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Atto a cui si riferisce:
C.4/04884 (4-04884)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 15 ottobre 2020
nell'allegato B della seduta n. 409
4-04884
presentata da
CUNIAL Sara

  Risposta. — Il Governo italiano segue gli sviluppi dello sciopero della fame iniziato da alcuni componenti del Grup Yorum, alcuni dei quali deceduti nel corso della protesta contro le misure restrittive adottate nei confronti del gruppo. La vicenda rientra nel più generale tema del rispetto della democrazia, dello stato di diritto, dei diritti umani e delle libertà fondamentali in Turchia, che ha influenzato negli ultimi anni l'andamento dei rapporti con l'Unione europea ed è oggetto di menzione in occasione degli incontri e dei contatti bilaterali ad alto livello che l'ambasciata d'Italia ad Ankara intrattiene con le autorità locali .
  Analogo impegno sullo stato di diritto in quel Paese viene perseguito dall'Italia in ambito Unione europea. La Turchia è stata inserita nelle ultime conclusioni del Consiglio dell'Unione europea quale uno dei Paesi prioritari in materia di diritti umani, a causa delle preoccupazioni per il funzionamento dello stato democratico e di diritto. Il Governo di Ankara è stato inoltre menzionato in una recente dichiarazione UE pronunciata in occasione della 43ma sessione del Consiglio diritti umani delle Nazioni unite (marzo 2020), sotto l'item 4 dell'agenda del Consiglio, che si riferisce ai Paesi che necessitano dell'attenzione del Consiglio. In quella occasione, l'Unione europea ha espresso particolare preoccupazione per la situazione dei diritti umani in Turchia, inclusa la libertà di espressione, gli arresti e le accuse contro i difensori dei diritti umani, i giornalisti, gli accademici, invitando il Paese a proteggere lo stato di diritto, l'indipendenza della magistratura, il giusto processo, i diritti umani e le libertà fondamentali, conformemente agli impegni internazionali della Turchia in materia.
  L'Italia attribuisce la massima importanza alla protezione e alla promozione della libertà di espressione e alla tutela dei difensori dei diritti umani, sia a livello bilaterale che sul piano multilaterale. Si tratta di temi fondamentali che rientrano tra le priorità italiane per il mandato 2019-2021 al Consiglio diritti umani delle Nazioni unite (CDU) e che sosteniamo regolarmente in tutti i fori multilaterali competenti. Da ultimo, vorrei ricordare che l'Italia ha partecipato attivamente, in coordinamento con i partner della Unione europea, ai lavori negoziali che hanno condotto all'adozione da parte dell'Assemblea generale ONU della risoluzione sulla protezione dei difensori dei diritti umani (dicembre 2019), co-sponsorizzandola. Inoltre, l'Italia partecipa regolarmente agli eventi e alle iniziative internazionali sulla materia, anche in ambito Consiglio d'Europa.
  Più nello specifico e rispetto al quesito sollevato, nel gennaio scorso la Turchia si è sottoposta alla Revisione periodica universale del Consiglio diritti umani delle Nazioni unite (UPR), esercizio di monitoraggio periodico della situazione dei diritti umani cui tutti gli Stati membri si sottopongono ogni 4-5 anni. L'Italia ha raccomandato alla Turchia, tra le altre cose, di adottare misure adeguate per proteggere la libertà di espressione, di riunione e di associazione, nonché per garantire un ambiente sicuro e abilitante per le organizzazioni della società civile, i difensori dei diritti umani e i giornalisti, definendo le limitazioni alle libertà fondamentali nel rispetto degli obblighi internazionali; di rafforzare l'indipendenza della magistratura; di garantire che tutte le accuse di detenzione arbitraria, tortura e trattamenti disumani da parte delle forze di sicurezza siano debitamente indagate. La Turchia indicherà la propria posizione rispetto alle raccomandazioni ricevute entro luglio, quando il Cdu adotterà il rapporto finale dell'ultima sessione Upr.
  Su queste basi, il Governo continuerà a seguire con attenzione l'evoluzione della situazione,
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Ivan Scalfarotto.