• Testo della risposta

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.4/04391 (4-04391)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 14 ottobre 2020
nell'allegato B della seduta n. 408
4-04391
presentata da
BILOTTI Anna

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  L'articolo 55 della legge 28 dicembre 2015, n. 221 prevede l'istituzione presso il Ministero dell'ambiente del fondo per la progettazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico diretto a favorire l'efficace avanzamento delle attività progettuali delle opere di mitigazione del rischio idrogeologico e a rendere le stesse immediatamente cantierabili.
  Al fondo è stata attribuita una dotazione finanziaria di importo pari a 100 milioni di euro con la delibera Cipe n. 32 del 2015.
  In attuazione della predetta disposizione, in data 14 luglio 2016, è stato emanato il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri con il quale sono state disciplinate le modalità di funzionamento del medesimo fondo.
  Tali modalità prevedono che:

   gli interventi da finanziare siano selezionati tra quelli inseriti nel database ReNDiS (Repertorio nazionale degli interventi per la difesa del suolo) a cura delle regioni e province autonome;

   per ogni intervento sia caricata nel sistema la documentazione specificata nel medesimo decreto;

   in fase istruttoria, agli interventi siano applicati i criteri di cui al decreto del Consiglio dei ministri del 28 maggio 2015 concernente la «Individuazione dei criteri e delle modalità per stabilire le priorità di attribuzione delle risorse agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico», oltreché quelli individuati nel predetto decreto.

  In particolare, deve essere acquisito il parere favorevole dell'autorità di bacino distrettuale competente per territorio.
  Le risorse attribuite agli interventi ammessi a finanziamento sono erogate secondo quote la cui entità è regolata dall'articolo 6 del citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 luglio 2016, e precisamente:

   la prima quota, pari al 26 per cento è trasferita all'atto dell'assegnazione del finanziamento;

   la seconda quota, pari al 47 per cento, è trasferita dopo il completo inserimento dei dati dei singoli interventi nel sistema di monitoraggio unitario, BDU (Banca Dati Unitaria) e una volta ottenuta la certificazione della spesa sostenuta nel medesimo sistema di monitoraggio, pari al 75 per cento del valore della prima quota;

   l'ultima quota, pari al saldo della spesa sostenuta e, comunque, non superiore al 27 per cento del valore complessivo del finanziamento, è trasferita previa certificazione della spesa sostenuta nel sistema di monitoraggio unitario sopra richiamato, pari al 75 per cento del valore della seconda quota.

  Le risorse sono trasferite alla contabilità speciale intestata al presidente della regione in qualità di commissario di Governo contro il dissesto idrogeologico, con lo scopo di favorire l'accelerazione dell'attuazione delle progettazioni.
  Al monitoraggio degli interventi finanziati si provvede secondo le procedure indicate nel citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 luglio 2016 che prevedono, in particolare, l'utilizzo del sistema di monitoraggio unitario, Bdu (Banca dati unitaria), istituito presso il Ministero dell'economia e delle finanze, attraverso il sistema mittente Sgp (Sistema gestione progetti) dell'agenzia per la coesione territoriale. I commissari di Governo, inoltre, in attuazione del decreto di finanziamento, sono tenuti a presentare semestralmente al Ministero dell'ambiente una relazione in merito alle attività condotte in attuazione del provvedimento di finanziamento.
  Ad oggi, a livello nazionale, è stata approvata l'assegnazione, con relativo atto d'impegno contabile, del 94,9 per cento della dotazione iniziale del Fondo ed è in avanzato corso di svolgimento la fase istruttoria per l'assegnazione della quota residua. Per tutti gli interventi ammessi a finanziamento è stata erogata la prima quota del 26 per cento così come previsto dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 luglio 2016.
  Alla regione Campania, in base alla chiave di riparto allo scopo prevista, è stata assegnata la dotazione dell'importo di euro 12.557.360,00. Sulla base delle richieste di finanziamento inserite nel sistema ReNDiS e tenuto conto dell'esito dell'istruttoria svolta dal Ministero dell'ambiente, sono stati finanziati, al momento, n. 54 progetti della regione per un importo complessivo di euro 12.529.047,67.
  La prima quota del 26 per cento, relativa agli interventi finanziati, pari ad euro 3.257.552,39, è stata trasferita alla stessa regione nel mese di agosto 2018.
  Si rappresenta, inoltre, che la regione Campania, non avendo ancora provveduto a perfezionare l'accreditamento presso i citati sistemi deputati all'inserimento dei dati di monitoraggio, non può certificare la spesa sostenuta ai fini dell'erogazione della seconda quota; in ogni caso, non risulta presentata alcuna richiesta di erogazione della seconda quota. Si evidenzia, altresì, che la stessa regione ha trasmesso la relazione semestrale sulle attività svolte in data 10 settembre 2019.
  Tra gli interventi finanziati nella regione Campania, figura il progetto integrato per la messa in sicurezza idrogeologica del territorio di Amalfi – località inserita tra i siti patrimonio dell'UNESCO, il cui costo complessivo ammonta ad euro 14.960.000,00 – per il quale è stato chiesto il finanziamento della progettazione di un primo lotto del costo di 8.542.931,00.
  Tenuto conto del livello di progettazione già redatto ed approvato dal comune di Amalfi (progetto preliminare), a tale lotto sono state assegnate risorse del Fondo destinate alla redazione dei livelli successivi di progettazione, pari ad euro 593.698,73, delle quali è stata erogata la prima quota del 26 per cento per un ammontare di euro 154.361,67.
  Per quanto riguarda, infine, alcune criticità sistemiche segnalate, si ritiene utile precisare che:

   controlli e monitoraggi sugli interventi finanziati con le risorse del Fondo sono effettuati secondo quanto previsto dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri il 14 luglio 2016 e sono possibili una volta che i commissari di Governo abbiano inserito i dati nei sistemi previsti per il monitoraggio;

   l'Unità tecnica di monitoraggio, di cui alla delibera Cipe n. 64 del 2019, ha tenuto una serie di incontri con tutte le regioni e le province autonome, allo scopo di far emergere le criticità presenti e formulare ipotesi risolutive.

  Alla luce di quanto esposto il Ministero si rende comunque disponibile ad agevolare, per quanto di competenza, l'avanzamento delle procedure di erogazione delle risorse.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Sergio Costa.