• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/02016 RIZZOTTI - Ai Ministri della salute e degli affari esteri e della cooperazione internazionale. - Premesso che: l'Alzheimer è una malattia neurodegenerativa che determina un progressivo...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-02016 presentata da MARIA RIZZOTTI
mercoledì 21 ottobre 2020, seduta n.267

RIZZOTTI - Ai Ministri della salute e degli affari esteri e della cooperazione internazionale. - Premesso che:

l'Alzheimer è una malattia neurodegenerativa che determina un progressivo deterioramento delle funzioni cognitive e delle capacità funzionali e rappresenta la più comune forma di demenza che, nelle fasi più avanzate, può comportare gravi problematiche all'autonomia e alla mobilità del soggetto colpito, con rilevanti conseguenze sul nucleo familiare e a livello socio-assistenziale;

ad oggi, secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), circa 50 milioni di persone nel mondo sono affette da demenza, con un'incidenza di 10 milioni di nuovi casi ogni anno. Di questi la malattia di Alzheimer rappresenta circa il 60-70 per cento dei casi. Secondo l'ISTAT, in Italia si stima oltre un milione di persone con demenza (di cui circa 600.000 con Alzheimer). Inoltre, la proiezione delle tendenze demografiche in atto potrebbe portare questo valore a triplicare nell'arco dei prossimi 30 anni. Sono invece circa 3 milioni le persone coinvolte direttamente o indirettamente nell'assistenza dei loro cari. Secondo le stime, i costi sociosanitari ascrivibili alla presa in carico delle demenze in Italia sono quantificabili in circa 12 miliardi di euro annui, cui devono essere aggiunti quelli sostenuti direttamente dalle famiglie;

la severità della patologia dal punto di vista clinico, la sua epidemiologia e le sue ricadute sociali hanno comportato il riconoscimento dell'Alzheimer come una priorità globale di sanità pubblica. Per questo l'OMS nel 2017 ha approvato il piano d'azione globale sulla risposta della salute pubblica alla demenza 2017-2025, al fine di fornire agli Stati un piano d'azione efficace per la riduzione del rischio di progressione della patologia;

in occasione della riunione del G20 dei Ministri della salute di Okayama (Giappone) dell'ottobre 2019, sono state indicate alcune priorità di azione a livello mondiale, tra le quali la necessità di rafforzare la diagnosi precoce e di definire percorsi di presa in carico supportati da adeguate capacità di intervento da parte dei sistemi sanitari;

è infatti noto che nella maggior parte dei casi i meccanismi di azione dell'Alzheimer comincino ad operare sino a 20 anni in anticipo rispetto alle prime manifestazioni dei sintomi e che nel prossimo futuro la diagnosi della patologia nelle sue primissime fasi potrebbe comportare la capacità di modificare significativamente il decorso della patologia;

nel 2021 l'Italia assumerà la presidenza del G20, il summit dei leader dei 20 "grandi" del mondo, evento che sarà l'occasione per il rilancio di un'agenda condivisa a livello internazionale sulle grandi tendenze sanitarie legate all'invecchiamento della popolazione, alle malattie croniche, alle capacità di risposta ed adattamento dei sistemi sanitari alle innovazioni tecnologiche in grado di cambiare il corso di patologie gravi e diffuse;

tra queste, la necessità di perseguire un cambio di paradigma nella diagnosi precoce e nella gestione della malattia di Alzheimer, attraverso il potenziamento delle infrastrutture sanitarie dal punto di vista diagnostico, strumentale e della capacità di presa in carico meriterebbe, in continuità con quanto discusso sotto la presidenza giapponese, una riflessione condivisa ed una strategia di azione a livello nazionale ed internazionale;

nella relazione approvata dal Senato sulla proposta di linee guida per la definizione del piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) si fa riferimento alla necessità di prevedere misure per promuovere la prevenzione e la diagnosi precocissima della malattia di Alzheimer, anche mediante il finanziamento del piano nazionale demenze e di rafforzare in questo senso l'infrastruttura sanitaria,

si chiede di sapere:

quali azioni i Ministri in indirizzo, ciascuno per quanto di competenza, intendano adottare per approfondire, anche in sede di consessi internazionali, la rilevanza dell'impatto che l'Alzheimer ha sulle politiche sanitarie, sociali ed economiche e per definire strategie in grado di supportare il cambio di paradigma nella sua diagnosi e presa in carico;

se ritengano opportuno inserire le tematiche illustrate tra quelle oggetto del prossimo G20 dei Ministri della salute, che si terrà in Italia nel 2021;

se ritengano opportuno prevedere, nell'ambito delle progettualità relative all'adeguamento dell'infrastruttura sanitaria e della strumentazione diagnostica che saranno riconducibili al "recovery fund", strumenti di potenziamento dell'attuale percorso diagnostico e di presa in carico della malattia di Alzheimer, al fine di rafforzare il SSN.

(3-02016)