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Atto a cui si riferisce:
C.5/04581 (5-04581)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 1 ottobre 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione IV (Difesa)
5-04581

  In merito al progetto franco-tedesco relativo alla realizzazione di un nuovo carro armato da combattimento, va preliminarmente osservato che esso non rientra nell'alveo delle iniziative PESCO; peraltro, qualora il progetto avesse fatto parte della Cooperazione, un suo eventuale allargamento alla partecipazione di altri Paesi sarebbe comunque rientrato nella discrezionalità degli Stati Membri promotori.
  Nella medesima ottica, va puntualizzato che l'adesione alla Cooperazione Strutturata Permanente non preclude la sottoscrizione di accordi di natura intergovernativa, ovvero industriale, tra gli Stati Membri al di fuori della sua cornice.
  Ciò doverosamente premesso, va detto che la Difesa ha sempre dedicato la massima attenzione al progetto in questione, sfruttando reiteratamente – come avvenuto in sede di colloqui bilaterali anche recenti – ogni plausibile occasione per promuovere un cambio di postura dell'attuale consorzio franco-tedesco in favore di una partecipazione italiana sin dalla fase iniziale.
  Va comunque precisato che, in ogni caso, sul tema del «Main Battle Ground Tank» la Difesa è impegnata ad individuare ulteriori possibili soluzioni, qualora il progetto del consorzio in questione non veda soddisfatte le aspettative nazionali. Al riguardo, sono in valutazione opzioni alternative in stretta sinergia con il comparto industriale; in particolare, si sta proseguendo nella ricerca di possibili partner strategici allo scopo di proporre, in maniera coerente, una progettualità volta allo sviluppo in cooperazione di un carro europeo.
  Ciò, nell'ottica di non «perdere terreno» rispetto all'iniziativa franco-tedesca qualora essa non venga aperta ad eventuali altri partner.
  Nello stesso tempo, al fine di poter continuare a disporre di assetti prontamente impiegabili, l'impegno nazionale è focalizzato su un'azione mirata a migliorare le prestazioni del Carro ARIETE garantendone il mantenimento allo stato dell'arte affinché possa essere aderente alle specifiche capacitive delineate nei requisiti sia Nazionali che NATO, così da poter fungere da «soluzione ponte» fino al ripianamento con una piattaforma di nuova generazione.
  Al riguardo, è già stato assegnato un contratto al CIO – il Consorzio Leonardo/Iveco che lo ha prodotto tra il 1995 ed il 2002 – per un ammontare di 35 milioni di euro per la realizzazione di 3 prototipi, funzionali al successivo ammodernamento di mezza vita (Middle Life Update – MLU), di ulteriori 125 carri.
  Per completezza d'informazione, rappresento, infine, che l'ipotesi di far rientrare l'MLU del carro ARIETE nell'ambito dei progetti PESCO, prospettata dall'interrogante, non è percorribile in virtù del fatto che il regolamento della Cooperazione prevede che, per essere eleggibile, un progetto debba avere almeno due partecipanti, mentre l'assetto in parola è in dotazione alle sole Forze Armate italiane.