• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/00944 (2-00944) «Zolezzi, Deiana, Ilaria Fontana, Alberto Manca, Daga, D'Ippolito, Di Lauro, Federico, Licatini, Maraia, Micillo, Terzoni, Varrica, Vianello, Vignaroli, D'Uva, Emiliozzi, Fantinati,...



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00944presentato daZOLEZZI Albertotesto diMartedì 29 settembre 2020, seduta n. 400

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere – premesso che:

   il bacino idrografico del Sarca-Garda-Mincio contiene il 40 per cento delle riserve idriche nazionali;

   lo studio Alplakes nel 2006 ha studiato i fattori di pressione antropica: il carico di nitrati del settore civile (17,8 per cento) e del settore agrozootecnico (80 per cento);

   nel basso lago sono stati individuati centinaia di scarichi maggiori;

   da anni si discute di rinnovamento del sistema di depurazione della parte sud del lago, oggi costituito in maggioranza dal depuratore di Peschiera, con scarico idrico nel fiume Mincio;

   lo studio preliminare «Analisi di siti alternativi per la ubicazione dell'impianto di depurazione a servizio della sponda bresciana del lago di Garda, ai fini della presentazione della VIA», commissionato da Acque Bresciane a febbraio 2018 e realizzato dall'università di Brescia a luglio dello stesso anno a cura del professor ingegnere Giorgio Bertanza ha portato Acque Bresciane, a settembre 2018, a presentare istanza all'Ato per la modifica della pianificazione: un nuovo impianto di depurazione per l'alto Garda a Muscoline (o Gavardo) da 100.000 A.E. (abitanti equivalenti) ed un nuovo schema per il basso lago con ampliamento fino a 140.000 A.E., del depuratore di Montichiari entrambi sul bacino del Chiese (indipendente dal bacino del Garda);

   in generale, lo studio dell'università di Brescia aveva l'obiettivo di valutare l'efficacia di 6 alternative progettuali, tenendo in considerazione anche i costi di progetto e gestione, utilizzando una metodologia di valutazione integrata elaborata dal team di universitari, ed applicata per la prima volta. La metodologia è, in breve, basata sull'attribuzione di punteggi, con un criterio soggettivo, che lascia spazio a scelte ampiamente discrezionali;

   come strumento di verifica dei risultati ottenuti con la metodologia elaborata, il gruppo di lavoro avrebbe dovuto utilizzare almeno un metodo alternativo, scegliendo tra quelli consolidati in letteratura e nella prassi di valutazione delle alternative progettuali: analisi costi/benefici, utilizzando le linee guida della Commissione europea, e altro. In particolare, la soluzione Peschiera è penalizzata a causa dei maggiori costi, anche se dà la migliore qualità ambientale. Non è stata applicata l'analisi Dap (disponibilità a pagare) che dovrebbe permettere di capire se i cittadini sono disponibili a sostenere i costi della alternativa più costosa, a fronte del più contenuto impatto ambientale (preservando il Chiese). Il solo utilizzo di Lim (parametro inquinanti depuratore) e non di indicatori sulla qualità delle acque in termini biologici potrebbe essere riduttivo e limitare la bontà dell'analisi degli impatti ambientali. I dati di costi di investimento per A.E., e di gestione ripresi da progetto preliminare e stimati, ma non si comprende come siano stati stimati (pagina 59);

   presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare è attivo un tavolo di confronto sulla depurazione delle acque del lago di Garda. Da questo tavolo, in data 2 settembre 2020, è emerso che la scelta di costruire depuratori a Gavardo e Montichiari per i reflui della sponda Gardesana bresciana è adeguata, perché il recettore (fiume Chiese) è compatibile. La valutazione del recettore è di competenza ministeriale;

