• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/01816 (3-01816)



Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01816presentato daBARZOTTI Valentinatesto diGiovedì 15 ottobre 2020, seduta n. 409

   BARZOTTI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   il settore del trasporto aereo è uno dei più colpiti dalla crisi economica innescata dalla pandemia COVID-19. Secondo la International Air Transport Association (Iata), che riunisce 290 compagnie aeree di tutto il mondo, in Europa sarebbero a rischio oltre 7 milioni di posti di lavoro. Sempre secondo la lata, inoltre, nel 2020 il settore, a livello globale, dovrà fare i conti con un deficit senza precedenti per il quale il traffico aereo dovrebbe tornare ai livelli pre-COVID-19 solo nel 2024;

   in un contesto così delicato, diverse compagnie hanno annunciato ingenti tagli al personale per rispondere all'esigenza di tagliare le spese, con le entrate al minimo. Si rende quindi necessario dare discontinuità nelle modalità relazionali adottate fino a questo momento e intraprendere un confronto aperto con le istituzioni, le aziende del settore e tutte le rappresentanze dei lavoratori maggiormente rappresentative a livello nazionale, al fine di individuare una strategia condivisa che possa traghettare nel migliore dei modi le compagnie aeree nella ripresa del mercato e che possa dare stabilità ai tanti lavoratori del settore;

   questi ultimi stanno, infatti, cercando di affrontare le conseguenze dell'emergenza coronavirus appoggiandosi agli aiuti statali e alla normativa introdotta con il cosiddetto «decreto Rilancio» in quanto, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge n. 77 del 2020 di conversione del suddetto decreto-legge sono divenute definitive le misure introdotte nel settore del trasporto aereo: dagli articoli 198, 202 e 203 del decreto-legge n. 34 del 19 maggio 2020;

   tra le misure introdotte, l'articolo 203 del decreto prevede l'obbligo, in capo ai vettori aerei e alle imprese che impiegano personale sul territorio italiano, di applicare in favore dei propri dipendenti, con base di servizio in Italia, i minimi retributivi previsti dal Contratto collettivo nazionale di lavoro del settore. Questo, indipendentemente dalla nazionalità della compagnia e/o dell'impresa, essendo a tal fine sufficiente che le stesse operino sul territorio italiano. Tale obbligo retributivo è poi esteso anche nei confronti dei dipendenti di imprese terze impiegati dai vettori per l'esercizio della propria attività;

   la norma non definisce l'ambito soggettivo della previsione, considerato che il personale impiegato in Italia dalle compagnie aeree non gode ancora di adeguate tutele che definiscano il mansionario e che permettano di definire i relativi rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro e le retribuzioni, nonché le tempistiche di svolgimento del lavoro che vengono stabilite solo da contratti collettivi aziendali, spesso non concordati con i sindacati più rappresentativi a livello nazionale, né equiparati alle normative nazionali del settore aereo;

   va tenuto conto che, secondo la nuova norma, devono espletarsi necessariamente delle conseguenze sanzionatorie in caso di inadempienza, come la revoca delle concessioni per la compagnia con sede in Italia che, entro 90 giorni dall'entrata in vigore del cosiddetto «decreto Rilancio», non adempia ai suddetti obblighi retributivi o come l'applicazione, da parte dell'Enac, di una pena pecuniaria compresa tra 5.000 e 15.000 euro per ciascuna unità non correttamente impiegata sul territorio italiano, con riferimento, invece, alle compagnie ed imprese estere, per il mancato riconoscimento dei trattamenti economici minimi –:

   se Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti di cui in premessa;

   se intendano valutare l'opportunità di adottare le iniziative di competenza per risolvere i vari aspetti problematici del settore, con l'obiettivo di rappresentare gli interessi dei lavoratori e delle compagnie aeree che operano in Italia e valutare il parametro più adeguato con il quale verranno calcolate le retribuzioni minime, anche in considerazione dei possibili risvolti sanzionatori della normativa e dell'importante ruolo che svolge il personale di volo che lavora nelle compagnie aeree che operano nel nostro territorio.
(3-01816)