• Testo RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
C.6/00137    premesso che:     la crisi da pandemia può essere catalogata come di tipo simmetrico (ha colpito indistintamente tutti i paesi). Una crisi di liquidità e di tipo...



Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00137presentato daBRUNETTA Renatotesto diMartedì 13 ottobre 2020, seduta n. 407

   La Camera,
   premesso che:
    la crisi da pandemia può essere catalogata come di tipo simmetrico (ha colpito indistintamente tutti i paesi). Una crisi di liquidità e di tipo supply-side, che ha colpito il lato dell'offerta, rappresentato dalla produzione e dalle imprese. Nel dopo Coronavirus, durante la fase strategica dell'utilizzo dei fondi europei, fase che durerà almeno 3-5 anni, a competere in Europa saranno i sistemi-Paese e le loro politiche economiche;
    l'Europa, superando gli iniziali ritardi di fronte all'emergenza pandemica, sta rispondendo con una molteplicità di strumenti alla grave crisi economica innestata dalla diffusione del Covid-19, con l'istituzione dei quattro pilastri finanziari di finanziamento;
    la sospensione delle regole sugli aiuti di Stato (Temporary Framework), così come la sospensione del Fiscal Compact, del Six Pack e del Two Pack, hanno consentito, ad oggi, ai governi dell'Unione una vera e propria moratoria di regole che finirà però presto; molto probabilmente con l'approvazione dei Recovery Plan, nella prima metà del 2021, e con il ridimensionamento del Quantitative easing;
    finirà molto probabilmente anche con la dissolvenza progressiva del « Temporary Framework», e con la reintroduzione, per fasi, delle regole di finanza pubblica conseguenti a Maastricht;
    il modo giusto di procedere, secondo le indicazioni della Commissione europea, richiede una individuazione delle priorità, di fare delle scelte, un impianto di tipo metodologico teorico chiaro; il tutto da comunicare a cittadini, imprese, mercati. Occorre far ripartire il sistema nazionale di produzione, attraverso una significativa riduzione della pressione fiscale. A « tout azimut», con al centro l'impresa, seguendo un impianto teorico che vede nella ripartenza dell'offerta (supply side) la chiave per far ripartire l'economia nazionale;
    nel corso del Consiglio europeo dello scorso luglio è stata approvata la proposta presentata dalla Commissione europea relativa al Recovery Fund – ridenominato Next Generation Eu Fund: il piano di ricostruzione europea, dal valore complessivo di 750 miliardi di euro, assegnerebbe 209 miliardi all'Italia;
    tuttavia, vanno segnalate le incertezze circa l'esito dei negoziati, per i numerosi passaggi procedurali che allungano i tempi di approvazione definitiva: i fondi del Next Generation Fund sarebbero disponibili solo a partire dal 2021, con uno scadenzario lungo che deve prima passare per le negoziazioni tra i vari paesi europei, cui dovrà fare seguito la ratifica da parte dei parlamenti nazionali, niente affatto scontata, e ancora l'analisi dei programmi presentati dai governi e, infine, l'erogazione vera e propria che andrà avanti, secondo il piano indicato dalla Commissione, fino al 2026. Nel 2021, quindi, gli esborsi saranno pari soltanto al 5,9 per cento dell'intero pacchetto; per avere a disposizione le risorse del Next Generation Fund, dunque, bisognerà quindi aspettare anni, e potrebbe essere troppo tardi per l'Italia. Tenuto conto della necessità di collegare il Next Generation EU al bilancio pluriennale 2021-2027 e del fatto che per trovare un accordo è necessaria l'approvazione all'unanimità, le incertezze evidentemente aumentano;

impegna il Governo

   a valutare l'opportunità di avvalersi – anche in considerazione del protrarsi dell'emergenza pandemica e delle incertezze circa i tempi e i passaggi procedurali dell'accesso alle risorse del Next Generation Fund – dell'intero pacchetto di strumenti finanziari europei messi in campo, con particolare riguardo all'utilizzo tempestivo di quelle risorse che sono immediatamente disponibili, non ancora richieste e né deliberate dal Governo, tra cui rileva la nuova linea di credito del MES per le spese sanitarie dirette e indirette, a tassi vantaggiosi e senza condizionalità macroeconomiche, gli strumenti di garanzia della BEI, le cui risorse rivestono un ruolo complementare e decisivo per iniettare liquidità e prestiti in favore di investimenti produttivi delle nostre PMI, e lo strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione in un'emergenza (temporary Support to mitigate Unemployment Risks in Emergency – SURE);
   nell'ambito dell'elaborazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ad avvalersi della partecipazione del Parlamento attraverso la trasmissione di una relazione periodica, da parte del Governo alle Camere sullo stato di attuazione del PNRR, attribuendo alle Commissioni permanenti – ovvero ad una Commissione bicamerale appositamente istituita – l'esame di tali relazioni periodiche, al fine di consentire alle stesse di esprimere le loro valutazioni per le parti di rispettiva competenza, coinvolgendo altresì l'Ufficio Parlamentare di Bilancio, nonché di disporre una specifica attività di indirizzo al Governo nell'ambito dell'accesso e dell'utilizzo delle risorse europee, in particolare quelle che sono immediatamente disponibili, non ancora richieste e né deliberate dal Governo (tra cui rilevano la nuova linea di credito del MES, il fondo SURE e i fondi BEI, nonché per l'implementazione e il monitoraggio del programma di riforme e investimenti necessari, in coerenza con le priorità e le strategie dell'UE;
    ad orientare le risorse del PNRR all'implementazione di misure nuove che rilancino e rigenerino l'economia del Paese, e alla realizzazione di un programma di riforme e investimenti volti a creare un ambiente più favorevole alle imprese, migliorando la qualità e l'efficienza dei servizi pubblici, accrescendo gli investimenti in infrastrutture, riducendo i tempi della giustizia civile, diminuendo gli oneri amministrativi e burocratici che ostacolano gli investimenti privati, abbattendo il peso dell'evasione fiscale, della corruzione e delle altre attività criminali.
(6-00137) «Brunetta, Lupi».