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Atto a cui si riferisce:
C.4/00815 (4-00815)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 14 ottobre 2020
nell'allegato B della seduta n. 408
4-00815
presentata da
MELICCHIO Alessandro

  Risposta. — Con l'interrogazione parlamentare in esame, sulla premessa che «numerosi articoli di stampa descrivono un ambiente conflittuale all'interno della procura del tribunale di Cosenza, a causa di inchieste boicottate e fughe di notizie» facendo riferimento a molteplici episodi coinvolgenti personale ed attività giudiziaria della procura di Cosenza, si è chiesto di sapere se «il Ministro interrogato, alla luce delle anomalie riscontrate, intenda valutare la sussistenza dei presupposti per avviare iniziative ispettive presso il tribunale di Cosenza, e ciò anche al fine di fugare tutti i dubbi che emergono anche dalla stampa sulle attività giudiziarie sopra indicate, a tutela dell'immagine stessa della procura del tribunale di Cosenza».
  Al riguardo, il procuratore generale della Repubblica presso la Corte di appello di Catanzaro ha trasmesso chiarimenti da cui si evince l'infondatezza di molte delle criticità ipotizzate in interrogazione con riferimento ai fatti ivi riportati.
  Non pare, infatti, emergere, all'interno dell'ufficio inquirente, alcun tipo di conflittualità che trasmodi la normale dialettica processuale che può caratterizzare ogni ufficio giudiziario: il clima di fattiva interazione fra tutti i suoi distingue il lavoro portato avanti dal procuratore capo, frutto del positivo contributo di tutti i magistrati, anche in occasione della predisposizione del progetto organizzativo dell'ufficio, che, oltre ad essere approvato dal consiglio giudiziario presso la Corte di appello di Catanzaro, non ricevuto avuto alcun rilievo da parte dei magistrati stessi.
  Quanto alla fotografia che ritrarrebbe il pubblico ministero Cozzolino a cena con l'indagato Carmine Potestio, ex capo di gabinetto del sindaco di Cosenza, la questione è già all'attenzione del Consiglio superiore della magistratura.
  Quanto al riferimento secondo cui «negli articoli si afferma che nell'inchiesta per corruzione ed abuso d'ufficio riguardante Carmine Potestio, nonché l'ingegnere Pecoraro — dirigente comunale — e Varchitetto Cucunato, nonostante l'ingegnere Potestio venisse indicato dalla dottoressa Manzini quale il deus ex machina dell'organizzazione criminale dedita alla truffa attraverso la concessione agli amici degli amici dei famigerati appalti spezzatini è stato tenuto fuori da ogni inchiesta dal pubblico ministero Cozzolino, il quale avrebbe esercitato pressioni ricattatorie nei confronti degli altri magistrati», il procuratore della Repubblica di Cosenza ha evidenziato che il procedimento a carico di dirigenti e funzionari del comune di Cosenza per delitti di corruzione, falso ed abuso d'ufficio, in data 31 luglio 2018, previa separazione di alcune posizioni, era stato definito con richiesta di rinvio a giudizio degli indagati e che il dottor Cozzolino non ne era mai stato titolare, né unico, né in co-assegnazione.
  Peraltro, la posizione di Potestio Carmine, inizialmente indagato nel medesimo procedimento per il reato di cui all'articolo 318 del codice penale, era stata stralciata, con conseguente iscrizione a suo carico di un nuovo procedimento, ancora in fase investigativa.
  In ogni caso, il dottor Cozzolino non risulta aver mai svolto indagini in procedimenti riguardanti il Potestio poiché, non appena ne era divenuto assegnatario, lo aveva trasmesso al procuratore aggiunto. Infatti, secondo quanto specificato dal procuratore, il suddetto pubblico ministero divenuto titolare di un procedimento contro ignoti (mod. 44), poi iscritto a persone note, tra i quali il Potestio, ha provveduto alla trasmissione degli atti al procuratore aggiunto per eventuale connessione con altro procedimento.
  Sempre secondo le informazioni acquisite, neppure risponde al vero l'affermazione secondo cui «il pubblico ministero Cozzolino è stato allontanato da tutte le inchieste che riguardano la pubblica amministrazione»: la procura della Repubblica di Cosenza, infatti, è articolata in una serie di gruppi di lavoro specializzati, fra cui quello riguardante i reati contro la pubblica amministrazione, il dottor Cozzolino è tuttora uno dei quattro magistrati che compongono il gruppo.
  Quanto, poi, alla vicenda relativa alla nomina del dottor Martino Emilio Dante quale responsabile finanziario del comune di San Giovanni in Fiore, la medesima è stata oggetto di indagine nel procedimento penale iscritto dal procuratore aggiunto il 20 giugno 2017 a carico di quattro persone per i reati previsti dagli articoli 323- 476- 479 del codice penale e successivamente definito, dapprima, con avviso di conclusione delle indagini preliminari e poi, all'esito di un'attività investigativa difensiva, con richiesta di archiviazione anche per l'ipotesi di cui agli articoli 476-479 del codice penale, ritualmente accolta dal Gip territorialmente competente.
  Anche la vicenda relativa all'appalto per il servizio navetta dell'Ao di Cosenza, assegnato all'Ati di Lamezia Terme, è stata oggetto di indagine nell'ambito di un procedimento penale, iscritto dal procuratore aggiunto a carico di quattro persone e assegnato al dottor Cozzolino.
  All'esito di una serie di approfondimenti investigativi, in data 17 luglio 2018, il pubblico ministero assegnatario, previa separazione del procedimento in relazione ai reati di cui agli articoli 323-353 del codice penale, ha depositato al giudice per l'udienza preliminare la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di due persone
  Con decreto del 19 luglio 2018, poi, il giudice per l'udienza preliminare ha fissato l'udienza preliminare per il giorno 16 ottobre 2018.
  In questo caso, nonostante la complessità delle indagini, il pubblico ministero assegnatario del procedimento in meno di un anno dalla ricezione della notizia di reato ha concluso la fase delle indagini preliminari, esercitando l'azione penale ed ottenendo la fissazione dell'udienza preliminare: si è, dunque, nel pieno rispetto della fisiologia ordinaria del procedimento penale, come scandita dall'articolo 111 della Costituzione.
  Da ultimo, quanto alle non meglio precisate criticità riguardanti la gara di appalto per la raccolta dei rifiuti nel comune di San Giovanni in Fiore, in ordine alle quali sarebbero state avanzate alla procura segnalazioni rimaste prive di riscontro, risultano essere stati iscritti due procedimenti: uno iscritto nei confronti di soggetti ignoti (mod. 44), definito con richiesta di archiviazione in data 12 settembre 2018; e un altro conclusosi con avviso di conclusione delle indagini per due indagati e richiesta di archiviazione per un altro.
  Le vicende segnalate hanno, quindi, avuto il loro fisiologico sbocco processuale, anche in tempi assolutamente celeri.
  Tuttavia, il Ministero della giustizia ha attivato i suoi poteri ispettivi e intende rassicurare sulla sua opera di costante monitoraggio e attenzione alle situazioni di criticità che emergono negli uffici giudiziari sul territorio ed in quello di specie, proprio, come sollecitato dagli interroganti, a tutela dell'immagine stessa della magistratura.
Il Ministro della giustizia: Alfonso Bonafede.