   le associazioni ambientaliste, i comitati e i comuni di Gavardo e Montichiari hanno preparato un dossier sugli aspetti ambientali. Il corso del Chiese è asciutto in alcuni tratti nella stagione estiva, non è certo paragonabile al Mincio per capacità di diluizione, 80-160 metri cubi al secondo contro 30-80 del Chiese (il Mincio riceve da 35 anni i reflui dei comuni gardesani dopo la depurazione a Peschiera senza particolari criticità), mentre i fenomeni di piena nei periodi piovosi sconsigliano aggiunte di reflui depurati di altra provenienza;

   l'acqua del Chiese, da alcuni anni, viene sempre derivata al massimo in tutte le stagioni (esclusi ovviamente i momenti di grande piena per piogge eccezionali) e finisce nei fossi;

   questa inversione di tendenza nella gestione dell'acqua del fiume Chiese potrebbe essere correlata alla derivazione idroelettrica o alla diluizione degli abbondanti scarichi fognari;

   il Chiese resta anche il principale indiziato per gli oltre mille casi di polmonite verificatisi due anni fa lungo il suo corso. L'anomala Legionella sierotipo 2, la stessa individuata in molti malati, è stata trovata nelle acque del fiume e nelle falde limitrofe;

   «il Chiese soffre per i ripetuti sversamenti da industrie e allevamenti e per il cattivo funzionamento di piccoli depuratori in infrazione europea». Va inoltre rilevato che si trovano lungo l'asta del Chiese numerose discariche;

   oltre a ciò, si segnala che il fiume Chiese è inquinato anche dal Pfas che hanno oltrepassato la soglia massima di 0,65 ng/l a Montichiari nel corso dei prelievi del 2019;

   sono segnalati 40 episodi fra sversamenti, morie, abbandoni di rifiuti fra il 1° gennaio 2019 e il giugno 2020 sull'asta del Chiese;

   la dottoressa Viviane Iacone, dirigente dell'unità organizzativa prevenzione rischi naturali e risorse idriche regionale, nella Cabina di regia, il 27 febbraio 2020, (si veda il verbale della seduta) ha di fatto rilevato che Bedizzole, Calvisano, Gambara, Montirone e Pralboino sono aree che presentano discariche o situazioni particolari a livello ambientale;

   non sono noti al momento dati epidemiologici puntuali e in merito alle malformazioni congenite nei comuni di Gavardo e Montichiari –:

   se intenda pubblicare eventuali dati in merito allo stato chimico ed ecologico del fiume Chiese, recettore dei reflui della sponda Gardesana bresciana;

   se intenda chiarire la situazione della portata del fiume Chiese anche in relazione a possibili speculazioni a fini di captazione, per ottenere incentivi per la produzione di energia idroelettrica e di eccessivo utilizzo a fini di depurazione industriale delle acque fluviali, e quali iniziative intenda mettere in campo, per quanto di competenza, per tutelare il bacino del fiume Chiese già interessato da impressionanti pressioni ambientali e sanitarie, affinché sia anche rivalutata l'iniziativa di portare reflui civili da altri bacini;

   se intenda promuovere un nuovo studio delle fonti di pressione del lago di Garda per valutare le attuali pressioni antropiche sul lago e comprendere come migliorare in prospettiva lo stato ecologico e chimico del lago, la biodiversità e la fruizione sostenibile anche a fini turistici.
(2-00944) «Zolezzi, Deiana, Ilaria Fontana, Alberto Manca, Daga, D'Ippolito, Di Lauro, Federico, Licatini, Maraia, Micillo, Terzoni, Varrica, Vianello, Vignaroli, D'Uva, Emiliozzi, Fantinati, Faro, Flati, Frusone, Gagnarli, Gallo, Giarrizzo, Giuliano, Giuliodori, Grande, Grimaldi, Gubitosa, Invidia, Iorio, Iovino, Lombardo, Gabriele Lorenzoni, Lovecchio, Macina, Maglione, Manzo, Mariani, Martinciglio, Marzana, Melicchio, Migliorino, Misiti, Olgiati».