• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
C.9/02700/084    premesso che:     il decreto in esame reca misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell'economia, e anche interventi specifici per favorire il recupero e la ripresa di...



Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02700/084presentato daCABRAS Pinotesto diLunedì 12 ottobre 2020, seduta n. 406

   La Camera,
   premesso che:
    il decreto in esame reca misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell'economia, e anche interventi specifici per favorire il recupero e la ripresa di specifici settori, come quello agricolo;
    l'attuale fase di emergenza sanitaria ha reso ancor più urgente intervenire sulle situazioni critiche, in particolare quando queste interessano l'intero sistema produttivo di una vasta area; in Sardegna è in corso da tempo una grave crisi del settore agro-pastorale; circa 5 mila aziende sono giunte nella fase terminale, la più drammatica, di una lunga vertenza fra istituti di credito e agricoltori, che ha generato, proprio in questi giorni, procedure esecutive che stanno distruggendo il patrimonio produttivo di intere generazioni;
    la causa di questa grave crisi è legata all'errata applicazione di alcune leggi regionali di finanziamento del settore che hanno portato gli istituti di credito coinvolti nella concessione dei mutui a partecipazione regionale a incassare ingenti somme non dovute, a danno sia delle casse regionali che delle aziende stesse; esemplare il caso della legge regionale 44 del 1988 che consentiva l'abbattimento dei tassi di interesse per i mutui fino a 15 anni in favore degli imprenditori agricoli che si trovavano in difficoltà economiche per circostanze avverse; tale legge, notificata dalle regione Sardegna all'Unione Europea con 4 anni di ritardo, è stata dichiarata incompatibile con la normativa comunitaria sulla concorrenza nel 1997. Senza comunicare nulla della decisione europea ai beneficiari dei mutui, la regione Sardegna non ha più erogato il contributo in conto interessi a suo tempo concesso, determinando un enorme incremento dei debiti degli agricoltori nei confronti delle banche, gravati da tassi di interesse inizialmente pari a circa 2-5 per cento e, dopo la revoca degli aiuti, del 13 o anche del 18 per cento; molti imprenditori, a questo proposito, hanno presentato alle procure di Tempio Pausania e di Cagliari querele finalizzate a verificare la liceità dell'operato degli istituti di credito coinvolti, ipotizzando i reati di usura, di evasione fiscale, truffa e appropriazione indebita;
    la situazione è gravemente degenerata: l'ingiusto sovraindebitamento delle imprese ha raggiunto livelli insostenibili e l'inevitabile insolvenza dei mutuatari ha determinato procedure esecutive a danno delle aziende;
    mentre nella prima fase il ruolo di custode del bene all'asta è stato affidato allo stesso imprenditore, a tutela dell'integrità del bene e per garantire la continuità dell'impresa, il tribunale nell'ultimo anno, e perfino in questo drammatico periodo di emergenza, sta procedendo alla nomina di custodi tramite l'istituto di vendite giudiziarie; in tal modo, si rende di fatto impossibile la prosecuzione dell'attività, con grave pregiudizio del bestiame allevato, delle coltivazioni, dell'integrità dell'intero patrimonio dell'impresa, con la perdita del lavoro degli occupati e dei mezzi di sostentamento di tutti i soggetti coinvolti, paradossalmente proprio in una fase in cui tutto il sistema produttivo e i lavoratori, giustamente e con dispositivi di urgenza, ricevono sussidi e provvidenze;
    le iniziative sin qui adottate per risolvere la grave situazione non hanno avuto alcun esito: la commissione istituita dalla legge n. 244 del 2007, che avrebbe dovuto formulare proposte di ristrutturazione dei debiti degli imprenditori agricoli della regione Sardegna verso gli istituti finanziari, non hai mai portato a termine questo compito; nel frattempo i debitori in difficoltà sono stati obbligati, con decreti ingiuntivi e azioni esecutive, a restituire i finanziamenti, con enorme carico di interessi, a banche che avanzavano indebite pretese; l'assessorato all'agricoltura della regione Sardegna, infatti, nonostante la revoca del contratto di mutuo da parte dell'istituto di credito, aveva concesso e liquidato a quest'ultimo il concorso regionale di interessi per tutte le 30 semestralità di ammortamento, fino a determinare una situazione paradossale: il concorso regionale sugli interessi, puntualmente liquidato dall'ente pubblico alla banca entro i primi tre anni dalla concessione del mutuo, risulta superiore all'originario finanziamento ottenuto dagli imprenditori, cosa che si spiega con interessi molto elevati in quella fase e contributi in conto interessi proporzionati;
    l'istituto di credito ha rivendicato e rivendica tutt'oggi, in danno al contraente, per il residuo debito capitale risultante dalla data di revoca del contratto di mutuo, il tasso d'interesse complessivo, non previsto dal contratto di mutuo;
   considerato che:
    la Commissione UE, con comunicazione del 6 giugno 2013, ha riconosciuto la legittimità del regime di aiuti di cui alla legge regionale n. 44 del 1988, perché entro la soglia del «de minimis»;
    le banche hanno ricevuto in anticipo, in conto interessi, a tassi elevatissimi, somme molto superiori a quanto hanno erogato in conto capitale ai mutuatari; ciononostante hanno disposto azioni esecutive e collocato sul mercato gli NPL con le aziende confiscate e gli ulteriori beni a garanzia;
    le banche e i soggetti cessionari, che hanno ricevuto tali crediti come Non Performing Loans, li valutano crediti deteriorati di cui liberarsi subito, facendo cassa, non considerando né il valore reale delle imprese né le ricadute sociali, cosa tanto più grave perché si tratta di un patrimonio identitario che rappresenta la storia, la tradizione e la civiltà dell'isola;
    la complessità del lavoro di analisi della questione, rende necessario porre in capo ad un unico soggetto la valutazione e la soluzione del problema, i riflessi socio-economici sul territorio e sull'intero comparto aziendale nonché le implicazioni occupazionali, particolarmente rilevanti nell'attuale fase emergenziale;
   sarebbe opportuno sospendere, con estrema urgenza, anche in considerazione del permanere della fase di emergenza, i giudizi pendenti e l'avvio di nuovi giudizi, le procedure di riscossione e recupero, nonché le esecuzioni forzose su immobili ipotecati, beni e diritti immobiliari delle aziende agricole in contenzioso con gli istituti di credito in ragione delle agevolazioni regionali dichiarate illegittime ai sensi della decisione 971612/CE della Commissione del 16 aprile 1997;

impegna il Governo:

   a valutare l'opportunità di istituire, un Commissario ad acta, in carica fino al 31 luglio 2021 con il compito di procedere all'istruttoria e al superamento delle situazioni debitorie gravanti sulle aziende sarde nonché alla valutazione dei danni subiti dall'intero comparto in Sardegna;
   a valutare l'opportunità di regolare, anche con opportune e urgenti disposizioni normative, considerati gli esiti e il rendiconto dell'attività di tale Commissario, le modalità e i criteri per il superamento della situazione debitoria degli imprenditori sardi al fine di garantire la continuità delle aziende, la tutela dei lavoratori occupati e del patrimonio produttivo della Sardegna.
9/2700/84. Cabras, Marino, Perantoni.