• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/01826    sabato 10 ottobre 2020 500 bauli erano in piazza Duomo a Milano per denunciare la crisi del mondo dello spettacolo: migliaia di operatori del settore, vestiti di nero, in rappresentanza...



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01826presentato daFREGOLENT Silviatesto presentato Martedì 20 ottobre 2020 modificato Mercoledì 21 ottobre 2020, seduta n. 413

   FREGOLENT, NOBILI, ANZALDI, TOCCAFONDI e D'ALESSANDRO. – Al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo. – Per sapere – premesso che:
   sabato 10 ottobre 2020 500 bauli erano in piazza Duomo a Milano per denunciare la crisi del mondo dello spettacolo: migliaia di operatori del settore, vestiti di nero, in rappresentanza dei circa 570 mila lavoratori;
   il settore dello spettacolo, del teatro e della musica dal vivo è stato duramente colpito dal lockdown e dalle restrizioni per contrastare la pandemia e, nonostante le Linee Guida, anche lo spettacolo itinerante è stato duramente colpito con l'annullamento di numerosi eventi autunnali che hanno messo in ginocchio oltre 5 mila imprese;
   secondo i dati Inps, sono circa 142 mila i lavoratori del settore dello spettacolo: attori, registi, musicisti e danzatori, oltre a tutti coloro che operano dietro le quinte, come tecnici, distributori, assistenti, sarti, imprese, scenografi, truccatori, facchini;
   le misure per sostenere il reddito di tali lavoratori sono state utili nel primo periodo ma adesso risultano insufficienti;
   il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 7 agosto 2020 ha disposto che sull'intero territorio nazionale gli spettacoli in sale teatrali, da concerto, cinematografiche e in altri spazi, anche all'aperto, debbano essere svolti con posti a sedere preassegnati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di 1 metro con il numero massimo di 1000 spettatori per spettacoli all'aperto e di 200 spettatori per spettacoli in ogni singola sala;
   il Teatro alla Scala ha già cancellato la campagna abbonamenti per la prossima stagione, cosa che non accadeva dal 1920, ma la realtà culturale è composta anche da diverse situazioni quali piccoli teatri, centri culturali, cineforum che oggi faticano a mantenere in vita la propria attività. Per il cinema lo slittamento del tax credit di un mese mette a rischio la tenuta del sistema cinematografico;
   il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 18 ottobre non ha modificato le disposizioni contenute negli ultimi decreti con la conferma della possibilità per le regioni di derogare lasciando loro anche la scelta di ridurre la capienza delle sale;
   l'introduzione della capienza dei locali pari alla metà dei posti disponibili, al fine di dare maggiore slancio, nel pieno rispetto della sicurezza e della salute pubblica, all'intero comparto, sarebbe un'iniziativa opportuna –:
   se non ritenga che le attuali restrizioni, introdotte dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 7 agosto, e confermate in quelli del 13 e del 18 ottobre 2020, per gli spettacoli aperti al pubblico, possano essere modificate nel senso indicato in premessa nel primo provvedimento utile, e quali misure urgenti intenda conseguentemente adottare a sostegno della tenuta economica ed occupazionale dell'intero comparto. (3-01826)