• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/01760    risulta da giustizia newsonline, il quotidiano web del Ministero, che il Ministro interrogato avrebbe avviato il primo corso per religiosi islamici della storia dei penitenziari italiani,...



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01760presentato daMORRONE Jacopotesto presentato Martedì 22 settembre 2020 modificato Mercoledì 23 settembre 2020, seduta n. 398

   MORRONE, MOLINARI, ANDREUZZA, BADOLE, BASINI, BAZZARO, BELLACHIOMA, BELOTTI, BENVENUTO, BIANCHI, BILLI, BINELLI, BISA, BITONCI, BOLDI, BONIARDI, BORDONALI, CLAUDIO BORGHI, BUBISUTTI, CAFFARATTO, CANTALAMESSA, CAPARVI, CAPITANIO, CASTIELLO, VANESSA CATTOI, CAVANDOLI, CECCHETTI, CENTEMERO, CESTARI, COIN, COLLA, COLMELLERE, COMAROLI, COMENCINI, COVOLO, ANDREA CRIPPA, DARA, DE ANGELIS, DE MARTINI, D'ERAMO, DI MURO, DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA, DONINA, DURIGON, FANTUZ, FERRARI, FIORINI, FOGLIANI, LORENZO FONTANA, FORMENTINI, FOSCOLO, FRASSINI, FURGIUELE, GALLI, GARAVAGLIA, GASTALDI, GAVA, GERARDI, GIACCONE, GIACOMETTI, GIGLIO VIGNA, GIORGETTI, GOBBATO, GOLINELLI, GRIMOLDI, GUIDESI, GUSMEROLI, IEZZI, INVERNIZZI, LATINI, LAZZARINI, LEGNAIOLI, LIUNI, LOCATELLI, LOLINI, EVA LORENZONI, LOSS, LUCCHINI, MACCANTI, MAGGIONI, MANZATO, MARCHETTI, MATURI, MINARDO, MOLTENI, MORELLI, MOSCHIONI, MURELLI, ALESSANDRO PAGANO, PANIZZUT, PAOLIN, PAOLINI, PAROLO, PATASSINI, PATELLI, PATERNOSTER, PETTAZZI, PIASTRA, PICCHI, PICCOLO, POTENTI, PRETTO, RACCHELLA, RAFFAELLI, RIBOLLA, RIXI, SALTAMARTINI, SASSO, STEFANI, SUTTO, TARANTINO, TATEO, TIRAMANI, TOCCALINI, TOMASI, TOMBOLATO, TONELLI, TURRI, VALBUSA, VALLOTTO, VINCI, VIVIANI, RAFFAELE VOLPI, ZICCHIERI, ZIELLO, ZOFFILI e ZORDAN. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   risulta da giustizia newsonline, il quotidiano web del Ministero, che il Ministro interrogato avrebbe avviato il primo corso per religiosi islamici della storia dei penitenziari italiani, «Corso per imam e ministri di culto musulmani operanti nel contesto penitenziario», con la finalità di dare assistenza spirituale in carcere ai sempre più numerosi detenuti islamici a rischio radicalizzazione grazie alla presenza in cella di estremisti;
   il primo appuntamento si è tenuto sabato scorso all'Università degli studi di Padova;
   si apprende anche che l'accordo per la realizzazione di questi corsi sia stato sottoscritto ancora una volta con l'Ucoii, l'Unione delle comunità islamiche d'Italia, che, secondo numerose autorevoli fonti giornalistiche e di esperti assunte nel corso di diversi anni, non darebbe sufficienti garanzie di contrasto al radicalismo;
   l'accordo, sottoscritto nel giugno 2020 da Bernardo Petralia, capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, e da Yassine Lafram, presidente dell'Unione delle comunità islamiche d'Italia, ha rinnovato il precedente siglato nel 2015, a dimostrazione della cooperazione che ormai da anni caratterizza i rapporti fra Ministero della giustizia-Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria e Ucoii, ma che non è chiarito da alcuna fonte, né provato da dati inconfutabili se, in questi cinque anni di collaborazione con l'Ucoii, abbia portato risultati tangibili e misurabili in tema di contrasto al radicalismo in carcere, fenomeno in crescita denunciato da più fonti;
   esponenti dell'Ucoii nel corso degli anni hanno espresso posizioni e dichiarazioni tutt'altro che finalizzate all'integrazione dei fedeli di religione islamica nella nostra società, puntando al contrario, nella miriade di centri culturali insediati in territorio italiano, all'indottrinamento e alla penetrazione sempre più capillare nella comunità, anche attraverso alleanze strumentali con forze politiche e sociali della sinistra utilizzate come passepartout per entrare nelle istituzioni;
   poche settimane fa, secondo fonti stampa, il segretario nazionale dell'Ucoii avrebbe dichiarato in una conversazione su Facebook che ebraismo e cristianesimo sono «eresie» e uno «storpiamento del messaggio originario». Frasi che a parere degli interroganti la dicono lunga sui veri obiettivi dell'Ucoii e che sarebbero state condannate perfino da altri ambienti dell'islam in Italia –:
   quali siano le motivazioni per le quali l'accordo è stato sottoscritto con l'Ucoii e non con altre associazioni islamiche più moderate presenti in Italia. (3-01760)