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Atto a cui si riferisce:
C.4/04768 (4-04768)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 15 ottobre 2020
nell'allegato B della seduta n. 409
4-04768
presentata da
DE MARTINI Guido

  Risposta. — Con riferimento ai quesiti posti dall'interrogante, relativi all'atto di sindacato ispettivo in esame, si rappresenta quanto segue.
  Il centro di permanenza per i rimpatri di Macomer, è stato aperto il 19 gennaio 2020 in attuazione dell'«Accordo per la promozione della sicurezza integrata» stipulato tra il Ministero dell'interno e la Regione autonoma della Sardegna nei mese di febbraio 2018. Tale Accordo all'articolo 6 individuava «la struttura già ospitante l'ex carcere mandamentale di Macomer quale sede dell'istituendo Centro di permanenza per i rimpatri al servizio dell'intero territorio regionale, in relazione al crescente fenomeno degli sbarchi diretti di cittadini extracomunitari non richiedenti asilo sulle coste meridionali della Sardegna ed all'eventuale riscontrata presenza, sui territorio regionale, di cittadini stranieri non aventi titolo al soggiorno in Italia».
  Il discendente «Patto per la sicurezza urbana» stipulato pressoché contestualmente a detto accordo tra la prefettura di Nuoro, la Regione autonoma della Sardegna, i comuni di Nuoro e Macomer, l'Anci regionale e il Consiglio delle autonomie locali della Regione Sardegna, ha previsto, oltre agli oneri attuativi dei progetto e alle misure «compensatorie» in favore della comunità locale, anche un apposito organismo di vigilanza e monitoraggio sull'andamento delle attività del Centro, costituito da rappresentanti della regione, della prefettura, del comune di Macomer e del gestore del Cpr. Il relativo organismo è stato formalmente costituito il 25 giugno 2020 con decreto prefettizio.
  I servizi di vigilanza al Cpr vengono garantiti sulle 24 ore da personale della Polizia di Stato, dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Alla vigilanza concorre sin dal dicembre 2019, nel perimetro esterno alla struttura, un contingente di 53 militari dell'Esercito italiano, assegnati, nell'ambito dell'operazione «Strade Sicure», per le specifiche esigenze relative al Centro.
  Inoltre, nella struttura è in funzione un impianto di videosorveglianza di ultima generazione, collegato con la sala operativa della questura di Nuoro.
  La prefettura di Nuoro, con l'obiettivo della massima trasparenza relativa alla situazione di vivibilità interna del Cpr, ha invitato il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale a visitare la struttura.
  La visita si è svolta il 7 marzo 2020 e durante la stessa non risulta siano emerse censure o osservazioni relativamente all'adeguatezza della struttura, anche sotto il profilo organizzativo, né sono stati rilevati segnali di particolare disagio o di progettualità negative da parte della comunità ospitata.
  In relazione agli episodi di violenza richiamati nell'interrogazione, si rappresenta che ad un mese circa dall'apertura del Centro si sono verificate azioni di protesta messe in atto da una minoranza di ospiti, che si sono resi responsabili del danneggiamento di alcune finestre, porte e arredi e della vandalizzazione di alcuni ambienti.
  Gli episodi sono stati contenuti facendo ricorso ad un'attività di mediazione con gli ospiti della struttura e all'intervento degli operatori di polizia presenti al suo interno, ma senza necessità di fare uso della forza. Grazie anche alle apparecchiature di video ripresa di ultima generazione installate, che consentono il controllo da remoto, sono stati identificati i responsabili dei fatti accaduti e denunciati 8 stranieri all'autorità giudiziaria competente.
  Si evidenzia, altresì, che durante la permanenza degli stranieri nelle aree di aggregazione, in occasione della consumazione dei pasti e della distribuzione dei farmaci, gli operatori di polizia vigilano le zone comuni sia attraverso l'impianto di videosorveglianza che in presenza, al fine di consentire agli operatori civili di svolgere le proprie mansioni in sicurezza.
  In tale contesto, occorre precisare che agli ospiti del Cpr è consentito di muoversi liberamente all'interno del Corpo di fabbrica cui sono assegnati. Gli stessi possono usufruire di alcune zone ricreative all'aperto.
  Per migliorare, per quanto possibile, il clima interno sono in corso di attivazione da parte del gestore, in adempimento ai suoi doveri contrattuali, alcuni progetti per coinvolgere i trattenuti in attività sportivo-ricreative e in laboratori creativo-culturali, per una proficua fruizione degli spazi comuni e al fine di attenuare il disagio della convivenza forzata tipica di strutture di tale natura.
  Si assicura che l'attenzione sulla situazione interna del Cpr si è sempre attestata sui massimi livelli: l'organizzazione e la piena rispondenza dei servizi agli standard dati, sia dal punto di vista qualitativo che della sicurezza, viene verificata e rimodulata ogni qualvolta si presenti una criticità ed è oggetto di giornaliero confronto, da parte della Prefettura, con i responsabili provinciali delle Forze dell'Ordine e con il soggetto gestore.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Carlo Sibilia.