• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/00962 (2-00962) «Bellucci, Lollobrigida, Ferro, Deidda, Rotelli, Trancassini, Foti, Butti, Rampelli, Mollicone».



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00962presentato daBELLUCCI Maria Teresatesto diMercoledì 14 ottobre 2020, seduta n. 408

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, il Ministro della giustizia, il Ministro per le pari opportunità e la famiglia, il Ministro dell'istruzione, per sapere – premesso che:

   le drammatiche notizie di cronaca, sempre più frequenti, pongono davanti alla necessità di interrogarsi sui pericoli del web, che spesso, anche per i nativi digitali, rimane un percorso denso di ostacoli e potenziali minacce;

   secondo l'indagine «Minori e percezione dei rischi» realizzata da Ipsos per Save the Children, il «luogo» più a rischio per circa 7 ragazzi su 10 è Internet e secondo l'Osservatorio nazionale adolescenza, i più piccoli vedono la prima immagine pornografica già a 7 anni e un adolescente su cinque subisce molestie in rete;

   la maxi operazione «Scacco matto» ha portato alla luce una rete di pedofili ramificata in tutta Italia e in numerose città straniere, in cui si utilizzavano sistemi anonimi come Tor e Vpn e servizi di messaggistica crittografata per scambiarsi foto e video di natura pedopornografica, catalogati in base a criteri di età, sesso ed etnia, con contenuti raccapriccianti di abusi su minori, anche neonati, alcuni dei quali vittime di pratiche di sadismo;

   solo pochi mesi fa è stata scoperta una rete di adolescenti, tra i 13 e i 17 anni, che partecipavano ad un gruppo social, definito dagli inquirenti «dell'orrore», nel quale si scambiavano immagini «di orribili violenze e con contenuti di alta crudeltà»: ragazzini che guardano altri ragazzini e bambini abusati;

   dall'analisi del telefonino di un ragazzo coinvolto «è emerso un numero esorbitante di filmati e immagini pedopornografiche, anche sotto forma di stickers, scambiate e cedute dal giovane, rivelatosi l'organizzatore e promotore dell'attività criminosa insieme ad altri minori, attraverso Whatsapp, Telegram e altre applicazioni di messaggistica istantanea e social network. Sul telefono del ragazzo erano inoltre presenti numerosi file “gore”, la nuova frontiera della divulgazione illegale, video e immagini provenienti dal dark web raffiguranti suicidi, mutilazioni, squartamenti e decapitazioni di persone, in qualche caso di animali»;

   altre indagini sono, invece, passate del tutto inosservate, come quella che ha portato a 50 arresti a Torino per detenzione di materiale pedo-pornografico e di «contenuti raccapriccianti di abusi su minori, ritraenti vere e proprie pratiche di sadismo dove le vittime erano anche neonati»;

   nei giorni scorsi un bambino di soli undici anni si è tolto la vita a Napoli buttandosi dal balcone, probabilmente a causa di un gioco, una «challenge» come la definiscono gli adolescenti, in cui devono superare prove di crescente pericolosità sino ad arrivare al gesto estremo del suicidio o di uccidere una persona cara;

   negli ultimi anni fenomeni come la Blue Whale challenge, una serie di sfide che impongono alle giovani vittime atti di autolesionismo, sono stati ipotizzati come causa di morte di alcuni adolescenti;

   essere sempre on line, per le giovani generazioni, rischia di assottigliare la linea di demarcazione tra vita reale e virtuale, dove i limiti sono inesistenti e anche i giovanissimi sono esposti alla visione di immagini e video a carattere violento senza alcun filtro;

   la pedopornografia on line continua a prosperare indisturbata, con profitti in costante crescita: quasi 7 milioni e 100 mila le foto segnalate nel 2019, il doppio rispetto al 2018 quando il contatore si fermò a 3 milioni e 50 mila circa. Quasi stabili i video (992.300 contro 1.123.793 del 2018), in aumento le chat (323 contro 234) e solo nel 2019 sono state individuate 325 cartelle complesse;

   i dati, che attestano di un fenomeno in espansione, sono stati presentati da Don Fortunato Di Noto, fondatore dell'Associazione Meter Onlus: «Analizzandoli più in dettaglio, i numeri dicono che il nostro Centro ascolto per l'accoglienza delle vittime di abuso e in genere delle situazioni di fragilità, ha trattato 1.721 casi, abbiamo ricevuto 29.996 richieste telefoniche e 17.375 segnalazioni form da utenti (dal 2007 al 2019); dal 2008 in poi i social network hanno aumentato lo spazio a disposizione dei pedofili e contiamo 8.397 segnalazioni in 17 anni per comunità e social. Per non parlare del Deep web», una giungla nella quale si opera e agisce nella massima libertà al punto che anche per le forze dell'ordine non è facile intervenire e operare e spesso si opera tardivamente rispetto alle tecnologie usate dai cyber-pedofili;

   il capo della polizia postale, Nunzia Ciardi, ha denunciato un incremento dei reati relativi a pedopornografia e ricatti sessuali a danno di minori proprio durante il periodo di emergenza sanitaria: 181 casi tra tentativi di adescamento attraverso la rete e scambio di video e foto di minori, a fronte di 83 denunce relative all'anno precedente;

   negli ultimi mesi, infatti, si sono ampliati i fattori e le condizioni di rischio che espongono alla pedopornografia on line, tra i quali, in particolare: l'aumento delle vulnerabilità a cui sono esposti i più piccoli; la diminuzione della supervisione genitoriale con l'aumento delle responsabilità che hanno dovuto fronteggiate; la mancanza di reti extra familiari a cui rivolgersi, prima fra tutte la scuola; l'aumento della fruizione di contenuti sessuali autoprodotti e scambiati, di cui si può facilmente perdere il controllo –:

   quali siano i dati aggiornati dei reati a danno dei minori correlati a internet e quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare per una loro più efficace repressione;

   di quali dati disponga il Governo in merito ad attività di informazione e formazione circa i rischi correlati al web e ai social network nelle scuole di ogni ordine e grado e quali iniziative intenda adottare in tal senso, al fine di educare e sensibilizzare al tema i ragazzi in età scolare, con il coinvolgimento delle famiglie, a tutela della loro salute mentale e incolumità fisica;

   se il Governo non ritenga di adottare iniziative per rivedere la normativa, anche in materia di tutela della privacy, che disciplina la possibilità da parte degli amministratori dei siti e delle piattaforme di file sharing di rimuovere il materiale caricato dagli utenti e fornire alle autorità competenti gli indirizzi IP di chi ha caricato e/o scaricato il materiale in questione;

   come sia possibile che dei minorenni siano in grado di accedere ad un «deep web», impossibile da raggiungere senza essere a conoscenza di processi dettagliati e chiavi di accesso ben precise.
(2-00962) «Bellucci, Lollobrigida, Ferro, Deidda, Rotelli, Trancassini, Foti, Butti, Rampelli, Mollicone».