• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/00966 (2-00966) «Lucaselli, Lollobrigida, Bellucci».



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00966presentato daLUCASELLI Ylenjatesto diMartedì 20 ottobre 2020, seduta n. 412

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro per le pari opportunità e la famiglia, il Ministro della giustizia, per sapere – premesso che:

   l'udienza preliminare dell'inchiesta sui presunti affidi illeciti, nota anche come «Caso di Bibbiano», è fissata per il 30 ottobre 2020 e in quell'occasione si deciderà se rinviare a giudizio le 24 persone indagate, ma, nel frattempo, nulla è cambiato e ciò che non deve continua ad accadere;

   sono i numeri, prima di tutto, a fotografare le opacità del sistema: in Italia non esiste una stima aggiornata dei minori allontanati dalle famiglie, si parla ad oggi di circa 40.000 casi, tra bambini collocati in case famiglia o presso famiglie affidatarie;

   come riconosciuto nel 2019 dalla stessa Garante per l'infanzia e l'adolescenza il «Sistema informativo nazionale sui bambini e gli adolescenti» (Sinba), a tutt'oggi, è ancora in fase di sperimentazione e non si tratta soltanto di conoscere il numero totale dei bambini in comunità, ma anche quanti sono quelli che, dopo essere stati allontanati per un provvedimento giudiziario, tornano alle loro famiglie o per quanti si apre la strada dell'adozione;

   secondo una ricerca dell'università di Padova, ogni giorno 63 minori vengono allontanati dalla famiglia di origine e, in alcuni casi, ciò avviene senza una sufficiente motivazione; né l'allontanamento coatto può essere la soluzione a un problema di conflittualità tra i genitori; ma succede e succede troppo spesso;

   all'origine di numerose storie, infatti, vi sarebbe una conflittualità di coppia sfociata in un contrasto sordo e quando la macchina del sistema di assistenza ai minori si mette in moto, è quasi impossibile fermarla: storie emblematiche di rigidità e di contraddizioni che attestano, ancora una volta, la necessità di riforme urgenti;

   osserva Vincenza Palmieri, docente di pedagogia familiare, che ha steso una relazione su uno dei tanti casi: «Come in tantissimi altri casi le relazioni parentali sono state giudicate senza aver visto mai i bambini insieme ai genitori. Valutare un bambino solo sulla base di considerazioni generiche senza vederla insieme ai familiari, è un giudizio parziale. Vuol dire ignorare quello che i bambini manifestano non solo con le parole, ma anche con il corpo. Questa bambina perde i capelli, ed è un fenomeno molto diffuso, perché avverte un malessere diffuso. Deve essere piegata alla volontà di qualcun altro. Nelle Ctu si parla di rischio psico-evolutivo per giustificare l'allontanamento dei bambini. Il rischio è solo un'ipotesi. Ma come si fa a decidere sulla base di un'ipotesi? Passiamo da un rischio ipotetico a un danno certo»;

   la scelta dell'allontanamento dei minori dai genitori non può essere giustificato nemmeno dalla semplice trascuratezza, incuria o mancanza di una rete familiare adeguata, come altrettanto spesso accade: si tratta certamente di casi di fragilità famigliari, ma queste famiglie devono essere aiutare diversamente, supportate a recuperare quella indipendenza economica per poterle permettere di proseguire nell'opera di educazione dei figli;

   nonostante il clamore sollevato da quanto accaduto in Val d'Enza, troppe situazioni continuano ad essere opache; centinaia sarebbero le famiglie che aspettano di riabbracciare i propri figli; padri e madri che per giorni non riescono a sentire né a vedere i propri piccoli, nonostante i decreti dei tribunali dispongano diversamente –:

   se e quali immediate iniziative di competenza il Governo intenda adottare per scardinare un «sistema» ormai inadeguato per strutture e per «cultura», anche attraverso l'istituzione di una banca dati nazionale che raccolga informazioni omogenee e aggiornate sul fenomeno dei minori collocati fuori famiglia e, in particolare, l'attuazione di un vero e proprio piano nazionale di sostegno reale e fattivo delle famiglie.
(2-00966) «Lucaselli, Lollobrigida, Bellucci».