di continuità rispetto alla data di scioglimento del contratto di cessione da parte del curatore, nonché un nuovo esperimento di gara per la cessione dei complessi aziendali. In questo modo i dipendenti possono essere coperti dalla cassa integrazione guadagni straordinaria, fino alla scadenza del programma.

L'11 giugno 2019 i tre precedenti commissari straordinari hanno rassegnato le dimissioni, lasciando al Ministero il compito di scegliere altri professionisti, attraverso un bando pubblico. La procedura di estrazione a sorte dei nuovi commissari straordinari del gruppo Mercatone Uno ha avuto luogo in seduta pubblica presso il Ministero e sono stati estratti il dottor Giuseppe Farchione, l'avvocato Luca Gratteri, il dottor Antonio Cattaneo.

I nuovi commissari straordinari sono stati presentati alle parti interessati al tavolo tenutosi presso il dicastero. Durante l'incontro, inoltre, sono stati siglati due accordi tra le parti per il rientro del gruppo Mercatone Uno in procedura di amministrazione straordinaria e per lo sblocco della cassa integrazione straordinaria per i lavoratori fino al 31 dicembre 2019. Si è data anche comunicazione che si era risolta la questione relativa all'intervento del fondo di garanzia dell'INPS per il pagamento del TF'R in favore dei lavoratori.

In occasione della riunione del tavolo permanente del 3 luglio 2019, i commissari straordinari hanno comunicato di essere già al lavoro per predisporre il nuovo bando di cessione dell'azienda e di aver avviato una verifica della consistenza patrimoniale del gruppo, programmando un incontro tecnico con i fornitori per procedere allo scambio di informazioni relative ai crediti e ai debiti tra le parti. Il bando è stato pubblicato il 19 luglio, con termine ultimo al 31 ottobre 2019 per la presentazione dell'offerta.

In data 8 ottobre, la procedura ha informato che il personale in forza era di 1.731 unità, a fronte dei 1.824 dipendenti presenti alla data della retrocessione dei compendi aziendali.

Riguardo alla cessione, i commissari hanno comunicato che sono pervenute 14 manifestazioni d'interesse e che continuano le interlocuzioni anche con altri operatori, con l'obiettivo di arrivare alla cessione completa di tutti gli asset aziendali che possa garantire il mantenimento della piena occupazione. Tuttavia, dopo aver analizzato le proposte pervenute, l'organo commissariale ha avuto modo di verificare che talune non erano conformi al disciplinare di vendita. Conseguentemente, sono stati effettuati incontri con ogni singolo offerente, per verificare la possibilità di ampliare il numero di punti vendita coinvolti e i relativi livelli occupazionali di ogni singola offerta. Ritenendo impossibile completare la vendita entro il termine di scadenza del programma, fissato al 31 dicembre 2019, in data 5 dicembre la procedura ha presentato al Ministero istanza per prorogarne il termine di esecuzione. Con decreto ministeriale del 27 dicembre 2019 è stata disposta la proroga del termine di esecuzione del programma di cessione dei complessi aziendali del gruppo Mercatone Uno dal 1° gennaio 2020 al 23 maggio 2020, al fine di permettere la conclusione della corrente procedura di vendita dei complessi aziendali e consentire il ricorso agli ammortizzatori sociali per 1.689 lavoratori.

Prima ancora della vendita alla Shernon Holding, i lavoratori avevano chiesto il ripristino dell'orario di lavoro full time e la conseguente rimodulazione dell'ammortizzatore sociale. In considerazione di ciò, il 1° agosto 2019 i commissari hanno richiesto al Ministero del lavoro e delle politiche sociali il nulla osta per trasformare i rapporti di lavoro da part time a full time, precisando che la gestione commissariale si è dovuta conformare al disposto dell'art. 2112 del codice civile, così come descritto nel verbale del 19 giugno 2019 di esperita procedura di consultazione, ex art. 47 della legge n. 428 del 1990, senza alcuna modifica delle condizioni di lavoro applicate dal cessionario. In data 7 gennaio 2020 è stato inoltre firmato, presso il Ministero del lavoro, il verbale di accordo inerente all'espletamento dell'esame congiunto per estendere la cassa integrazione a 1.689 lavoratori fino al 23 maggio 2020.

Peraltro, il termine di esecuzione del programma della procedura è stato prorogato fino al 23 novembre 2020, ai sensi dell'articolo 51 del decreto-legge n. 34 del 2020, recante "Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19" (decreto rilancio).

Gli attuali commissari hanno precisato che il curatore della procedura fallimentare di Shernon Holding ha ultimato le operazioni inventariali e che la giacenza di merce ha un valore di circa 20,6 milioni di euro.

Per quello che attiene alla destinazione dei flussi finanziari, il precedente ufficio commissariale ha segnalato che "gli immobili in cui sono ubicati una parte dei punti vendita non sono stati ceduti a Shernon e sono quindi rimasti di proprietà dell'amministrazione straordinaria". Nel corso dell'ultimo semestre risultano ceduti alcuni punti vendita, che hanno consentito il ricollocamento di quasi tutto il personale presente negli stessi.

Tutto ciò premesso, va sottolineato che, rispetto alle vicende che hanno riguardato il gruppo Mercatone, il nuovo Governo Conte ha segnato un cambio di passo nella gestione della crisi, che ha garantito trasparenza nel percorso di vendita e un confronto costruttivo con tutte le parti, con l'obiettivo irrinunciabile della tutela dei lavoratori. Il Ministero dello sviluppo economico, pertanto, manterrà alta l'attenzione sull'evoluzione della vicenda e sul programma che verrà predisposto dall'organo commissariale, non soltanto per prevenire un rischio di depauperamento delle attività in Italia, ma anche e soprattutto per salvaguardare l'occupazione.

TODDE ALESSANDRA Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico

16/10/2020