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Atto a cui si riferisce:
C.4/04372 (4-04372)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 12 ottobre 2020
nell'allegato B della seduta n. 406
4-04372
presentata da
RAMPELLI Fabio

  Risposta. — Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo in esame, sentita la direzione generale competente del Ministero dello sviluppo economico, si rappresenta quanto segue.
  L'interrogante fa riferimento alle difficoltà del settore della distribuzione dei carburanti, sottolineando il problema dell'illegalità e la necessità di ammodernamento della rete.
  Al riguardo si fa presente che già nel corso del 2019 è stato attivato, presso il Ministero dello sviluppo economico, il tavolo tecnico di confronto con le organizzazioni dei gestori di distribuzione dei carburanti. Il tavolo ha affrontato diverse tematiche: dall'esigenza di una nuova fase contrattuale con compagnie petrolifere e retisti, alle problematiche dei prezzi e dei margini, all'esigenza di un'opera di riforma, semplificazione ed adeguamento della legislazione di settore, oltreché di rafforzamento della lotta ai comportamenti a diverso titolo illegali.
  Dai lavori del tavolo è emersa la necessità di una estensione delle norme contro le frodi anche al mondo dei depositi privati di aziende e autotrasportatori ed un incremento dell'uso delle nuove tecnologie nel controllo e tracciamento del carburante in tutte le fasi della filiera di commercializzazione.
  Le misure di contrasto all'illegalità hanno poi trovato attuazione nel decreto-legge 26 ottobre 2019, n. 124, convertito con modificazioni dalla legge 19 dicembre 2019, n. 157, recante «Disposizioni urgenti in materia fiscale e per esigenze indifferibili, tra cui si segnalano le disposizioni per il contrasto alle frodi in materia di accisa (articolo 5), per la prevenzione delle frodi nel settore dei carburanti (articolo 6), per il contrasto alle frodi nel settori degli idrocarburi (articolo 7) e quelle in materia di accisa sul gasolio commerciale (articolo 8)».
  Per quello che attiene, invece, al tema più ampio della ristrutturazione della rete di distribuzione dei carburanti, si osserva che nel corso del 2019 si è tenuto a livello parlamentare un approfondito dibattito, attraverso audizioni presso la X Commissione della Camera dei Deputati che hanno interessato l'intero comparto (ivi compresi Assopetroli, Federazioni dei gestori, Unione Petrolifera e le regioni).
  Come è noto, l'attività svolta si è conclusa con la votazione favorevole della risoluzione 7-00258 dell'onorevole De Toma, avente ad oggetto iniziative urgenti in favore del settore della distribuzione dei carburanti (approvata in data 4 dicembre 2019). La citata risoluzione, in particolare, ha impegnato il Governo ad assumere iniziative volte, tra l'altro, «alla razionalizzazione e all'ammodernamento della rete distributiva, con una revisione del piano e degli indirizzi di ristrutturazione della stessa su sedimi stradali ed autostradali, prevedendo la chiusura dei punti vendita obsoleti ed inefficienti, accompagnata dall'erogazione di indennizzi per la bonifica ambientale e per l'effettivo e definitivo loro smantellamento e favorendo, ove possibile, la riconversione tecnologica, attraverso strumenti agevolativi, nonché l'ammodernamento della rete distributiva attraverso l'implementazione dei servizi alla mobilità elettrica anche nel rispetto degli obblighi e ai sensi della disciplina di attuazione della direttiva 2014/94/UE sulla realizzazione di infrastruttura per i combustibili alternativi o comunque a ridotto impatto ambientale (...)»
  Ebbene, le iniziative promosse dalla risoluzione 7-00258 sembrerebbero in parte coincidere con le proposte dell'interrogante (che pone l'accento sulla necessità di un ammodernamento della rete di distribuzione carburanti fatta con incentivi verso i carburanti alternativi e di ricarica elettrica, in luogo di norme che prevedano obblighi di chiusure di impianti) e sono all'attenzione del Governo.
  Per quello che attiene, invece, ai passaggi della risoluzione afferenti alla «chiusura dei punti vendita obsoleti ed inefficienti», è evidente che la sua attuazione dovrà rispettare il principio della libertà di stabilimento che, come sottolineato dall'onorevole interrogante, è sancito dal Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), specificamente ai suoi articoli da 49 a 55. Dovrà altresì attenersi a quanto disposto dall'articolo 83-bis, comma 17 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, anch'esso richiamato dall'onorevole interrogante, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133 e successivamente modificato dal decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito con modificazioni dalla legge 24 marzo 2012, n. 27.
  Inoltre, iniziative di ristrutturazione della rete dovranno tener conto degli obiettivi previsti nel piano integrato per l'energia e il clima italiano (PNIEC) che, nella stesura definitiva inviata alla commissione europea in attuazione del Regolamento (UE) 2018/1999, contiene indicazioni di sviluppo del settore dei trasporti verso la elettrificazione della mobilità. Occorrerà, quindi, garantire la transizione verso la decarbonizzazione dell'economia con un adeguato sviluppo delle infrastrutture per i carburanti alternativi e per la ricarica elettrica, che potranno vedere ancora protagonisti gli attuali segmenti della distribuzione dei carburanti tradizionali, se opportunamente adeguati.
  Il Ministero dello sviluppo economico interviene, infine, anche attraverso lo strumento della «mediazione delle vertenze collettive» introdotto dal decreto legislativo 11 febbraio 1998, n. 32, in materia di razionalizzazione del sistema di distribuzione dei carburanti. Ciò anche al fine di «assicurare al gestore condizioni eque e non discriminatorie per competere nel mercato di riferimento», come disposto dall'articolo 28, comma 14, decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111.
Il Ministro dello sviluppo economico: Stefano Patuanelli.